Epilogue

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La prima cosa che vedo quando spalanco gli occhi è il giallo.

Brillante e pieno di forza, sembra quasi indicarmi la via verso la liberazione dalla morsa che mi opprime la testa.

Sbatto le palpebre, cercando di mettere a fuoco il più possibile ciò che mi sta intorno.

La testa mi fa male, ma la vista si abitua facilmente alla penombra della stanza.

Rivedo il giallo, così vivido: non è altro che la chioma disordinata di Evan.

È addormentato sulla sedia posta vicino al mio letto, quasi come se fosse sul mio capezzale, e sta russando leggermente mentre tiene la bocca aperta.

Al suo fianco, anche mio padre è perso nel suo sonno, ma qualcuno ha avuto la decenza di coprirlo.

So che non è stato lui, perché si dimentica sempre.

Mi alzo a fatica, sentendo ogni più piccolo osso urlarmi contro di stare ferma, ma io decido di non ascoltare.

Tocco la mano di mio padre, sentendola così calda contro la mia, che sembra appena uscita da un congelatore.

"Papà." Lo chiamo, con la voce ancora impastata dal sonno: chissà quanto ho dormito.

In realtà non ricordo perfettamente ciò che è successo, solo tanto sangue e tante urla.

Abbiamo vinto, giusto?

Mio padre apre gli occhi, e subito lo vedo perdere una manciata di secondi per capire che si, sono realmente sveglia.

Mi abbraccia, e subito inizia a scuotermi con forza, facendomi ridere.

"Papà, dai, così mi fai male." Lo prendo in giro, ma in realtà sono davvero felice di stringerlo.

"Ero così in pensiero." Esclama, e sento l'emozione nella sua voce "Non devi più farmi una cosa del genere, chiaro?"

Sorrido, tornando a guardarlo in viso "Chiaro."

"Lili?"

Mi volto verso Evan, anche lui sveglio, e subito lo abbraccio, sentendo la calda presenza di un amico al mio fianco.

"Pensavo che non ti avrei più rivisto." Ammette, ma io lo zittisco.

"Ora tutto è passato."

Mi da un bacio sulla fronte, e poi mi guarda, un po' meno felice.

In realtà entrambi non lo sembrano.

"Che succede?" Chiedo, perplessa.

"Lili," esclama mio padre, preoccupato "quando avevi intenzione di dirci che sei amica di un licantropo?"

Il fiato mi si spezza nei polmoni, troppo shoccata da questa domanda così sorpresa.

In realtà non avevo mai programmato di dirglielo, ma in effetti prima o poi lo avrebbero scoperto, anche se non glielo avessi detto io.

Meritano di sapere, dopo tutto.

"Diciamo che è un po' complicato."

"Oh, lo abbiamo capito." Esclama Evan, sarcastico "Il tuo amico biondo ci ha spiegato tutto."

"Il mio amico biondo?" Chiedo, e per un attimo il ricordo di Sebastian mi fa gelare il sangue nelle vene.

"Si," dice, scettico "Isaac."

"Oh." Sussurro, diventando più seria "lui è qui?"

Phobia {Isaac Lahey}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora