Capitolo 14 - DECISIONE

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La notte sembrò durare pochi istanti, l'alba illuminò il cielo e non appena Ginevra si svegliò, la prima cosa che le venne in mente fu il pensiero di aver fatto uno strano sogno. 

Solitamente tendeva a scordarsi i sogni che faceva, ma quello era talmente strano da non poterlo dimenticare.
George Weasley, uno dei suoi migliori amici, l'aveva baciata. Forse lo aveva sognato perché avevano dormito insieme, quindi cercò di liquidare la cosa ripetendosi che fosse solo un sogno... però era diventato un chiodo fisso nella sua testa.
Insomma, lei e George? Non era possibile! Erano amici da troppo tempo... erano come fratelli!
Non potevano succedere cose del genere, no? Non avrebbe dovuto neanche pensare a cose del genere!
A quel punto George aprì gli occhi, sbattendoli più volte per abituarsi alla luce del sole. - Buongiorno - la salutò con voce roca e impastata dal sonno.
Ginevra trattenne il respiro.
Perché le batteva forte il cuore? Perché sentiva che era diventata tutta rossa?! Perché trovava il suo migliore amico veramente bello quando si strofinava gli occhi?
"Idiota! Datti un contegno!", le urlò l'unica sua parte disinteressata e con un po' di neuroni in funzione.
- D-dormito bene? - balbettò abbassando lo sguardo, cercando di non pensare a quel "possibile bacio".
- Oh, se vogliamo contare tutte le volte che mi hai tirato delle ginocchiate allo stomaco e che parlavi nel sonno... Sì, direi che ho dormito bene.
- Parlavo nel sonno? Scherzi, vero?
Per quanto ne sapeva, lei non aveva mai parlato nel sonno. Era ovvio che George la stesse prendendo in giro... no?
Purtroppo lei capiva subito quando Fred o George mentivano e, in quel momento, lui le stava dicendo la verità.
- Che cosa ho detto?
- Sei sicura di volerlo sapere?
- Voglio le parole esatte - lo pregò lei ma, prima di rispondere, George esitò.
- Dicevi... - corrugò la fronte. - "No, non è stato lui! Lasciate il mio papà!"
- D-davvero ho detto così?
George annuì e lei si sentì sprofondare in una voragine senza fine.
Non ricordava niente. Pensava di aver sognato George per tutta la notte e invece...
Quest'ultimo chiamò la sua attenzione, i suoi occhi erano intenti a scrutarla. Ginevra cercò di sorridere, ma probabilmente fu solo la patetica imitazione di un sorriso, paragonabile ad una smorfia di dolore.
Lui la tirò a sé, avvolgendola in un abbraccio. Delle lacrime silenziose iniziarono a solleticarle il viso ma cercò di nasconderle al ragazzo.
- Tu pensi che mio padre... sia un assassino?
- No. Non lo penso - disse George accarezzandole il volto.
- Lo dici per non farmi soffrire.
- No... Ho come la sensazione che sia così. Che lui sia innocente...
- Mi nascondi qualcosa - lo interruppe e George ammutolì, affermando il sospetto dell'amica. - Ti prego, George. Dimmi la verità.
- Prima... hai anche parlato di un topo - disse, la sua espressione era confusa.
- Un topo?
- Lo so, è assurdo! - disse George. - Ma mentre dicevi quelle cose... sentivo che...
Ginevra avvertì un freddo improvviso che la portò a sfregare le braccia. Volse lo sguardo alla finestra ma era chiusa.
- Hai freddo? - le chiese il ragazzo preoccupato e le circondò le spalle con un braccio, provando a riscaldarla.
Nonostante fosse fermamente convinta che il bacio tra lei e George fosse stato solo un sogno, non riusciva a rallentare i battiti del suo cuore quando le stava accanto.
Si faceva condizionare troppo dai suoi pensieri.
Doveva smetterla di ripensare a quello stupido bacio o a quanto sarebbe stato bello baciarlo in quel momento...
Ma cosa le saltava in mente?!
Per sua fortuna, venne distratta da uno strano rumore nel corridoio e un susseguirsi di battibecchi. Dopodiché un piccolo gruppo di ragazzi entrò nella stanza e, vedendo i due abbracciati in quel modo, si pietrificarono senza smettere di fissarli.
- Ciao, ragazzi - li salutò Ginevra, sorpresa della visita.
Rimase un po' perplessa quando vide Harry, Ron, Draco, Theodore e Blaise spostare lo sguardo da lei a George con un'espressione sbalordita. Solo Hermione e Daphne sembravano distinguersi dal gruppetto. Entrambe avevano un'aria confusa, felice, combattuta... in altre parole, indecifrabile.
Fred, invece, era a dir poco sconvolto.
Non riusciva proprio a crederci. Suo fratello e la loro migliore amica?!
Si sentiva tradito. - Da quanto va avanti?
Ginevra alternò lo sguardo da Fred a George, quest'ultimo ghignava soddisfatto mentre l'altro sembrava volerlo fulminare. Intuendo il perché di tutte quelle reazioni sui volti dei suoi amici, cercò di non ridere.
Da quella prospettiva, era facile fraintendere il perché lei e George fossero così vicini.
Probabilmente sembravano una coppietta...
Ginevra scoppiò a ridere, le era venuto spontaneo non appena sentì in lei nascere un certo nervosismo.
Con tutto quello che le stava capitando nelle ultime settimane, rischiava di finire al reparto psichiatrico del San Mungo.
- Non sapete cosa darei per immortalare questo momento! - disse Ginevra. - Credevate davvero che io e George...
- Già - la interruppe il ragazzo. - Sapete benissimo che siamo solo amici. Come fratelli!
Per lei, quelle parole sembravano affilate come la lama di un coltello.
George aveva ragione! Erano come fratelli. Solo amici...
Perché le importava tanto se lui diceva cose del genere?
- Menomale, stavo per avere un infarto! - esclamò Theodore portandosi una mano sul cuore con fare teatrale.
Dopo vari commenti sullo svenimento di Ginevra del giorno prima, arrivò la domanda alla quale lei temeva di rispondere.
- Cosa ti succede? - le aveva chiesto l'ultima persona che si sarebbe aspettata: Harry.
Non riusciva a guardarlo negli occhi, sapendo che - se lo avesse fatto - sarebbe stato difficile non dirgli la verità.
- Non lo so - mormorò. - È complicato...
- Gin, sei cambiata - iniziò Daphne titubante. - Ti comporti come se tu non fossi realmente qui da settimane! Non sei più tu.
- Ieri, a colazione, ti ho chiesto di passarmi un toast - disse Blaise.
- E allora?
- Mi hai risposto: "Sì, è vero. Oggi fa un po' freddo!".
- Che ti succede? - ripeté Draco.
Ginevra raccontò tutta la verità, omettendo solo quello che la legava a Harry.
- Ma perché dovresti cambiare Casa? - sbottò Theodore. - Tu non vuoi... vero?
- È questo il punto, Theo - disse la ragazza. - Non so cosa fare.
- Se credi che sia la cosa giusta... falla - furono le parole di Draco.
Allora quella sera raggiunse l'ufficio del preside e decise di accettare di essere Smistata nuovamente.
Il mago, felice della notizia, le promise che sarebbe stata esaudita quella sera stessa a cena.
Attese con ansia che quel momento arrivasse. La sua divisa non aveva lo stemma di Serpeverde, bensì quello di Hogwarts, e le dava una strana sensazione di vuoto.
Prima dell'inizio della cena Silente si alzò in piedi e la sala cadde nel silenzio.
- Buonasera a tutti voi, miei cari studenti! Ho un annuncio da fare - disse rivolgendo lo sguardo ad ogni tavolo. - Come molti di voi avranno notato, la signorina Ginevra Andromeda Black ha lasciato la Casa di Serpeverde per motivi personali. Sarà smistata in una nuova Casa e frequenterà il quinto anno.
A quel punto un mormorio di voci si alzò da ogni tavolo presente. Silente li ignorò e chiese a Ginevra di indossare il Cappello Parlante.
- Chi si rivede... - le sussurrò la vocina all'orecchio. - Sono lieto che tu abbia deciso di riprendere in mano la situazione. Ai tempi ero stato costretto a Smistarti nei Serpeverde, ma adesso non ho dubbi su dove collocarti... GRIFONDORO!
Un boato inaspettato scoppiò dal tavolo dei grifoni. I suoi amici più cari si unirono a quelle urla e applaudirono senza sosta, facendola arrossire per l'imbarazzo.

Quando riaprì gli occhi pensò subito a tutto quello che le era successo la sera prima, credendo che fosse solo un'illusione. Poi si guardò intorno e, con immenso stupore, notò che la stanza nella quale si trovava comprendeva un solo letto a baldacchino con i colori rosso e oro.
Era davvero una Grifondoro, come i suoi genitori.
Dopo aver indossato la sua divisa con i colori della sua nuova Casa, si sentì una persona nuova e, con un ampio sorriso sulle labbra, raggiunse la Sala Grande.
- Buongiorno! - esclamò non appena si sedette accanto a Hermione, che la salutò con il libro di Pozioni in una mano e un toast nell'altra.
- Pronta per la prima lezione?
Ginevra annuì addentando un croissant al cioccolato. - Mmmm... Quant'è buono... - mormorò mentre il sapore la mandava in estasi.
- Davvero? Fammelo assaggiare... - disse Fred, che si era appena seduto al suo fianco, rubandole la colazione dalle mani. - Mmmm... lai aione! È buoniffimo... - disse con la bocca piena. (- Sei un maiale - fu il commento della sua sorellina).
- Ladro che non sei altro! - esplose invece la ex Serpeverde. - Restituiscimi la mia colazione, Weasley.
George sbuffò divertito. Lui e il fratello sapevano benissimo che Ginevra odiava quando qualcuno le rubava il cibo dalle mani e che, se si trattava di cioccolato, diventava una furia. Ma amavano vederla arrabbiarsi per una cosa stupida come quella!
- Sei sicura di rivolerlo? - le chiese la piccola Weasley guardando il fratello con disgusto.
- Ha ragione, Blacky - sogghignò Fred. - Non siamo così intimi - continuò enfatizzando la frase.
Ginevra alzò un sopracciglio. - Fred Weasley... - iniziò ma non volendo rovinare quella giornata schiantandolo, decise di sfruttare il punto debole del ragazzo a suo vantaggio. - Guarda! Una fontana di cioccolato! - esclamò indicando l'ingresso della sala.
- Non vedo nessuna font... Ehi! - la additò con cipiglio accusatorio mentre lei si gustava a pieno la crema al cioccolato.
- Sei sempre stato un credulone, Fred - gli sorrise serafica.
George scoppiò a ridere e le diede man forte. - È vero, fratellino. Ricordi quando ti avevamo detto che Ron aveva rotto la tua scopa giocattolo?
- Oh, i nostri primi scherzi - sospirò Ginevra sorridendo ai vecchi ricordi. - Dov'è che l'avevamo nascosta, George? In giardino?
- Devo ammettere che è stato divertente scoprire la fobia di Ronnie - ridacchiò Fred versandosi del latte nella tazza. George lo fece a sua volta ma l'unica cosa che ricevette furono due gocce.
Prima che il gemello potesse bere dalla tazza gliela rubò dalle mani, bevendo un lungo sorso, dopodiché gliela restituì asciugandosi i baffi. - Non ho mai bevuto del latte così buono!
Fred sbuffò un sorriso e si rivolse a Ginevra. - Allora, pronta al primo giorno?
- Sì, sarà bello venire a lezione con voi due. Cosa avremo alla prima ora?
- Babbanologia! - risposero i gemelli.



ANGOLO AUTRICE:

Lo so, è il capitolo peggiore che mi sia venuto però... diciamo che è una specie di introduzione per il prossimo capitolo e che non sapevo come farla finire a Grifondoro! Nella vecchia versione sono stata sbrigativa sulla faccenda e adesso capisco il perché... -___- 

Sono un'idiota, okay?
Bando alle ciance, andate avanti per leggere il prossimo capitolo che, secondo il mio modesto parere, è uno dei migliori...
Un bacio
18Ginny18

Secrets《THE BLACK CHRONICLES》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora