Sixteen

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Riapro gli occhi, e la prima cosa che vedo è una forte luce, seguita dall'oscurità.

Sbatto più volte le palpebre, cercando di mettere a fuoco dove mi trovo: sembra una cantina, una di quelle umide con i muri in mattoni.

Mi porto una mano alla testa, cercando di farla smettere di girare inutilmente.

Sono stesa sul freddo pavimento, e non sembra la tipica accoglienza che ti aspetti di ricevere da qualcuno che ti vuole vedere.

Il Garviano non mi ha uccisa: mi ha fatta sua prigioniera.

Mi alzo a fatica, togliendomi la polvere dal viso e dai capelli.

Mi guardo intorno, notando che non ci sono finestre o qualsiasi genere di mobile.

C'è solo questa stanza vuota e una porta, che non mi sorprendo di trovare chiusa.

Sospiro, tirandomi leggermente i capelli dal nervosismo.

Non riesco a capire perché non mi ha uccisa, perché ora non sono dentro ad una valigia come Claire.

Perché mi ha risparmiato?

Mi ritrovo a pensare a Sebastian, avrà visto qualcosa? Avrà cercato di salvarmi?

Ed Isaac? Forse nemmeno sta pensando a me in questo momento.

Mi blocco quando sento un forte rumore metallico, iniziando a correre verso la parte opposta della stanza.

La porta si apre in un forte rumore scricchiolante, e subito sgrano gli occhi, allibita.

"Sorpresa, ragazzina?"

Madellaine mi fa un sorriso pieno di rabbia mentre sbatte la porta contro il muro.

"Che cosa ci fai qui?" Esclamo, scandalizzata.

La rossa si avvicina, inchinandosi davanti a me mentre il suo vestito fluttua delicatamente ad ogni suo movimento.

"Non sei felice di vedermi?" Mi prende in giro, sorridendomi.

"Tu sai del Gravione?"

Madellaine fa un sorriso, tirando un sospiro studiato.

"Io non so, io sono la creatrice del Gravione."

Sgrano gli occhi, completamente stupefatta.

Non pensavo nemmeno che lei riuscisse a sillabare il suo nome, figuriamoci evocare uno spirito maligno.

"Tu lo hai creato?"

Madellaine si rialza, sistemandosi i capelli e il vestito per poi voltarsi verso la porta con serietà.

"Vieni avanti."

Ed io penso che il mio cuore abbia smesso di battere quando vedo comparire dalla porta Sebastian.

Lui entra e si sistema vicino a Madellaine, baciandola sulla guancia con adorazione.

Torna a guardarmi, e il suo sguardo chiaro è duro come il cemento.

"Sebastian?"

"Sebastian?" Ribatte Madellaine, divertita, guardando verso il ragazzo "Hai avuto molta fantasia con il tuo nome, caro."

Il Gravione fa un leggero brontolio, ma non parla, forse offeso.

"Lui pensa di essere come noi." Mi spiega Madellaine, guardandolo "Gli dai un piccolo pezzo di umanità e loro già si credono umani."

Io continuo a non capirci niente, e le frasi di Madellaine non mi aiutano per niente a capire.

"Che cosa dovresti essere tu?" Chiedo, perplessa.

Madellaine torna a guardarmi, più fiera che mai.

"Io sono una strega, ragazzina."

E quasi mi verrebbe da ridire, se solo la situazione non fosse così grave, dato che io ho passato un anno ad additarla come ciò che era veramente.

"Una strega?"

Lei annuisce, felice "Si, sono piuttosto brava nelle evocazioni di spiriti, ma ho intenzione di diventare più forte."

"Uccidendo delle persone innocenti? Compreso il tuo ex?"

"Oh, no." Esclama, tranquilla "Quello era solo il pasto per il Gravione, ciò che serve a me lo porterai tu."

"Io?"

Madellaine sorride, contenta "Ho saputo che sei amica di un licantropo."

Sgrano gli occhi, sorpresa: lei sa di Isaac?

"Oh, non fare una faccia così sorpresa, so di te e del tuo amichetto peloso."

"Come?"

Madellaine fa una smorfia "Diciamo che ho le mie fonti."

Non appena sento quella frase, tutto sembra farsi più chiaro nella mia mente.

"L'agente Kelly?"

"Perspicace." Dice, sorridendo "Non ti facevo così intelligente, Alissa."

"Ma perché stai facendo tutto questo? Che cosa vuoi da Isaac?" Esclamo, confusa.

"Io voglio potere, e mi basterà assorbire il suo per ottenerlo." Spiega, e vedo uno strano luccichio negli occhi "Diventerò immortale."

"Isaac ti ucciderà prima che tu riesca a toccarlo." Urlo, piena di rabbia.

Non posso, e non voglio, che Madellaine faccia del male ad Isaac, e sicuramente non me ne starò chiusa in questa cella senza fare nulla nell'attesa.

"Beh, in effetti, in determinate circostanze tu potresti avere ragione, ma ecco che qui entra in gioco il nostro caro Sebastian."

Il biondo la guarda ma non dice nulla, e la cosa mi mette i brividi, perché sembra quasi un automa sotto l'influenza di Madellaine.

"Vuoi spaventare Isaac?"

"Oh, no, sciocca, sarai tu a farlo."

Sgrano gli occhi, sorpresa: cosa ha intenzione di farmi fare?

"Ognuno ha delle paure, anche un licantropo solitario come Isaac, e suppongo che una di queste sia proprio perdere te."

Abbasso lo sguardo, ritrovandomi a pensare che le cose non sono proprio così.

"Direi che le tue fonti non sono così attendibili." Dico, rialzando lo sguardo su Madellaine "Lui non tiene a me."

La rossa fa una smorfia di dispiacere piena di falsità, ma poi scuote le spalle, tornando serena.

"Beh, non è un problema, tanto Sebastian sa fare più che bene il suo lavoro." Esclama, voltandosi verso il ragazzo "Avanti, trasformala."

"Cosa? No, no, no." Urlo, mentre Sebastian si avvicina a me, assumendo lentamente i tratti oscuri del gravione.

Si inchina davanti a me, e mentre una sua mano si avvicina al mio petto, sento il solito dolore allucinate colpirmi.

Inizio ad urlare con tutto il fiato che ho in petto, ed intanto sento le risate di Madellaine in sotto fondo.

"Diventerai il peggior incubo di chi ami."

Phobia {Isaac Lahey}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora