Se mi avessero mai chiesto di affrontare nuovamente il mio passato, avrei senza dubbio confermato le stesse emozioni agghiaccianti di quel tempo, insieme ad una rabbia repressa che mi avrebbe portato soltanto ad odiare ancora di più il mondo.
La mia infanzia non era stata facile, senza l'amore di una madre e nemmeno gli insegnamenti di un padre, che non mi fu possibile conoscere.
La mia figura materna si prendeva cura di me soltanto per non avere sensi di colpa, anche se potevo benissimo essere definito come uno sbaglio.
L'uomo che ormai conviveva con lei, nonchè suo marito, non aveva sprecato neanche un istante della sua vita a guardarmi diversamente dal solito, magari evitando di sgridarmi per qualsiasi sciocchezza o provando ad avere un rapporto normale con me.
Ma niente, non passava una singola giornata in cui non mi faceva sentire una nullitá, un errore nato per colpa di una debolezza momentanea.
Perché alla fine era proprio cosí.
La veritá mi venne sputata addosso con una tale violenza che turbarmi definitivamente l'umore fu del tutto inevitabile; lo stesso uomo che avevo imparato ad odiare e temere, in una sera di Aprile, esattamente una Domenica -non avrei mai potuto dimenticare quel giorno, catalogato come il più grande trauma della mia vita-, litigò terribilmente con mia madre, e per chissá quale motivo la loro tensione si ripercosse sull'unico innocente presente.
"Non riuscirò mai ad accettarlo"
Se avessi chiuso gli occhi con quei pensieri a navigare nella mente, avrei potuto sentire quella voce rude ancora sulla pelle."Lui non é mio figlio e non lo accetteró mai, ti avevo detto di abortire, ma non mi hai ascoltato!"
Aveva continuato ad urlare davanti a me, seduto a tavola mentre la cena sul tavolo iniziava a raffreddarsi; non me la sentivo di mangiare, ero talmente sconvolto da essere completamente pietrificato."Ma é ugualmente MIO figlio, e sai perfettamente che sono contro l'aborto"
Nonostante mia madre non fosse mai stata capace di darmi l'amore di cui avevo bisogno, occupò ugualmente un posto importante all'intento del mio cuore."Questo non cambierà niente, rimane il figlio che hai avuto con un amante, e non lo posso accettare, gli assomiglia troppo"
Non avevo mai conosciuto il mio padre biologico, e se il mio patrigno non avesse detto la verità in quello scatto d'ira, ero quasi sicuro che non avrei mai saputo niente né da mia madre né da qualsiasi altra persona a conoscenza di questo.Ricordavo ancora alla perfezione quando un giorno, forse per colpa della semplice ingenuità di quand'ero ancora un bambino, chiamai il compagno di mia madre con l'appellativo papà, e non si fece nessun problema a darmi un forte schiaffo sul viso, un colpo così forte e improvviso da potermi sgretolare in mille pezzi.
E soltanto quello era bastato per aprirmi gli occhi sulla mia attuale situazione, su una realtà che non portava a nulla di buono.
Dopotutto ero pur sempre il figlio di un amante, giusto?
Non meritavo certamente di avere una vita felice.
Alle scuole superiori avevo affrontato il secondo ostacolo più grande di tutta la mia vita: i bulli, o in particolare la mia intera classe.
Un ragazzo dell'altra sezione, che passava sempre il suo tempo davanti alla porta dell'infermeria, solitamente per evitare le lezioni di chimica, era stato l'unico ad aver ottenuto la mia fiducia, diventando di conseguenza il mio unico amico.
Mi fidavo talmente tanto di lui che in un pomeriggio, mentre eravamo seduti su una panchina in un parco, gli raccontai tutti i problemi che avevo con la "famiglia", quanto mi facesse pesare l'essere figlio di un amante e la mancanza di attenzioni che chiunque avrebbe dovuto avere dai propri genitori.
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Not Today [VMIN]
Fanfiction[Aveva avuto il pretesto per uccidermi due volte, ma non lo aveva fatto.] - boy×boy - Genere: Angst, Erotico, Malinconico. -Avvertenze: Capitoli lunghi, scene smut dettagliate.