Una buona notizia per l'amico altruista

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Namjoon

Yoongi era distrutto, lo si poteva capire da ogni gesto e da ogni espressione che faceva. Aveva gli occhi sempre fissi nel vuoto e il viso inespressivo. Era sempre stato un tipo silenzioso ma quei silenzi erano ricchi di significato,  in quel momento erano vuoti invece, carichi di rimorsi e di sensi di colpa. Yoongi non scriveva più musica e la cosa preoccupava tutti, Yoongi non componeva più un verso ne suonava più il piano. Si limitava a strimpellare qualche motivetto. Aveva lasciato crescere i suoi capelli in quel mese permettendogli di sfiorare le sue sopracciglia e il colore si stava quasi estinguendo del tutto. Si stava lasciando andare e la cosa non stava bene a nessuno. Quando decisi di andare a parlargli lo trovai esattamente dove pensavo che fosse, seduto al piano, mentre toccava i tasti distrattamente e i fogli sulla sua scrivania vuoti, senza nemmeno un appunto. Tentai di parlarci ma ovviamente come mi aspettavo si chiuse a riccio. Provó anche ad attaccarmi ma poi come sapevo un abbraccio lo ha fatto cedere. Conoscevo il mio amico come le mie tasche e sapevo di cosa aveva bisogno. Quando Jimin ci vide la paura tornò nei suoi occhi e lo spinsi a seguirlo. Rimasi nello studio da solo per alcuni minuti sedendomi faticosamente sulla sedia sfinito a causa di quel l'abbraccio che mi aveva messo angoscia. Appena chiusi gli occhi rilassandomi sentii una presenza nella stanza. Ero troppo stanco e demoralizzato per riaprirli e vedere Yoongi in quello stavo così finsi di dormire. Sentii la presenza sempre più vicina e un brivido mi oltrepassò la schiena.

"Sei carino quando dormi.." sentii la voce di Jin sfiorarmi la guancia. Cercai di rimanere fermo e la paura mi si attaccò addosso sperando che non avesse sentito nulla. Il modo in cui si avvicinava e il tono che aveva usato non lasciavano ben sperare.

"E così stai dormendo eh? Non ti dispiacerà quindi se faccio questo?" Mi diede un pizzicotto al fianco e scattai come un gatto quando gli si getta l'acqua.

"Che diavolo fai?" Chiesi infastidito.
"La prossima volta smetti di fingere con me carino me ne accorgo da un metro se dormi o meno" mi fissò dritto negli occhi. Lui era piegato verso di me e io ancora seduto reclinavo la schiena cercando di portare distanza tra di noi.

Il suo visetto infastidito assunse in espressione divertita.

"Sai, quando vuoi rivelare qualcosa di importante a qualcuno fai in modo che nessuno ascolti e soprattutto evita di alzare la voce" mi fece un occhiolino posizionando le mani sui braccioli della sedia per avvicinare il suo corpo al mio e per ridurre la distanza tra di noi.

"Quindi hai sentito? " era una domanda inutile ma meglio togliersi il pensiero.

"Già, ho sentito. Ma non mi stupisce per niente infondo. Guardami, sono spettacolare" il suo viso assunse in espressione da diva. Sapevo che era solo una facciata. Talvolta i miei colleghi dimenticavano con chi avevano a che fare. Io conoscevo tutto di loro, ed ero abbastanza scaltro da minare tutte le loro barriere e intrufolarmici dentro.

Jin spesso si vantava della sua bellezza ma sapevo che infondo era un insicuro. Velata questo suo disagio dietro la vanità.

Gli accarezzai il viso e le mie dita sfioravano le punte dei suoi capelli e l'orecchio destro.

"Già, hai proprio ragione." Ammissi sorridendogli. Le sue gote divennero rosse e i suoi occhi prima fissi nei miei in quel momento iniziarono a vorticare tra le pareti della stanza. Tentò poi di allontanarsi imbarazzato ma io fui più veloce. La mia mano gli afferrò il collo facendolo rimanere esattamente dove era.

"Che cosa fai?" Sbuffo sulle mie labbra.

"Tu che cosa credi?" Feci una piccola risata. Con il pollice descrissi il contorno delle sue labbra ricoperte di lucida labbra. Odiavo quell'oggetto più di ogni altra cosa così gliele pulii tastandone la morbidezza.

"Beh se proprio devi farlo sbrighiamoci ho altro da fare. " il suo viso andò in fiamme ma mascherava il tutto fingendosi disinteressato.

"Puoi allontanarti se vuoi. Non ti costringo." Lasciai il suo collo ma lui non si mosse di un millimetro. Lo guardai e il mio viso manifestava impazienza.

"Allora? Non vai?" Il suo sguardo si abbassò. Poi mise un broncio tremendamente carino.

"Eh va bene me ne vado, ma sappi che se vorrai tu poi io non ti concederò nulla. Se perdi la tua occasione con me hai chiuso." Si allontano un po' mettendosi in piedi.

Con un espressione disinteressata annuii. Sapevo che così avrebbe ceduto. Lo conoscevo.

"Ok, io me ne sto andando. Non cercarmi poi." Si dirigeva lentamente verso la porta.

"Siamo nello stesso gruppo ti vedo anche senza cercarti." Risposi indifferente.

"Beh io non ti parlerò e non ti guarderò. "
Annuii ancora cercando di mascherare il mio divertimento.

"Beh addio allora. "
Stava quasi per andare via ma poi tornó all'attacco.

"Ora mi spieghi perché fai così? Insomma hai detto che mi volevi no? Significa che ti piaccio e ora che sono qui davanti a te sembra che non te ne freghi nulla, allora di cosa parliamo? Prima fai di tutto per aiutare yoongi in modo che tu non perda occasioni con me e ora manco mi sfiori, anzi sfuggi. Ora sono io che vengo da te e tu nulla. Sei il più incoerente, insensibile, stupido, bigotto, ignorante, cafone, tamarro rapper che io abbia mai..." prima che potesse finire le mie labbra erano sulle sue. Non ne potevo più di quei sproloqui così quelle labbra così belle si appoggiarono sulle mie. Erano morbide e lisce prive di quell'alone di rossetto odioso. Le assaporai bene facendo combaciare i nostri corpi e abbracciandolo.
Quando ci staccammo gli sorrisi furbo.

"Cos' altro sono? Hai altri complimenti?" Le sue labbra ad un millimetro dalle mie.

"Sei il più stupido rapper che abbia mai incontrato. Ma baci da Dio" si riattacco alle mie labbra e io indietreggiando feci scattare la serratura della porta ringraziando mentalmente Jimin e Yoongi.

Un amore al profumo di fragola  {yoonmin}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora