Ehilà
sono sempre super in difficoltà quando devo introdurre un racconto.
La verità è che non ho molto da dirvi, se non che tornare a scrivere dopo tanto tempo mi fa sentire libera di nuovo.
Per qualche mese sono stata ferma, ho provato a iniziare una nuova ff ma con scarsi risultati così ho mollato dopo il primo capitolo.
Ora mi sento pronta di nuovo.Mi sento di avvisarvi in partenza che la trama di questo racconto sarà davvero particolare.. io non lo so quanto effettivamente potrà piacere. Ma avevo voglia di sperimentare, di andare oltre, di allargare i miei confini.
Spero di non deludere nessuno, questa è un po' per noi.--
"Niente, era per dirti che gli amori che sembrano assurdi, certe volte sono i migliori."
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Se ripenso alla mia vita credo che potrei riassumere tutto con una sola parola:
lui.Lo conobbi quando avevo circa 27 anni.
Ero solo e dio, quanto amavo quella sensazione. La solitudine, l'apatia, la totale incapacità di provare empatia per qualcuno.
Odiavo tutto quello che l'amore preveda: roba da etero, pensavo, mentre impiegavo tutte le mie energie solo per scegliere il più bello del locale e portarmelo a casa. Una scopata e sto, non mi interessava neanche conoscere i loro nomi tanto avrei dimenticato, sarebbe bastato un solo shot a lavare via il loro ricordo.
Volevo vivere la mia vita fino in fondo, ed ero davvero convinto che 'fino in fondo' si riferisse solo alla profondità del bicchiere di alcool che buttavo giù ogni notte.
E non riuscivo a cogliere l'importanza dei sentimenti perchè per me, l'unica cosa che meritava la mia attenzione era il mio riflesso nello specchio e le decine di cose futuli di cui mi circondavo ogni giorno.Poi lo vidi li, una mattina di pioggia quando il tempo era grigio.
Eppure tra le nuvole improvvisamente si fece spazio un raggio di sole.
Io lo guardai e senza conoscere nulla di lui gli sussurrai all'orecchio che non avevo visto niente di più bello al mondo prima di quel momento.
E lui mi sorrise imbarazzato, aggiustandosi i capelli con quella sua mano tatuata.
E allora risi anche io e grattandomi la testa impacciato confidai di essermi sbagliato.
Non avevo visto niente di più bello al mondo prima del suo sorriso. E solo a quel punto avevo visto il paradiso.E così impazzii per lui letteralmente e non credevo neanche fosse possibile provare un sentimento del genere.
Mi innamorai dell'unico che non mi voleva, dell'unico che non rispondeva ai miei messaggi, dell'unico che arrossiva ancora ad un complimento.Cancellai dalla mia rubrica tutti quei numeri che fino a quel momento l'avevano popolata: cifre in sequenza che non avrei mai riguardato, telefoni che non sarebbero mai squillati, voci che non avrei mai udito.
Ma cosa importava, alla fine? Cosa importava se potevo sentire la sua voce?
Mi feci coraggio, lo invitai ad uscire la prima volta e lo portai al cinema.
Gli comprai i popcorn e lui strinse le spalle imbarazzato. Lo riportai a casa e lo baciai sulla guancia accarezzandogli delicatamente la mano e stranamente non pensai neanche un secondo a portarmelo a letto nonostante la sua bocca mi richiamasse i pensieri più impuri.
Attesi un suo messaggio tutta la notte, messaggio che non arrivò.
Comprai dei fiori e lo aspettai sotto casa e quando scese e mi vide li scoppiò a ridere così realizzai che avrei fatto di tutto pur di averlo.
Ma nuovamente non mi chiamò.
Mi piazzai fuori dal suo posto di lavoro mezz'ora prima del turno, e quando uscii e si strinse nella sua giacca nera mi trovò li fuori con due cartoni di pizza.
Mi confidò che non si fidava di me e fu a quel punto che gli dissi chiaramente che poteva arrendersi e smettere di lottare perchè prima o poi sarebbe stato mio.
Perchè avrei provato ogni tattica per conquistarlo, anche mettermi in ridicolo. Avrei fatto di tutto pur di averlo.
Così il giorno dopo lo invitai a cena e lui accettò, entrò in macchina con quella camicia bianca che se ci penso ancora oggi riesco a sentire il suo profumo.
Mangiammo. O almeno, lui mangiò, io mangiai lui con lo sguardo.
Era così bello da chiudermi lo stomaco, se c'era lui faticavo anche a respirare.
E poi lo baciai di nuovo sotto casa ma questa volta sulle labbra.
E lui si lasciò baciare e fu così bello che sentii una parte del mio cuore rompersi e riassestarsi subito dopo.E poi una notte dopo un lunghissimo mese di corteggiamento lo portai a guardare le stelle sulla terrazza e mi disse che era pronto, che si fidava, che voleva stare con me e io esultai così tanto da perdere il controllo.
E allora lo baciai ovunque, così forte da togliergli il respiro.
Quella sera facemmo per la prima volta l'amore li, sotto il cielo stellato di Roma a dicembre. Lui tremava sotto le mie braccia un po' per il freddo e un po' per la paura.
E i suoi occhi erano così neri e profondi da affogarci dentro.
E probabilmente ci annegai davvero, in quegli occhi.Così capii che niente sarebbe stato più lo stesso per me.
Perchè era mio, finalmente.
Dopo averlo rincorso per trenta lunghi giorni era mio.
Era il mio fidanzato.
E dimenticai in un attimo tutti quei volti senza nome che per tanto tempo avevano popolato la mia vita perchè la mia mente di nome ne conosceva solo uno.
E come un comando, rispondeva solo a quello. Lo ripeteva in continuazione.Non dimenticai neanche un attimo di ricordargli quanto fosse meraviglioso, quanto mi facesse stare bene e quanto mi facesse impazzire.
Gli sussurrai infinite volte che la sua spalla era stata creata esattamente per me, e che quelle braccia forse troppo minute erano comunque l'unico luogo dove riuscivo a sentirmi protetto.
Mi drogai di quelle labbra.Mi innamorai follemente, come ti capita solo una volta nella vita.
Quell'amore che ti fa capire perchè hai sempre fallito.
Quell'amore che aspetti e che quando arriva ti travolge così tanto da toglierti il fiato.
Mi innamorai di lui non perchè ero stanco, solo, triste. Mi innamorai di lui perchè nonostante la mia vita fosse piena di doveri e piaceri, lui mi aveva fulminato così tanto da farmi perdere la ragione.
Mi innamorai di lui perchè riuscivo a provare empatia solo nei suoi confronti.
Mi innamorai perchè era semplicemente la cosa più bella che avessi mai visto.Per quello che successe in seguito, beh.
In pochi crederanno a quello che sto per raccontare.È solo che ci sono certi amori che devono esistere nonostante tutte le barriere che la vita impone. Ci sono amori che devono esserci, dolori che bisogna provare, porte che bisogna aprire.
E poi ci siamo noi due.
Noi due e quella folle notte in cui incontrai un angelo.
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Dicembre Roma
Fanfiction"In pochi crederanno a quello che sto per raccontare. È solo che ci sono certi amori che devono esistere nonostante tutte le barriere che la vita impone. Ci sono amori che devono esserci, dolori che bisogna provare, porte che bisogna aprire. E poi...