In taxi fanno di tutto per non cedere alla tentazione di sbranarsi, ma allo stesso tempo non riescono a non stare vicini, in contatto.
Claudio accarezza le mani di Mario, Mario lo lascia fare senza imbarazzo. Ovviamente le gambe di Claudio sono appoggiate sopra quelle di Mario.Si guardano di sottecchi, con la coda dell'occhio, sorridendo.
Sotto casa lanciano una banconota senza attendere il resto e corrono verso l'ingresso.
Claudio si volta.."ascensore o scale?"
"Ascensore"...Mario ha superato anche questa fobia..
entrano e non appena le porte si chiudono, Claudio quasi urlando dice "chissà se bastano i soldi che gli abbiamo lasciato?""sai che figura demmmerda..me viene a cercà!"
si guardano riflessi nello specchio, hanno le gote rosse, imporporate dalla felicità, dall'emozione, dall'incredulità. Ridono, ridono fortissimo.
Ognuno ha mille pensieri per la testa, quasi all'unisono prendono parola, Mario per dire "non ci sto credendo" e Claudio per dire "non ci voglio pensare". Si fissano per un istante.Lo stato d'animo è simile, ma la necessità di stare insieme supera ogni paranoia. La consapevolezza di "stanotte è un addio" rende tutto più semplice, ed allo stesso tempo complicatissimo. In quei pochi metri quadrati l'aria è elettrica, carica di aspettative, paure, ormoni.
Il "tlin" delle porte dell'ascensore li riporta alla realtà. Sono davanti alla porta...Mario tira fuori le chiavi dalla tasca.ha la mano che trema, ma riesce ad aprire. Claudio cerca di alleggerire la tensione.
"ah, ma allora prima non eri felice per i miei baci, erano le chiavi!"
"deficiente!" sorride.
Si chiude la porta alle loro spalle.Sono soli.Ad accogliergli il rumore delle unghie di Kimera sul pavimento che corre.
Invece di andare da Mario, va verso Claudio, inizia a girare su se stessa e a grugnire, con l'agilità e la disinvoltura tipica di un boxer francese...ah sì sì.
"cane ingrato....hai visto chi ti ho portato?"
Kimera smette di girare su se stessa e ululando si arrampica alle gambe di Claudio, che emozionato e commosso la solleva in braccio per farsi leccare.
"ciao piccola...ti ricordi di me..."" eh sì che si ricorda eh, bulletta?Vuoi qualcosa da bere Clà?"
"sì, qualcosa di forte...ce l'hai?"
"si vieni, appoggia pure la palletta di pelo, tra cinque minuti tanto torna a ronfare ancora..."
Claudio ha un attimo di smarrimento,il cuore sbaglia un battito, l'ennesimo di questi giorni...un flash, tutto come sempre, tutto al suo posto, tranne una parete...
E' piena di foto di Mario in diverse parti del mondo. Claudio, braccia incrociate le osserva ad una ad una, cercando di riconoscere i luoghi visitati da Mario e sentendo una fitta allo stomaco ogni volta che ne vede uno che si erano promessi di vedere insieme.
Ci sono altri uomini in alcune foto, in altre è solo. Mai una coi gemelli o gli altri amici di sempre.
"hai viaggiato parecchio eh!"
"sì, molto, un po' per lavoro con i servizi fotografici, un po' per volontà. Ero stanco di essere fermato per strada.fuori da qui sono anonimo, sconosciuto, una persona tra tante. Nessuno che mi fermasse per strada, o per lo meno, non per fare selfie o per chiedermi di te. Viaggiare mi ha aiutato tanto. Ho conosciuto tante persone, culture..."
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Legami di inchiostro
Fanfiction"Per essere agosto sono decisamente pallido quest'anno.I miei tatuaggi sono lì, in bella vista. Tutti. Ne ho talmente tanti che alcuni non li ricordo. So perché li ho fatti, a chi o cosa sono dedicati, ma non guardandoli spesso, me li scordo. ...