zio..

1.1K 122 7
                                        

Scendere dal treno con un mignolo rotto e due valigie...solo Claudio Sona può farlo e sembrare un dio greco, il resto del mondo sembrerebbe Quasimodo..

"Che strano arrivare qui senza nessuno ad aspettarmi...neanche i Marchesucci...vabbhe non c'è tempo per la malinconia, mi accendo una sigaretta e cerco un taxi.

Mi sa che mi fermo anche al bar, con lo sbalzo termico dal treno a fuori tra poco svengo...e senti che dolore sto cazzo di mignolo!"

Claudio si mette al bar, in un tavolino in fondo..Di sicuro può passare molto più inosservato dopo tutti questi anni, ma meglio non rischiare di alzare polveroni inutili..la scusa comunque ce l'ha pronta...è sceso prima per stare un po' con la sposa!

Un caffè, una bottiglia di acqua e ...un toast

"capisco che è agosto ma potevano passare sul treno con il carrello vivande...una schiacciatina alle olive la mangiavo!"

Paga e, trascinando le due valigie sciabattando per la stazione semi deserta, esce per andare verso la zona taxi.

"intanto fumo..." socchiude un po' gli occhi per non farsi andare il fumo dentro e dà due boccate...fuma poco, soprattutto perché Gregorio non lo fa e gli dà anche parecchio fastidio. Quando stava con Mario fumava di più, ma spesso fumavano la stessa sigaretta a metà...all'inizio gli dava fastidio sentire sul mozzicone il suo burrocacao, ma si era talmente abituato al filtro al Labello, come lo chiamavano loro due, che quando Mario se ne era andato, gli mancava anche quello...lo prendeva sempre in giro..."quando te faccio altre cose però eh, non te dà fastidio che ho il labello e le labbra morbide".

Sorride tra sé e sé.

Gregorio...

Mario...

Due personalità differenti, due storie differenti, un unico comune denominatore: la chimica, l'attrazione, la voglia di loro.

"sarà meglio che chiami un taxi, perché qui sto solo temporeggiando"

Seduto sul sedile posteriore mentre il conducente si avvia verso Anzio, Claudio forse per la prima volta, pensa realmente a cosa sta facendo.

Ed inizia a torturarsi le mani portandosele alla bocca.

"mi sto giocando tutto...sto andando dai suoi, che magari mi chiudono la porta in faccia e mi prendono a male parole..no, dai, la mamma di Mario non lo farebbe mai...ma suo fratello sì..merda!"

Arrivati.

"grazie . arrivederci."

Bene, ma non benissimo.

Sono a casa dei genitori del mio ex che è incazzato con me da circa tre anni.

Dalle macchine parcheggiate c'è anche Francesco

Che ha un grosso cane sempre con sé

E ho due valigie immense

Ed un mignolo che fa un male cane in caso di fuga.

Bravo Claudio, bravo!

Adesso suono.

Oppure no.

Il mio rapporto con il campanello di Paolo è molto più easy.

Suono tra 5 secondi...4 3 2 1..fatto.

Da dentro si sentono chiaramente dei passi venire incontro alla porta.

"Dio ti prego fa che sia sua madre...o sua nipote...o il cane...."

- Chi è?

Voce di donna...Dio grazie!

- S...s..sono Claudio...Claudio

Si spalanca la porta..è sua mamma..Dio non me lo scorderò mai che mi sei stato vicino

- Insomma sono questo Claudio qui. Buona sera signora

- Tesoro ciao, fatti dare subito un abbraccio forte.

La mamma di Mario è una certezza. Mi sciolgo tra le sue braccia e tutta la tensione di questo viaggio e di questo periodo si dissolve in un secondo. Ho fatto bene a seguire il mio istinto.

- Tesoro, ti prego entra..vieni

- Grazie signora, mi scusi se non ho avvisato, ma è stata una decisione un po' affrettata

- Di pancia?ci sono abituata..ne conosco un altro.

- Eh...volevo parlarvi..so che è passato tanto tempo, che forse non vi interessa neanche, che potevo scendere prima, ma...non avevo il coraggio di farlo..

- Tesoro, intanto entra, accomodati..ma sei zoppo?

- E' una storia lunga...ma sto bene

Arriva di corsa Ginevra, mi guarda con quegli occhi neri come quelli di suo zio, è meravigliosa

- Lo sapevo,lo sapevo, lo sapevo...ho sentito la tua voce mentre salutavi qualcuno qui fuori.

- Ciao Ginevra, forse era il tassista

- Ciao zio Claudio..si credo di sì

Le donne di casa Serpa sono le mie ancore.

- Prego, accomodati...

Entro in sala...sono tutti lì, intenti ad apparecchiare...il papà di Mario è in veranda alle prese con una griglia...mi viene incontro Francesco e tutti si voltano nello stesso momento.

- Era ora!

- ???

Il mio sguardo vuoto deve averle intenerito.forse Paolo ha ragione,non capisco mai le cose..

- Era ora che venissi qui, sono passati anni e ci sono parecchie cose da chiarire. Molte domande, altrettanti dubbi.Mio fratello non tratta mai l'argomento e noi, come famiglia abbiamo diritto di sapere.Siamo sempre stati al nostro posto, non vi abbiamo mai negato il nostro appoggio eppure nessuno dei due si è degnato di venirci a spiegare...

- Hai perfettamente ragione Francesco, credimi se ti dico che mi dispiace, che avrei voluto venire prima, ma il coraggio mi è mancato.Ho avuto paura del vostro giudizio, ho avuto paura di trovare sguardi pieni di delusione...

- No, niente giudizi, noi non siamo fatti così, però ora te metti comodo e ce racconti un po'..ognuno di noi, e te lo dico, Ginevra più di tutti, ha un sacco di domande...quindi...

- Sono tutto vostro

- Birra?

- No, ma se avete un antidolorifico lo prendo volentieri

- Ma non te vojo mica menare....

- Meno male...è per il mignolo..me lo sono rotto

- Zio Claudio, posso sedermi vicino a te?

Se c'è soluzione perché ti preoccupi? Se non c'è soluzione perché ti preoccupi?

non so se lo diceva mio nonno Silvino, ma ora che sono seduto in questo salotto, circondato dai sosia del mio ex, cioè la sua famiglia, sento che sto respirando forse per la prima volta, dopo tutto quello che è successo.

E Zio Claudio mi piace.

- Posso andare un attimo in bagno?

- Certo, Ginevra, accompagnalo

E come imbocchiamo il corridoio mi stritola in un abbraccio.

I pianeti si sono allineati.

I nodi si sono sciolti

Se non fosse per sto mignolino

Legami di inchiostroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora