Capitolo 11

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   Sasuke P.O.V.'s  

   Sarà difficile scalare la montagna. Ho scoperto che le sue pareti contengono un materiale che respinge il chakra, per questo oltre che per la sua altezza è conisciuta come la più difficile da scalare. Mi sono portato delle corde prese durante il percorso. Sono svantaggiato rispetto agli altri scalatori. Mi manca un braccio. Solo un pazzo penserebbe di poterla scalare ridotto come sono io. Ma visto che sto già impazzendo tanto vale tentare. 

   La prima parte di montagna è rocciosa per mia fortuna. Lancio la corda col piccone. Controllo che sia ben fissato e poi comincio la mia scalata. 

   Inizialmente non è così faticoso, ma quando raggiungo i duecento metri d'altezza, impiegando ore, comincio ad essere stanco. Non posso neppure far riposare il braccio. Ancora duecento metri però e dovrei riuscire ad arrivare in una zona meno a strapiombo, dove potrò riposare un po'. Ci metterò almeno una settimana o due a scalare questo monte, se tutto va bene. E' alto più di 8.000 metri. 

  Alla fine arrivo nella zona più pianeggiante. E' come un incavo nella montagna. Nell'oscurità intravedo solo gli alberi secchi. Il paesaggio è spoglio. Mi butto sul tappeto d'erba secca sfinito, addormentandomi all'istante.

   "Non le rivedrai. Mai più. Quando arriverai in cima al monte rimarrai deluso, stanne certo".

   La voce non cessa di ripetere la stessa frase finché non sento un ululato.

   Mi sveglio di soprassalto. Non ho il tempo di rendermi conto di cosa stia succedendo che un'ombra nera mi salta addosso. Sento dei denti incidermi la carne sulla spalla. Grido. Spingo via l'ombra e mi alzo in piedi. Sono circondato da un branco di lupi famelici. Faccio per prendere la mia Katana ma mi accorgo che ce l'ha un lupo ben stretta fra i denti. In questo momento sarebbe inutile usare lo Sharingan, non posso guardarli negli occhi tutti insieme. 

   Vorrà dire che sarà uno scontro corpo a corpo.

   Non ho il tempo di pensare altro che tutti i lupi mi saltano addosso. Tiro pugni e calci, mordo e graffio. Uso tutte le armi che ho a disposizione. Kunai e Shuriken, ma per dei lupi grossi il doppio di un uomo non sono ferite gravi.

   Alla fine sento i lupi spaventarsi e correre via. Non so a cosa sia dovuta la loro fuga. Stavano quasi per sopraffarmi. M'inginocchio, i morsi e i graffi bruciano da morire. Però mi alzo. Sicuramente le ferite non fanno male quanto le torture subite da Akashi un po' di tempo fa. (Lo capite solo se avete letto l'altra storia.)

   Mi strappo i tessuto del mantello e mi bendo le ferite. Per fortuna non sono morsi profondi. 

   Raccolgo la mia katana ormai a terra e m'incammino. 

   Superata la foresta riprende lo strapiombo frastagliato. Guardo la corda con il rampino. E' completamente morsicchiata e consumata. Rischia di spezzarsi al primo strattone. La butto a terra. 

   Proseguirò a mani nude. 

   Riprendo la scalata, posizionando mano e piedi nei punti più convenienti per evitare di graffiarsi e sanguinare. Purtroppo è impossibile evitarli tutti. La mano comincia a sanguinarmi. Il dolore alla spalla non cessa, mentre la ferita continua a buttare liquido rosso. Questo strapiombo è quasi il doppio dell'altro. Spero di resistere, no, devo resistere. Vi salverò Sarada, Sakura. D'un tratto sento perdere l'appoggio ad entrambi i piedi. Rimango appeso per una mano.

   Cazzo, questa non ci voleva. 

  Cerco disperatamente un appoggio, ma non riesco a trovarlo. Sotto i miei piedi c'è il vuoto, e se perdo la presa sarà la fine. Cominciano a tremarmi le dita.
   Sto per perdere la presa.
   Sento la roccia voler cedere sotto il peso della mia mano che sostiene a fatica quello del corpo. 

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