Three

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Lui è immobile davanti a me, ma la cosa non mi spaventa.

Mi sento quasi arrabbiata, perché ho quasi rischiato di morire, sto prendendo freddo, sono tutta bagnata e lui continua a non darmi spiegazioni.

Voglio risposte, e questo tizio mi sembra l'unico disponibile nelle vicinanze per darmene.

Mi avvicino di colpo a lui, tirandolo per la manica con rabbia "Chi sei?".

Il ragazzo non si sposta ma il cappuccio gli cade e vedo un groviglio di ricci biondi bagnarsi contro la sua testa.

Mi allontano, bloccata da un flash mentale, ricordandomi improvvisamente di ciò che è successo qualche ora fa.

"Sei il ragazzo di prima, quello che cercava Claire."

Il ragazzo in questione decide finalmente di voltarsi, e rimango subito senza parole.

È bello, ma di quella bellezza così particolare che solo pochi possono capire: il viso ha i tratti duri ma regolarli, con una spigolosa mandibola; le labbra sono rosse, quasi color ciliegia, e gli occhi sono dello stesso colore del cielo sereno.

Mi guarda con un'aria inflessibile, e quasi mi pento di avergli parlato: mi fa sentire in colpa.

"Non sederti più su quella panchina."

Una voce dura, proprio come il suo viso, che quasi mi fa venire i brividi.

Io non rispondo, ancora troppo occupata a soppesare le sue parole, e lui inizia a camminare verso la parte opposta alla mia.

Ci impiego un paio di secondi per capire che devo seguirlo, e ci riesco a stento, visto che il suo passo è molto più lungo del mio.

"Ehi!" Urlo, arrivando al suo fianco "Ti volevo ringraziare per avermi salvata da..beh, in realtà non lo so neanche io."

Il ragazzo continua a camminare e nemmeno mi guarda, e la cosa mi irrita davvero.

Perché non mi degna di parola? Forse valgo troppo poco per lui?

"Il mio nome è Allisa Violet, ma tutti mi chiamano Lili." Continuo, persa totalmente nei fiumi dei miei pensieri.

Voglio sapere il nome di quel ragazzo, voglio sapere che cosa sa sull'essere in nero che ho visto prima.

"Ho appena iniziato a lavorare allo Sweet Taste, conosci Claire, giusto? Io non la sento da ieri, sembra quasi essere scomparsa."

Il ragazzo questa volta si blocca, osservandomi con i suoi occhi azzurri chiusi in due fessure.

Sono sotto all'acqua da più di dieci minuti, ma il suo sguardo mi fa sentire così in imbarazzo da farmi sentire accaldata.

Il biondo si abbassa appena, facendomi sentire ancora più piccola, come se la mia non altezza non bastasse.

"Claire è morta."

Un grande coltello straccia l'aria in due, bloccandomi il respiro.

"Cosa? Come fai a saperlo?" È solo un sussurro, e mi chiedo se lui sia riuscito a sentirlo sopra il rumore della pioggia.

Il ragazzo muove i suoi occhi lungo il profilo del mio viso per un solo istante, e poi torna a camminare a passo felpato, come se questa vista gli facesse orrore.

Phobia {Isaac Lahey}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora