Capitolo 2

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Sentivo il vuoto totale intorno a me, nessun suono, nessuna percezione, il mio corpo sembrava quasi incapace di captare gli stimoli.

Era come se mi fossi appena svegliato dopo una sbornia: mi girava la testa, avevo un lieve senso di nausea e le tempie pulsavano con insistenza, fino a farmi aggrottare la fronte.

Soltanto schiudendo gli occhi mi accorsi che, per mia grandissima sorpresa, avevo una benda intorno agli occhi, così stretta da potermi quasi strizzare il cervello.
Persino le mani erano legate tra di loro, forse dietro ad una sedia, dato che ero seduto su qualcosa di rigido e scricchiolante.

Non riuscivo a capire cosa fosse successo e cosa stesse attualmente succedendo, ma una parte del mio subconscio mi intimava che fosse meglio non scoprirlo, che avrei soltanto sofferto se avessi provato ad indagare.

Seppure fossi in ragazzo piuttosto amante dell'avere sempre il controllo su tutto, di essere a conoscenza di qualsiasi situazione si stesse presentando, in quel momento non ero in grado nemmeno di delineare con esattezza i miei stessi pensieri.

Avevo il forte istinto di chiamare qualcuno, o di gridare aiuto, ma nemmeno un piccolo suono attraversó le mie labbra.

Un piccolo rumore nelle vicinanze mi fece sussultare contro alla sedia.
Sembrava quasi il suono di alcuni passi sul pavimento, e questo mi scaturì un fiume di adrenalina nelle vene.

"Finalmente ti sei svegliato, Jimin"
Non avevo mai sentito quella voce, era roca, profonda e apparentemente lussuriosa, talmente cupa da provocarmi un brivido lungo tutta la colonna vertebrale.

Era forse la prima volta che mi trovavo in una situazione del genere, senza piani da seguire e senza la minima idea del posto in cui mi trovassi, perlopiù davanti ad una persona che non potevo neanche vedere.

"Chi sei? Liberami subito e lasciami andare, se non vuoi fare una brutta fine"
Seppure stessi morendo dal terrore internamente, cercai di sembrare più convincente possibile; era quasi improbabile che avesse sentito il lieve tremolio nella mia voce.

"Oh, siamo già arrabbiati?"
Rimasi in silenzio nonostante volessi urlargli miliono di insulti, come scosso da quel tono altamente provocatorio.

Volevo soltanto scoprire l'identità di quella persona, mi bastava sapere anche solo il nome, almeno dopo essermene andato da questo posto avrei potuto mandare qualcuno ad ucciderlo.

Jungkook sarebbe stato nuovamente la mia scelta per questa missione.
Jungkook...
Avvertivo un lieve senso di fastidio pronunciando il suo nome...
E poi realizzai il tutto, ogni singola immagine di quando mi aveva posato un fazzoletto umido sul viso cominció a sfrecciare rapidamente nella mia testa, facendomi avvertire un senso di smarrimento e rabbia fuori dai limiti.

"LIBERAMI SUBITO!"
Se non mi avesse lasciato andare subito, sarei potuto scoppiare per davvero.

Avvertii un piccolo sussurro indecifrabile, forse riferito ad un'altra ipotetica persona, e nell'arco di pochi secondi la stretta della fascia intorno agli occhi diminuii rapidamente, fino a scomparire del tutto per permettermi di vedere.

Avevo la vista un po' appannata, ma nonostante questo riuscii ugualmente sfocare la persona davanti a me.

Era un ragazzo slanciato e snello, con i capelli castani perfettamente in ordine, il viso raffinato ma virile allo stesso tempo, dallo sguardo altamente penetrante.
Le iridi mi avevano colpito particolarmente, erano dense e profondo, ricche di scintille difficili da delineare.
Le braccia conserte gli conferivano un'aria superiore, vagamente altezzosa, esattamente come il suo sorriso malizioso.
Indossava un paio di jeans di pelle che, Dio, gli fasciavano le cosce magre alla perfezione.
Scossi la testa per scacciare quei pensieri, soffermandomi sulla mia attuale situazione scomoda.

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