"SCAPPATE!"
Fu l'unica cosa che riuscii a dire prima di cominciare a correre rapidamente, nel vano tentativo di sfuggire dai proiettili di quel mitraiatore.Gli unici suoni che sentivo, oltre al rapido battito del mio cuore, era l'assordante suono di quell'arma e le risate del Signor Wang, che avevano il potere di farmi rabbrividire pure a notevole distanza.
In quel momento, con il fiato corto e il tempo quasi al rallentatore, percepii il mio stesso spirito di sopravvivenza urlarmi che sarebbe stato inutile, che sfuggire a tutti quei colpi fosse letteralmente impossibile, ma decisi di non darci troppa importanza.
Taehyung correva a qualche metro di distanza da me, sapendo perfettamente che rimanere accalcati in un punto preciso non fosse favorevole, e Jungkook a sua volta si era allontanato per evitare di essere colpito.
Avvertii improvvisamente un gemito strozzato provenire dalla mia destra e, voltandomi in quella direzione, vidi Taehyung cadere rovinosamente a terra, seguito subito dopo da Jungkook.
Avrei potuto giurare di non percepire più la terra sotto ai piedi, troppo sconvolto della scena davanti ai miei occhi: Jungkook era accasciato al suolo, con un rivolo di sangue proveniente da una grande ferita sulla nuca, che fin da subito mi fece realizzare che non ci sarebbe stato nulla da fare, mentre Taehyung si teneva la gamba e continuava a sputare sangue, forse in seguito ad un altro proiettile conficcato in chissà quale altra parte del suo corpo.
Alzai il viso al cielo e lasciai che le ginocchia battessero con violenza sul terreno, stringendo subito dopo gli occhi quando un forte bruciore pervase ripetutamente il mio addome.
Ero stato colpito pure io.
Non realizzai nemmeno di avere il viso appoggiato sulla strada, lo zigomo ancora insanguinato dai colpi ricevuti nel capannone.
Avevo dolori in tutto il corpo, ma sembravano scomparire con il passare del tempo.
E non era per niente un buon segno.
Seppure soffrire fosse l'unica opzione fattibile, non riuscivo a smettere di piangere: avevo perso Jungkook, Taehyung era prossimo a raggiungerlo ed io non ero da meno.
Mi girava la testa...
Socchiusi le palpebre in seguito ad un grande senso di sonno, ormai incapace di reggere ancora.
Nel momento in cui il vuoto parve inghiottirmi, riuscii ad avvertire una voce chiamarmi ripetutamente, così come avrei potuto giurare che una mano mi stringesse con forza nel braccio.
"Jimin..."
"Jimin...cosa succede?"
"Jimin...ti prego rispondi..."
"Jimin...dobbiamo scappare!"
"Ti prego ascoltami!"
..
.
"JIMIN!"
Dovetti sbattere le palpebre varie volte prima di vedere nitidamente il viso di Taehyung, tuttora contratto in un'espressione preoccupata.Cos'era successo?
Mi guardai intorno vagamente confuso, vedendo Jungkook al fianco di Taehyung e, nella direzione opposta, ad una distanza meno notevole, il Signor Wang e un uomo munito di pistola davanti a noi.
Ci trovavamo nel capannone, e soltanto Dio avrebbe potuto sapere quanta confusione ci fosse nella mia testa in quel momento.
"Credevate di poter fuggire davvero?"
Il signor Wang mi guardò con un ghigno altamente inquietante, per poi rivolgere la stessa espressione pure agli altri due.

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Not Today [VMIN]
Fanfiction[Aveva avuto il pretesto per uccidermi due volte, ma non lo aveva fatto.] - boy×boy - Genere: Angst, Erotico, Malinconico. -Avvertenze: Capitoli lunghi, scene smut dettagliate.