Non aveva nostalgia del passato. Nemmeno un po’. Era felice, sereno e tranquillo. Tutte sensazioni che raramente aveva vissuto. Guardava con ammirazione la donna che amava, addormentata fra le sue braccia, attento a non svegliarla o disturbarla. Le accarezzava i lunghissimi capelli neri e non staccava gli occhi da lei. Era felice, davvero felice, non desiderava altro se non restare lì, accoccolato accanto a lei, facendole capire quanto la amava. Le diede un bacio sulla fronte e lei mosse solo leggermente gli occhi, senza aprire le palpebre. Le sussurrava una canzoncina.
Amami, prima che l’ultimo petalo cada
Amami, prima che l’ultimo mio sogno si cancelli
Amami, prima che l’ultimo giorno finisca
Amami, prima che l’ultimo respiro mi lasci.
Prima che l’ultima scintilla della mia essenza si spenga
Prima che l’ultima mia lacrima si versi
Prima che le ultime mie parole vengano pronunciate
Prima che il mondo s’arresti
Amami!
“Cosa stai borbottando, Luciherus?” mormorò lei, sorridendo, ripiegandosi leggermente per farsi abbracciare più stretta.“Non sto borbottando! Stavo solo cantando il mio amore per te”.
“Sicuro di stare pensando a me e soltanto a me, pronunciando quelle parole?”.
“Certo…”.
Stupito da quella domanda, lui ripensò a quella canzone e vide, nella sua mente, il viso ed il corpo di lei, solo lei…ma per un attimo apparve una donna dai capelli rossicci.
Shekinah, Kasday, lo colpì con un piccolo schiaffo.
“Guarda che lo vedo a cosa pensi!” sibilò.
“Oh, sì. Anch’io ti amo” gli rispose lui, abbracciandola più forte.
Lei non rispose, era una frase che non si aspettava. Si lasciò abbracciare, socchiudendo gli occhi.
“Sei stanca?” le sussurrò lui.
“Mi stanco molto a sopportarti, sai?” lo prese in giro lei
“Oh, suvvia! Mi hai sopportato così bene in vita…”.
“Lo so, lo so! Mica mi lamento!”.
Senza nemmeno accorgersene, lei girò gli occhi verso il basso e lui le prese il viso fra le mani e lo risollevò, in modo che lo guardasse in faccia.
“Non guardare giù! Ricordati che, così facendo, rinasceresti. Ed io non sopporterei di perderti!”.
“Sta tranquillo. Io voglio restare qui con te, solo con te”.
“Sicura? Nessun’altro?”.
“E tu? Quella donna…so che la pensi…”.
Lui non rispose. Aveva ragione. C’era un’altra donna nella sua testa. Lei era stata il suo primo amore, l’amore che lo aveva portato alla dannazione ed alla consapevolezza. Sophia. La bellissima Sophia. La Sapienza. La meravigliosa creatura con le ali da angelo che lo aveva messo al mondo.
“Smettila!” lo sgridò lei “Altrimenti guardò giù e ti lascio qui da solo!”.
“Lo faresti davvero?”.
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La città degli Dei 3 - La linea di sangue
FantasíaOrmai è trascorso molto tempo dall'ultima battaglia. I pianeti e gli universi si spengono, gli Dei si addormentano. Che sia la fine? E quel ragazzo con un teschio tatuato sul volto che ruolo avrà? Vecchie conoscenze, nuovi personaggi, profezie dimen...