Domani inizierà l'anno nuovo, dopodomani torneremo ai nostri dormitori e tutto sarà come prima.
La stradina fra i boschi per la casa di Eureka è stretta e snodata lungo il terreno.
Il profumo di muschio umido appesantisce l'aria e la leggera nebbiolina si insinua fra i miei passi.
Una villetta bianca, ornata da balconcini e illuminata dalla luce che si soffonde nella notte dalle finestre delle stanze interne alla casa, si staglia alla fine del sentiero.
Con un sorriso Eureka mi accoglie e io ricambio abbracciandola.
Saluto Scarlet, è bellissima.
I capelli piastrati le ricadono dietro le spalle fino a metà schiena e profumano d'arancia.
Ha passato il Natale da Abigail, perció non la vedevo da poco più di una settimana.
La gonna nera a vita alta fascia i suoi fianchi alla perfezione e il top di paillettes azzurre sbrilluccica a ogni minimo movimento.
Le scarpe con il tacco slanciano le sue gambe e riesce ad essere alta quasi quanto me.
La abbraccio e, quando la guardo in viso, sorrido: finalmente è truccata.
Mascara, matita e persino un rossetto rosso ammicca sulle sue labbra.
Senza dubbio è merito di Abigail.
La cerco nel piccolo soggiorno caldo e avvolto da un profumino invitante di lasagne e arrosto.
Sta parlando con León ed Irina, quando la vedo il mondo sembra fermarsi e il mio respiro bloccarsi.
Il vestito dalla gonna dorata e il corpetto nero evidenzia le sue forme e, la gonna in particolare, a ogni movimento luccica.
Le calze nere con i cuoricini addolciscono l'apparenza provocante del vestito.
I suoi capelli boccolosi e biondi splendono a ogni mossa del capo e il suo viso è truccato come quello Scarlet.
Mi nota e mi saluta con un cenno della mano che io ricambio con un sorriso goffo e imbarazzato.
Sono solo le otto... chissà cosà succederà fino alle tre di stanotte.
Adrian mi picchietta sul braccio e non mi sorprende il fatto che in mano tiene un bicchiere pieno di vino bianco.
Sorride "È bella, eh?" mormora ridacchiando.
È già meno sobrio di quanto dovrebbe essere.
Lo guardo male e mi allontano da lui per andare da León e Irina a salutarli.
Un tonfo sordo di una porta che si chiude: Eureka entra nella stanza e ci fa accomodare sul divano.
"I miei se ne sono andati, che la festa abbia inizio!"
Eureka esulta battendo le mani e Scarlet si fionda sullo stereo della musica per mettere, ovviamente, Justin Bieber.
Faccio una smorfia, ma vedendo il sorriso dolce che Abigail rivolge a mia sorella, sorrido anche io.
Dopo cena stiamo seduti a tavola a parlare del più e del meno.
Lei, insieme a Scarlet, è seduta dalla parte opposta dal tavolo rispetto a me.
Apro la sua chat di Whatsapp e, nel sovrastante casino degli altri che parlano, le mando un vocale: "Un saluto dal fondo tavolo".
Sorrido e la guardo mentre lo ascolta, ridacchia e lo fa ascoltare a Scarlet che mi manda innocentemente affanculo.
"Allora, facciamo qualcosa?" Eureka ci guarda sorridente, stasera è davvero bella anche lei.
Ci accompagna in taverna dopo che l'abbiamo aiutata a sparecchiare e, mentre le ragazze si siedono sul divano a spettegolare, io, León e Adrian giochiamo un po' col biliardo e poi a ping-pong.
León si stanca subito, allora si allontana da noi per accoccolarsi sulla poltrona con Irina.
Guardo Adrian che tracanna l'ennesimo bicchiere di alcool, penso sia vodka liscia, ma non ne sono sicuro; prende un cuscino e lo lancia a Scarlet colpendola in testa, ridacchio.
Sposto lo sguardo su Abigail, che si sta palesemente annoiando con il cellulare fra le mani; decido di lanciarle un cuscino e mi fulmina con uno sguardo sorridente quando la colpisco e la spettino appena.
Me lo rilancia e, aggregandosi anche gli altri, continuiamo così per un bel po'.
È così ingenua.
Sembra una bambina pronta a compiere i primi passi, tranne per il bicchiere di vodka alla fragola che stringe fra le sue piccole mani.
Scarlet ne regge uno identico e anche Irina.
León e Adrian, invece, bevono più pesantemente e l'idea non mi rallegra.
Mi siedo sul divano accanto ad Abigail.
"Vuoi?" mi porge il bicchiere mezzo pieno, è brilla.
"No, grazie" rifiuto gentilmente; sono l'unico, insieme ad Eureka, che non ha nemmeno sfiorato una goccia d'alcool.
Io le dono tutti i miei pregi, lei mi spinge ad amare i suoi difetti.
Adrian si prepara una canna e mia sorella lo aiuta.
Ovvio, la situazione non puó far altro che migliorare.
La mia droga, nella mia vita, è diventata l'amore: Abigail.
Nulla ha senso se lei non c'è.
Usciamo all'aria fredda, il cielo ora è limpido e si riescono a contare le stelle.
Ci addentriamo nel bosco, l'umidità e il buio ci avvolgono; prendo il cellulare e accendo la torcia per facilitare la nostra vista scarsa nel buio.
Un odore acre mi invade le narici: erba, che schifo Cristo!
Osservo Adrian che concede un tiro a Scarlet e stringo i denti.
Ma è scemo?!
Lei ride ed Abigail la guarda allarmata mentre si copre la bocca e il naso con le mani.
Tossisce ed Eureka le cinge le spalle con un braccio allontanandola dalla cappa di fumo che si sta formando attorno a noi.
Mi siedo su un tronco di un albero abbattuto e li guardo con il voltastomaco.
Irina si accende una sigaretta alla menta, come piace a lei e León finisce la bottiglia di tequila che aveva in mano quando siamo usciti.
Mi sento patetico, ma è irrilevante vero?
Sospiro e metto qualche like su Instagram.
Manca solo un quarto d'ora alla fine di questo anno e l'inizio del prossimo.
M'incammino verso la casa di Eureka e la trovo seduta sugli scalini del portico accanto ad Abigail.
Le raggiungo e passiamo una manciata di minuti in silenzio a contemplare il panorama oscuro e monotono.
Dieci minuti dopo arrivano Irina e León.
"Scarlet?" li guardo minaccioso.
León ridacchia e Irina gli stringe la mano.
"È nel bosco a festeggiare con Adrian" si siede con lei sulle sue gambe a guardare il cielo.
La rabbia mi percuote il corpo, ma mi calmo quasi subito quando Abigail mi accarezza un braccio.
Mi volto a guardarla e, sorridente, mi porge un bastoncino scintillante che scoppietta arso dal fuoco.
Lo tengo in mano e la guardo mentre accende il suo come una bimba felice.Le sorrido e guardo l'ora, mancano due minuti.
Voglio finire ed iniziare questi anni fra le sue braccia.
Getto a terra il bastoncino che ormai ha finito di bruciare, lei butta il suo e quando la abbraccio uno scoppio e delle luci ammalianti invadono il cielo.
"Buon anno" mormoro e sorrido mentre la lascio dolcemente.
Sono innamorato di lei e di tutte le sue sfaccettature.
E questo non cambierà.
Mai.
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Search Your Shade #Wattys2019
Romance"Sei fidanzato?" "No" "Come si chiama lei?" "Abigail" "Perchè sei qui, Andrew?" "Per amore, cazzo" la parolaccia che ho appena pronunciato riecheggia fra le pareti bianche fino a sfumare in un sordo boato. L'amore che prova Andrew è solo un confine...