Zitto che il giorno arriva sempre..

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"Siete stati fantastici ragazzi, superbi." il manager si complienta con me e con Jimin mentre siamo in auto. Gli altri per rispetto e per imbarazzo non fiatano. Ho la testa appoggiata sul sedile dell'auto, guardo fuori gli alberi che si susseguono, non ascolto più. Penso a ciò che mi ha portato li. Sto portando solo dolore alla mia famiglia, se me ne andassi andrebbe meglio? Sento ancora una disperata voglia di prendere qualcosa, sento la paura nel petto, sento i ricordi che riaffiorano.

Guardo Jimin e anche lui guarda fuori pensando chissa a cosa. Avrei sempre voluto capire cosa pensa. Tutto mi ricorda ciò che è stato. Non riesco ad andare avanti.

Quell'uomo, le sue mani su di me, ero così piccolo, mi fanno venire da vomitare. Il suo odore mi smebra ancora di sentirlo a volte in camera mia. Gli incubi mi ricordano il dolore, la sensazione di malignità sulla pelle. Scuoto il capo, non devo pensare.

la sera, in dormitorio parliamo tutti e sette.

"Siete andati bene oggi, funzionerà." dicono convinti.

"Certo, lo so. Sono un ottimo attore no?" rido ma non mi diverto.

"Già sembrava quasi vero." Jimin, lo stesso mio sorriso.

Gli altri vanno a dormire e io rimango solo, seduto ai piedi del letto, con me stesso. Prendo dei fogli e inzio a comporre qualcosa, ma mi sfugge sempre il punto, manca la nota fondamanentale. Manca la mia ispirazione. Resto sveglio fino a tardi, finchè Jimin non viene da me.

"Non dormi Hyung?" domanda e la sua volce è più flebile del solito.

"Lo sai che devo comporre. Dormirò domani in auto."

"Diranno tutti che sei un dormiglione."

"mh" gli presto così poca attenzione, ma lo faccio anche per lui. Mi sono accorto che già da un po' Jimin mi guarda in modo particolare, sento qualcosa, sulla pelle. Una sensazione che mi attanaglia il petto, sento come se ogni volta che mi guarda volesse dirmi qualcosa. Lo allontano sempre, ma lui torna fedele da me, da me che lo maltratto e lo snobbo, da me che pieno di problemi elemosino la notte le sue carezze per addormentarmi.

Rimane li a fissarmi mentre stringe le sue braccia alle ginocchia. Sembra così piccolo. Mi fa compagnia ancora e rimane alle mie spalle, finchè non sento un peso sulla spalla sinistra. Si è addormentato su di me. Il suo respiro mi solletica la pelle, l'istinto mi dice di allontanarlo, quel contatto è intimo, non mi piace. Mi sento opresso, cerco di spostarmi ma la sua testa non si allontana e io inizio a sudare freddo. I ricordi mi piombano in mente come un fulmine a ciel sereno, le mani di quella merda che entrano nei miei pantaloni, quella sensazione malata sulla pelle. Mi sposto di scatto e Jimin fa un piccolo saltino nel sonno. Prima che possa cadere lo afferro per le spalle e lo faccio appoggiare al letto. Lo guardo meglio e gli chiedo scusa con la mente. Scusa per quello che ti sto facendo passare, non te lo meritavi.

Cerco di svegliarlo ma lui non ne vuole sapere, poi finalmente apre gli occhi.

"Hyung, andiamo a dormire?"

"Si, Jimin andiamo a dormire." lui si allontana e i suoi piedi sclazi sono cosi piccoli e aggraziati mentre cammina verso il suo letto.

"Hyung, non ti preoccupare per oggi. La mia famiglia capirà."

"Non ti ho chiesto niente Jimin."

"So che avresti voluto hyung. Non lo dici ma mi vuoi bene. E ti preoccupi per me. Ricordi quando facevamo i trainee? Mi compravi sempre da mangiare e da bere e quando piangevo tu eri li per me. All'epoca potevo dormire sulla tua spalla e tu non mi allontanavi."

"Basta cosi Jimin. Vai a letto." ha riaperto na ferita inguaribile. Li ricordo quei tempi, ricordo del suo dolore e ricordo il mio. Consolando lui, guarivo me.

"Sai perchè sto facendo questo, hyung?" domanda come se fosse ovvio.

"Perchè? " rispondo spazientito.

"Non per il gruppo, ne per i soldi, ne per la mia carriera. Lo faccio solo perchè in qualche modo sento che tu.."

"zitto Jimin. Non dire cose di cui potresti pentirti. La notte rende deboli ma ricordati che poi arriva sempre il giorno" lo fermo prima che possa fare qualcosa di avventato. So cosa vuole dirmi, lo sospetto da tempo, ma non deve.

"Giusto, va bene come vuoi. Torno a letto." si stringe nelle coperte e si abbandona al sonno.

Io ripenso ai tempi in cui gli stavo vicino, ripenso ai sorrisi che lasciava vedere solo a me. Ci ha già provato tante volte a confessarmi ciò che prova, so che in qualche modo si sente legato a me. So che prova un senso di colpa immane perchè io ho aiutato lui e lui non ha potuto fare nulla per me. Capirà che è solo questo, capirà appena incontrerà una bella ragazza da amare sul serio. Con me perde solo il suo tempo. Capirà che non è la mia pelle quella che vuole, ne le mie labbra, ne il mio sgurdo nel suo. Mi sostituirà, come sempre, come tutti.

Un amore al profumo di fragola  {yoonmin}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora