"Questa dolce melodia è il ricordo di sempre"
Anastasia.
La sera prima della seconda prova, Ginevra era seduta in biblioteca insieme a Harry, Ron e Hermione, sfogliando pagine e pagine di libri polverosi.
Avrebbe potuto insegnare lei stessa un incantesimo a Harry ma il regolamento lo vietava. Era costretto a trovare la soluzione senza che qualcuno lo agevolasse... e ora si trovavano tutti e quattro immersi nella ricerca della soluzione.
- Trovato qualcosa? - chiese Ron con voce annoiata.
Hermione si drizzò. - Davvero? - esclamò con occhi sbarrati e contornati dalle occhiaie.
- Era una domanda, Herm - sbadigliò Ginevra.
La riccia borbottò qualcosa e poi rituffò il naso tra le pagine ingiallite di Antichi stregamenti e incanti obliati.*
Ormai erano passate ore e ore da quando erano rintanati in quella biblioteca deserta.
- Anche in questo non c'è niente - sbuffò Ginevra chiudendo Guida alla Stregoneria Medievale* per poi prendere Mitiche magie per stregoni.* - Sei sicuro di non volere un mio aiuto? L'incantesimo Testabolla è facile... se riesci a impararlo in meno... - guardò l'orologio appeso al muro - di dodici ore.
- Non credo di avere la giusta concentrazione, adesso - borbottò Harry, abbracciando una pila di libri e usandoli come cuscino. - E poi è inutile. Ci vorrebbe un miracolo.
- Allora prega che entro domani mattina ti spuntino le branchie - disse Ron chiudendo l'ennesimo libro. - Perché qui non c'è niente che ci possa aiutare.
- Sarebbe fantastico! Immaginate quanto sarebbe divertente avere la pelle verde e squamosa.
Ginevra levò gli occhi dal suo libro, posandoli su Fred e George che erano appena spuntati da dietro una scaffalatura.
- Che cosa ci fate voi due qui? - chiese Ron.
- Stavamo cercando la nostra ragazza - George fece l'occhiolino a Ginevra.
- Minnie vuole vederti - spiegò Fred.
- Perché? - domandò Ginevra, sorpresa.
- Non so... era un po' triste, però.
- Dobbiamo accompagnarti nel suo ufficio - disse George.
Ginevra guardò Harry che l'aveva presa per mano. Era stanco ma non nascose la sua preoccupazione per la sorella. Temeva che la McGranitt l'avrebbe punita per l'aiuto che gli stava dando per il Torneo.
- Ci vediamo dopo - disse Ginevra con voce rassicurante.
Harry, non molto convinto, la lasciò andare.Nell'ufficio della professoressa di Trasfigurazione vi erano anche Silente e altri tre ragazzi. Quando Ginevra riconobbe Paul gli sorrise ma, poco dopo, la presenza alquanto singolare di tutte quelle persone nella stanza la incuriosirono.
Dopo aver preso un respiro profondo, Albus Silente iniziò ad aggiornare i quattro ragazzi sul perché si trovassero lì.
La seconda prova del Torneo prevedeva una specie di "caccia al tesoro" nella quale i campioni dovevano raggiungere il loro obbiettivo, nei fondali del Lago Nero, e recuperare ciò che avevano di più caro. A tal proposito, la professoressa McGranitt borbottò un susseguirsi di parole simili a "modi barbari", "senza cervello", "babbuini"... Silente non prestò la minima attenzione a quei silenziosi piagnistei e disse ai quattro ragazzi che loro sarebbero stati gli obbiettivi dei campioni, sostenendo che fossero un incentivo piuttosto importante.
- Vi assicuro che nessuno di voi subirà alcun male, non permetteremmo mai che uno di voi anneghi - disse con un sorriso rassicurante. - Un incantesimo vi farà cadere in un sonno profondo fino alla fine della prova e che non appena i campioni vi tireranno fuori dall'acqua riprenderete conoscenza. Se invece non riuscissero nell'impresa, sarete comunque portati in salvo. Quindi non avete niente da temere.
Ginevra ripensò ad alcuni versi che suo fratello aveva citato dal misterioso indovinello: "...abbiamo quel che ti mancherà presto...", "...Per rintracciarlo hai un'intera ora, se lo trovi puoi tenerlo ancora...".- 'Sta tranquillo, Harry. Vedrai che tornerà a momenti - disse Hermione.
Harry camminava avanti e indietro, ansioso.
Erano in sala Comune da più di un'ora e l'attesa lo stava uccidendo. Non riusciva a concentrarsi sulla prova senza pensare a sua sorella. Continuava a rimproverarsi di averle chiesto aiuto e di non aver pensato da solo a una soluzione per la prova. Probabilmente rischiavano anche Ron e Hermione per l'aiuto che gli stavano dando.
Stanco di aspettare, salì nel suo dormitorio e una volta preso il Mantello dell'Invisibilità tornò nella sala Comune.
- Io vado a cercarla - decise. - Ho una strana sensazione.
- Non credi di esagerare, adesso? - chiese Ron.
- Se tu fossi al mio posto, non cercheresti tua sorella? - ringhiò Harry.
Il silenzio di Ron fu una risposta più che sufficiente per Harry.
- Ma come farai a trovarla senza la Mappa? - disse Hermione.
Purtroppo Harry non aveva pensato a quel particolare. In quel momento la Mappa era in possesso del professore di Difesa contro le Arti Oscure. All'inizio non gli era sembrato un problema prestargliela ma adesso...
- Dovrò farne a meno - rispose. - La cercherò alla vecchia maniera.
S'infilò sotto il Mantello e uscì.
Cercò la sorella nell'ufficio della professoressa di Trasfigurazione, ma non la trovò. Continuò a cercare per i corridoi, nelle aule... ma niente.
- Non si può sparire così - la preoccupazione si trasformò in furia.
- Potter - ringhiò la voce del professor Moody.
Harry si sentì raggelare.
- Potter? - ripeté Moody. - Sai che ti vedo, vero?
- Scusi, professore - mormorò Harry, involontariamente. Stava per sfilarsi il Mantello ma il professore gli consigliò di tenerselo addosso.
Moody accennò un sorriso. - Possiamo parlare? - Mosse la testa in direzione del suo studio lì vicino.
Harry annuì e attraversò i corridoi insieme al claudicante, a testa bassa.
Quando alla fine arrivarono nell'ufficio, Harry poté togliersi il Mantello dell'Invisibilità. Moody, invece, prese posto aldilà della scrivania.
- Che ci facevi in giro a quest'ora, Potter? Non hai una prova da superare, domani? - chiese con tono di rimprovero.
- Stavo solo cercando mia sorella, signore - spiegò Harry, sconsolato.
Moody alzò il mento, come a fare un cenno d'assenso. - Be', non preoccuparti per lei. Sta bene ed è al sicuro - sorrise allusivo e picchiettò il dito sulla Mappa del Malandrino. - A proposito, Potter. Non sai quanto mi sia utile questa mappa. Ti dispiace se la tengo per un altro po'?
- No, non mi dispiace - Harry sorrise a malapena. Anche se adesso sapeva che sua sorella era al sicuro, continuava a provare una strana sensazione all'altezza del petto.
Moody gli strizzò l'occhio, mentre quello magico era incollato sulla Mappa. - Domani ti aspetta una grande giornata - disse. - Sei pronto?
Harry esitò. Si strinse nelle spalle. Era tentato di confessare che non aveva la più pallida idea di come respirare sott'acqua per un'ora.
- Certo - rispose ma il tono che aveva usato lo tradì.
Il professore annuì, e sembrò riflettere. - Ti consiglio di fare un salto nelle cucine prima di andare a dormire. Sono sicuro che dopo ti sentirai meglio.
Dopo un po', Harry lasciò il suo ufficio e si recò nelle cucine. Non poteva non andarci, dato che Moody aveva la Mappa, se non lo avesse fatto sarebbe stato scoperto. E poi ascoltarlo gli sembrava la cosa giusta, dopotutto. Almeno avrebbe rivisto il suo amico Dobby l'elfo domestico.
Poco dopo si ritrovò in un ampio corridoio di pietra decorato da allegri quadri che raffiguravano sopratutto cibo. Si avvicinò al quadro che ritraeva una gigantesca ciotola d'argento piena di frutta, tese l'indice e fece il solletico alla grossa pera verde, che prese a contorcersi, ridacchiando, e all'improvviso si trasformò in una grossa maniglia verde. Non appena aprì la porta Dobby gli andò incontro.
- Harry Potter! - strillò l'elfo.
- Ciao, Dobby - sorrise Harry. - Come stai?
- Dobby sta molto bene, signore. Dobby è molto felice che Harry Potter sia venuto a trovarlo - squittì Dobby. - Ma Harry Potter domani ha la seconda prova, signore, e Dobby ha qualcosa per Harry Potter.
- Qualcosa per me?
- Dobby sapeva che Harry non aveva trovato il libro giusto, così Dobby l'ha fatto al posto suo! - strillò l'elfo, e s'infilò una mano nella tasca dei pantaloncini per estrarne una pallottola di quelle che sembravano viscide code di ratto di verde grigiastro. - Appena prima di entrare nel lago, Harry Potter deve mangiare questo, signore... è Algabranchia!
- A cosa serve? - disse Harry, fissando l'Algabranchia.
- Farà respirare Harry Potter sott'acqua, signore!
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Secrets《THE BLACK CHRONICLES》
Fanfiction🏆#2 nella lista Fanfiction Harry Potter al concorso 𒊹|🦋Butterfly Contest🦋|𒊹 di giulia__melis - 31/01/2021 ATTENZIONE! Questa storia è adatta ad ogni fascia di età. Può contenere tematiche dolorose (morte, separazioni, sofferenze...). ...