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Federica Pov
Ho appena finito di aiutare Emma per prepararsi al suo appuntamento con Grayson. Mi sembra un ragazzo molto dolce e soprattutto preso da Emma, visto che continuava a lanciargli occhiatine a dir poco imbarazzanti durante il pranzo e questo pomeriggio, tornata a casa, mi continuava a fare domande su cosa aveva fatto oggi e se aveva parlato di lui. Io ovviamente ho detto che non ne sapevo niente del loro appuntamento e me ne sono andata con la scusa che dovevo sistemare la camera. Starebbero bene insieme.

Dopo la sera passata con Jack, lui non mi ha più parlato; magari  è arrabbiato con me, anche se non ne vedo il motivo, dato che mi ha dato ragione su tutto quello che ho detto l'altra sera.
Non lo voglio andare a cercare, anche perché non penso di resistere a quelle labbra.
Decido di andare a fare un giro, per vedere un po' com'è Los Angeles di sera.
Appena esco vedo tutto illuminato, con cartelloni pubblicitari giganti e un sacco di altre cose, che rendono l'atmosfera a dir poco meravigliosa.
Mi fermo a mangiare in un ristorante non tanto elegante, anche perché sono vestita con dei jeans strappati, una canottiera nera e, legata in vita, una camicia scozzese.

Tornata a casa vedo che Jack dorme sul divano come un piccolo angioletto, così decido di andare in  camera mia senza fare alcun tipo di rumore, per non svegliarlo. Appena mi metto sotto le coperte qualcuno bussa alla porta; inizialmente vado nel panico pensando che era Jack, così mi metto un po' di mascara molto velocemente e mi faccio una coda di cavallo ai capelli. Apro la porta e chi vedo?!
KEVIN!
Lo volevo uccidere, letteralmente! Mi offre di andare in camera sua per giocare un po' ai videogiochi, visto che gli avevo accennato di essere una frana totale a quei tipi di giochi.
Entrando nella sua camera vedo il caos più totale, visto che da quando siamo arrivati qui non l'ho mai sentito dire "ragazzi, io vado a sistemare la mia camera".
Dopo una buona ora di gioco e divertimento si sente bussare la porta e chi apre è proprio lui:Jack.
" ah,pensavo eri solo e volevo farti un po' di compagnia giocando a quel gioco di guerra, ma le ragazze non sono portate per questo tipo di cose" dice senza nemmeno guardarmi in faccia.
Delusa dico "no va beh, resta pure, tanto era anche ora che io me ne andassi per andarmi a fare una doccia..."
Esco dalla stanza che sto quasi per piangere, non credevo che le cose che gli avevo detto quella fatidica sera lo avessero potuto offendere o ferire a tal punto da non rivolgermi la parola.
Entro in camera e per circa un quarto d'ora continuo a piangere pensando al perché del suo comportamento.
Entro in bagno e apro l'acqua calda; ho intenzione di stare dentro a quella fantastica doccia per più di un'ora cosicché nessuno mi potrà disturbare e io potrò restare nei miei pensieri.

Esco dal bagno in accapatoio, sicura che nessuno mi veda , anche perché è già passata la mezzanotte, ma ovviamente, con la mia solita fortuna, ho incontrato Jack. Io non posso credere, tutte a me!
Corro in camera, ma appena entrò vedo che Emma non è in camera. Dove è finita?!

Americane nel DNADove le storie prendono vita. Scoprilo ora