Passeggiando per la strada,
durante quelle ore serali quando la nebbia avvolge la città,
mi parve di scrutare una donna elegante e bella
vestita d’oro e di rubini, che ancheggiava solitaria sulla riva destra.
Per quanto ricordasse una dea
che si aggira tra i comuni mortali,
nessuno si soffermava a guardarla o a posarvi lo sguardo
tanto che pensai istintivamente ch’ella fosse un fantasma.
Aveva uno sguardo neutrale,
candido e curato,
il viso di una bambola pregiata
con le gote rosee, le labbra rosse e i capelli armoniosi.
Ma quando andai a scrutare il seno voluminoso
semi coperto dal corsetto color sabbia,
notai un grosso squarcio nel mezzo del petto
come una ferita non ancora del tutto rimarginata.
Improvvisamente notai la neutralità maniacale di quel volto
consapevole che tutti osservassero la sua piaga,
ma come poteva una creatura tanto bella e tanto angelica
essere deturpata da uno sfregio simile?
Poi un fanciullo attaccato alla gonna della mamma indicò la passante
sgranando i suoi occhi azzurri in un’espressione di stupore:
-Mamma! Mamma!- disse lui indicando la donna,
-Perché quella signora ha quel taglio nel petto?-.
La madre scrutò la passante e rispose al figlio con fare compassionevole:
-Quella donna, amor mio- rispose lei continuando a guardare
-E’ stata innamorata, follemente innamorata.
Ma le hanno spezzato il cuore e adesso l’è rimasta la cicatrice del suo amore-.
STAI LEGGENDO
Lettere a un fantasma
PoesiaRicordi, forse vissuti, forse sognati. Pensieri lontani e ancora molto vicini. L'inizio di una storia che non vedrà la fine. La memoria di due cuori lontani nel tempo ma legati da corde d'inchiostro. Due anime separate dalle epoche e unite dal pot...