Art

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Dalla protesta, il movimento aveva acquisito notorietà.
Ne parlavano i giornali e le persone sui social media.
Chi criticava, chi ammirava, però se ne parlava, ed era quello che Jasmine voleva.

Ovviamente, erano iniziate le voci anche su Jasmine: tutta New York la conosceva, e non era roba da poco.
Da quando era stata vista in prima fila a combattere, le persone la riconoscevano per strada, e a lei non infastidiva affatto.
Li sentiva i loro sguardi, ed erano diversi dal solito: ora era qualcuno ai loro occhi.
Non tutti l'amavano, le erano arrivate molte parole cattive sui social, di chi diceva che era tutto inutile, che faceva tutto quello per attenzione, ma lei non ci faceva caso.

Di tutto ciò, era arrivata voce anche alla zia, che non era entusiasta della faccenda.
"Jas, sei andata a protestare davanti ad una schiera di poliziotti! Avrebbero potuto spararti!".
"Ma non l'hanno fatto, sono ancora qua, per loro sfortuna." rispose non curante, alzando leggermente le spalle, come se l'idea che le sparassero davvero non le facesse paura.

La zia era, al contrario, davvero preoccupata. Ammirava la forza di Jasmine e soprattutto la sua perseveranza, non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno e quando voleva qualcosa, raggiungeva il suo obbiettivo ad ogni costo.
In questo, era uguale alla sua mamma.
Ma ciò che la spaventava era che lei si spingesse troppo oltre, perché lei non aveva paura di nulla.
E non voleva perdere anche lei.

"Tesoro, ragiona, pensa a quello che stai facendo. Stai lottando contro qualcosa di più grande di te e non finisce mai bene. Pensa al tuo futuro."
"Zia, io ci sto pensando al futuro, e non solo al mio. Oltre a lottare per avere una dignità pari agli altri, le riunioni con il gruppo a scuola e tutto quello che organizzo mi da moltissimi crediti scolastici per la borsa di studio. Al momento, sono quella con i voti più alti dell'intera scuola! Fidati di me, so cosa sto facendo. E sai che a questo punto, non può fermarmi nulla."
"E se durante una di quelle proteste la situazione degenerasse e tu ci morissi, che senso avrebbe tutto quello che hai fatto?"

Un brivido percorse la schiena di Jasmine.
"Non ho più nulla da perdere. Io lotto fino alla fine, costi quel che costi. E se io dovessi finirci male, avrò ispirato qualcuno a mandare tutto avanti".

Jasmine non aveva tutti i torti, stava ispirando davvero le persone, una in particolare.
Calum.

Il ragazzo era preso già da tempo, ma ora ci stava perdendo la testa.
Non solo per la sua bellezza unica, ma anche perché era di gran lunga la persona più forte che lui avesse mai conosciuto nella sua vita.
Era anche intelligente, sicura di sé, e sapeva come prendersi ciò che voleva.
Ormai, aveva occhi solo per lei, proprio per questo si ritrovò nel bel mezzo del secondo disegno che la raffigurava.

Calum era sempre stato bravo a disegnare, ma non ci faceva molto caso, disegnava quando gli andava, molte volte senza motivo.
Nessuno aveva mai visto un suo lavoro, era il suo piccolo segreto.

La prima volta che l'aveva disegnata, era stata una cosa improvvisa.
Era sul suo letto, annoiato, e non riusciva a pensare ad altro se non al suo viso.
Non aveva mai visto una donna più bella.
Perciò prese un foglio e fu tutto in un attimo, neanche pensó a cosa stava facendo.
Una volta finito, lo aggiunse al suo quaderno, insieme agli altri disegni.

Questa volta, però, non voleva solo rappresentare la sua bellezza, voleva mostrare anche tutto quello che era.
Jasmine era il suo movimento, la sua lotta continua.
Era i suoi capelli lunghissimi e le sue strane felpe.
Era la sua solita espressione col sopracciglio alzato, ogni volta che qualcosa la infastidiva.
Era tutte queste cose messe insieme e Calum si stava innamorando di tutto questo.

Impugnó la matita, rimase chiuso in quella stanza per ore, ignorando qualsiasi cosa.
Quella ragazza era il suo pensiero fisso e meritava molto più che uno spazio in un semplice quaderno.
Osservò il disegno finito per un tempo interminabile, soddisfatto di come riassumesse Jasmine in così poco. Poi lo appese in un angolo della stanza, in mezzo alle foto dei bei momenti della sua vita.
Se lo meritava, perché Calum sapeva che, qualsiasi cosa sarebbe successa, non avrebbe mai potuto dimenticarla.

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Michael Clifford sembrava uno dei ragazzi più strani e sicuri di sé esistenti.
Viveva la sua vita come gli pareva e non lasciava nessuno commentare qualsiasi cosa facesse.
In realtà, aveva un cuore d'oro, era sensibile e aveva imparato solo da poco a volersi bene.

Aveva capito di non essere etero a dodici anni, quando si prese una cotta per un ragazzino che faceva calcio.
Era stato confuso per tantissimo tempo, perché gli piacevano anche le ragazze, e non capiva cosa ci fosse di sbagliato in lui.
Ad aiutarlo a capire, arrivò il suo ex ragazzo, che gli aprì un mondo.
Michael capì di essere bisessuale, e iniziò pian piano ad accettarsi, grazie alla persona che aveva accanto. Lui e Jacob stettero insieme per un anno, ma in segreto.
Quando finalmente uscì fuori la cosa, furono costretti a lasciarsi dai genitori di Jacob e non lo vide mai più.

Da quel momento, Michael non ebbe più una relazione seria. Qualche cosa sbrigativa qua e là, qualche cotta, ma non andava mai troppo oltre. Era spaventato, aveva già dato il suo cuore e aveva fatto male. Si era ripromesso di non cascarci di nuovo, tanto alla fine tutti se ne andavano.

Si era sentito tremendamente solo, perciò aveva trovato conforto in alcol e sostanze per troppo tempo. Solo quell'anno aveva deciso di darci un taglio, e imparò a trattarsi con più gentilezza.

Anche lui ormai partecipava alle riunioni del movimento, insieme ai suoi amici.
Si sentiva parte di qualcosa, aveva uno scopo, dopo tanto tempo.
Ma non era solo per quello che continuava a presentarsi, qualcosa lo attraeva, o forse qualcuno.

Un ragazzo dalla pelle leggermente scura, estremamente bello, si sedeva sempre due file davanti a lui.

Una solita cotta.

Eppure, ogni volta che i loro occhi si incontravano, Michael sentiva una sensazione allo stomaco che non provava da tempo, che aveva cercato sempre di nascondere.
Ma questa volta era troppo forte per riuscirci.

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Spazio autrice

Ecco a voi un altro capitolo totalmente improvvisato!
Dovrei smetterla, lol. In realtà, questo è un po' un capitolo di passaggio, per il prossimo che non vedo l'ora di scrivere perché ho mille idee in testa.
Andate a guardare l'immagine che ho aggiunto! È il disegno che ha fatto Calum nel capitolo.  Vi ricordo che l'artista è viteloi su instagram, andate a vedere il suo lavoro se vi piace!

Al prossimo capitolo, Nat💞

The Fight; cthDove le storie prendono vita. Scoprilo ora