Eight

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Non ero sicura, non lo ero mentre mi stavo preparando e continuo a non esserlo ora che mi trovò davanti alla casa di Madellaine nel mio vestito nero e Vans.

Forse non è stata poi una così bella idea, ma mi sembra quasi di star provando qualcosa, anche se non so bene cosa, forse che non me ne frega niente di Evan e della sua stupida fidanzata, oppure della sua amicizia.

Forse semplicemente non voglio sentirmi così sola.

La casa di Madellaine  è grande tre volte il mio appartamento, e noto che c'è anche una piscina riscaldata sul retro.

La cosa non mi stupisce, dato che la sua famiglia è schifosamente ricca, e non fa altro che cercare di mostrarlo.

Non sono una grande esperta di feste o compleanni, ma sono quasi sicura che il fatto che tutti siano ricoperti di vernice colorata fosforescente non sia così comune.

Mi svincolo fra la folla, sbattendo contro diversi corpi sudati e sprechi mentre cerco di farmi strada verso un luogo della casa che sia abbastanza lontano dalla musica, così da non farmi già scoppiare la testa.

Arrivo alle scale, ma subito vengo spinta via da alcuni ragazzi che stanno scendendo con un barile di birra ed un imbuto.

Alcuni di loro mi guardano male, ma solo uno di loro si ferma, guardandomi con gli occhi spalancati.

"Lili, che ci fai qui?" Mi urla Evan, che ha tutto il viso ricoperto di tinta gialla.

Sono arrabbiata con lui, lo sono davvero: sia per aver deciso di mettersi con Madellaine sia per avermi messa da parte, proprio come se non valessi nulla per lui.

"Qualcuno ha deciso di invitarmi." Esclamo, con rabbia "Qualcuno che non sei tu."

La mascella di Evan si indurisce ma so che non è per rabbia ma per disagio, alla fin fine è lui che ha deciso di lasciar perdere diciotto anni di amicizia per una ragazza che lo usa come animaletto domestico.

Vorrei di nuovo il mio amico, quello che giocava con me da piccolo e che mi diceva ogni segreto.

Rivorrei la mia vita di un anno fa, quando ancora ero felice.

"Mi spiace, Lili, avrei voluto farlo, ma pensavo che non saresti venuta."

"Eppure sono qui." Dico, sfidandolo "E ora, se non ti dispiace, devo cercare il mio amico."

Faccio per spostarmi, ma lui mi blocca, spostandosi davanti a me con un'espressione dura in viso.

"Stai cercando Isaac? Non lo voglio qui, e non penso nemmeno faccia per te."

Assottiglio gli occhi, guardandolo con sfida mentre mi avvicino al suo viso "Tu non sei più nessuno per dire ciò che è più giusto per me."

Evan socchiude la bocca, sinceramente sorpreso dalle mie parole, ma io ormai so di aver chiuso con lui, perciò decido di andarmene, sperando di trovare Sebastian, così da non sentirmi più a disagio per essere in questa festa.

Quando finalmente riconosco il suo viso pallido, mi accorgo che è ricoperto dalla vernice luminosa, che gli fa brillare ancora di più gli occhi azzurri.

"Alissa, sei venuta." Mi saluta, sorridendomi prima di fare una leggera smorfia, guardandomi male "Non ti sei ancora pitturata?"

Phobia {Isaac Lahey}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora