WHEN WE WERE FOURTEEN

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Bello il soffitto bianco della mia stanza, è monotono: ogni notte la stessa storia.
Prendo il cellulare e guardo l'ora, sono solo le 4 del mattino, indugiando sulla data di oggi.
É il giorno del mio compleanno.
Guardo Adrian che dorme profondamente, almeno i suoi sospiri pesanti si diffondono nella stanza in modo da non lasciarmi solo con i miei pensieri e il silenzio.
La pioggia bagna le mie ansie di notte; quelle ansie che mi tengono sveglio, esitante e perplesso.
Che non mi abbandonano mai, che mi fanno sempre compagnia.
Sospiro e sblocco il cellulare per leggere i messaggi; scorro le chat e rispondo con un semplice grazie agli auguri ricevuti, ma due chat in particolare attirano la mia attenzione.
Apro la prima e mi ritrovo un poema da leggere.

Caro Andrew,
diventi sempre più grande, ma continuerai ad essere il mio fratellone.
Quel fratellone che mi ha tenuta sempre al sicuro, che mi ha protetta.
Quel fratellone al quale rubo le felpe, a proposito ne ho due da restituirti 😇.
Quel fratellone che quand'ero piccola mi spazzolava i capelli delle barbie per togliere i nodi.
Ricordi?
E ora...ora sei quel fratellone che ogni ragazza vorrebbe, ma solo io potró averti per sempre.
Guarda fuori dalla porta,
Tua Scarlet❤️

Una lacrima mi riga la guancia e l'asciugo in fretta mentre le rispondo e mi alzo per raggiungere la porta di legno della stanza.
Visuallizzo anche il messaggio di Abigail:

Auguri💞
Sai già cosa fare
Colazione alle 7
nel cortile sul retro.
Abigail

Sorrido.
Un cigolio indispettito si diffonde nel corridoio mentre la apro piano, mi giro per controllare che Adrian stia dormendo ancora ed è così.
Una luce fioca e flebile illumina il pavimento del corridoio, abbasso lo sguardo e mi inginocchio sulla soglia della porta.
Un cuore fatto con delle lucine di Natale rosse circonda una scritta:

'AUGURI,
Abigail e Scarlet'

Sorrido spontaneamente e sfioro con le dita il nome di Abigail scritto con dei petali di rosa rossi e bianchi.
Ne delineo ogni particolare e faccio lo stesso con quello della mia sorellina.
Prendo i due pacchetti accanto al cuore e mi metto comodo sul pavimento.
Apro quello nel sacchetto rosa mentre sorrido come un ebete sapendo che è stata un'idea di Abigail.
Un foglio arrotolato su se stesso e legato con un nastrino panna riempie lo spazio del sacchetto.
Lo apro.

Verró a prenderti
per sorprenderti.

Rimango perplesso rileggendo quelle parole che non hanno molto senso.
Quelle parole sono scritte con la sua calligrafia tondeggiante e sinuosa, parole macchiate dalla sua penna con l'inchiostro rosa.
Mi fa ammattire, non resisteró a lungo.
Non capisco cosa vuole: amicizia o amore?

Abigail oggi non ha proferito parola con me.
Solo semplici sguardi fugaci i quali non riuscivo neanche a decifrare.
Adrian è sparito da tutto il giorno e non oso immaginare dove si sia imboscato.
Aspetto ansioso seduto sul letto fatto, la camera è stranamente in ordine, l'unica pecca è il cesto del bucato stra pieno che dovrei fare domani.
Mille domande mi passano per la mente, attraversano i miei pensieri come i lampi di un temporale in un cielo buio mentre rileggo il regalo insolito di Abigail.
Non riesco a stare fermo, le unghie sono particolarmente invitanti come antistress che inizio a mangiucchiarle sempre più nervoso.
In questo momento i jeans che indosso mi sembrano strettissimi e la t-shirt potrebbe andare a fuoco a momenti per il caldo causato dalla mia ansia incolume.
Tin tin.
Mi affretto ad afferrare il telefono sul comodino e toglierlo dalla carica.

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