L'odore di lacca e di cosmetici aveva impregnato l'aria rendendo difficile persino respirare. I camerini erano stretti e scomodi e il caldo faceva sudare ancora prima di muoversi. I vestiti erano dove dovevano essere indossati velocemente e disposti in modo ordinato per ogni nuovo cambio. I truccatori erano in estasi quando uno di noi finiva il proprio make-up e si prodigavano in complimenti sulla nostra pelle bel curata e i capelli setosi. Tranne i miei. I miei avevano subito troppi cambiamenti, troppe tinte per segnare anche i miei di cambiamenti. Ogni cosa che capitava cambiavo il mio colore, passando dal rosso la verde al biondo al nero. Mi piaceva il nero in particolare e stranamente il bianco. I miei capelli erano ciò che ero. Per questo li cambiavo quando sentivo di dover cambiare me stesso. Mi piaceva la contraddizione e mi piaceva in qualche modo sia il bene che il male, riassumevano perfettamente come ero fatto: una parte buona, gentile e una parte depressa triste riempita di ricordi orribili, una parte marcia che tentavo da anni di estirpare.
Silenziosamente mi mossi cercando la mia felpa. Tra poco sarei entrato in scena insieme a Jimin per cantare il nostro singolo Tony Montana. L'adrenalina era ancora alle stelle essendo in pieno concerto e mi sentivo anche un po' preoccupato siccome non avevamo mai cantato insieme soli, Speravo solo andasse bene.
Saliti sul palco diedi tutto me stesso, all'inizio ero solo, stretto nella mia t'shirt e nella mia felpa bianchissima mentre i jeans serravano le mie gmabe lasciando spazio solo alle ginocchia. Gli scaponi neri mi davano l'aria di essere un po piu robusto. Tutto per evitare di farmi sembrare troppo piccolo, troppo debole.
La mia parte finì e le fan erano impazzite, sentivo di aver fatto bene, ma poi le urla più forti arrivarono qand un Jimin particolarmente energico salì sul palco con un energia mai vista. Indossava i miei stessi vestiti ma aveva un cappello bianco sulla testa. La sua voce diveniva roca, e si agitava mostrano l'animale da palcoscenico che le fan adoravano. Ne rimasi interdetto e mi domandai per una frazione di secondo dove fosse l'adorabile Jimin tremante che mi aveva saputo regalare dolci momenti. Era sparito. Ora era un miscuglio di testosterone, super virile, completamente maschio.
Cantammo insieme e non potei evitare di trovarlo sexy. Mi sentivo come una fan disperata. Ma anche io come loro lo trovavo incantevole in quella tenuta da bad boy. Aveva quasi rubato la mia scena, ora io ero solo un puntino che faceva da spalla a quella voce bambinesca ma imporvvisamente potente, mentre la mia si riduceva ad un fioco sbuffo roco. Ma mi piaceva quella sensazione, cosa era? Protezione? Per una volta mi sentii protetto mentre le urla delle fan non investivano più solo me ma lui, che le assorbiva e le gestiva come un esperto.
Mentre la canzone finiva il mio pezzo era totalmente andato, Jimin cantava la parte finale e mentre ballavo incitando le fan a segurmi, lo guardavo. Quei jeans mettevano in mostra un bel sedere, non avevo mai notato veramente quanto Jimin potesse essere attraente. Certo sapevo del suo bel viso, degli occhi profondi e delle labbra gonfie come se fosse perennemente in situazione post-pompino. Ma ora lo vedevo non solo bello, carino, divertente, ma lo vedevo sexy, appetibile, da prendere assolutamnete. Quando scendemmo dal palco ci abbracciamo ridendo e barcollando come se fossimo ubriachi, sorpassamo tutti i truccatori arrivando negli spogliatoi. Sapevamo che il nostro turno sarebbe arrivato dopo un bel po'.
Ci togliemmo le felpe infilando i vestiti di scena del prossimo turno. Una volta pronti io asciugai il suo sudore e lui il mio. Lo guardai negli occhi, e lui stranamente tenne il mio sguardo, senza paura. Quella sicurezza mi destabilizzava rendendomi confuso.
Inaspettatamente mi sorrise furbo e mise una mano sul mio sedere palpandolo e facendomi avvicinare a lui. Lo guardai scioccato mentre lui se la rideva.
Mi ci volle un attimo per rendermi conto che mi stava baciando, la sua lingua aveva gia attaccato la mia e i suoi denti prendevano il mio labbro inferiore lasciandoci un dolce morso.
Cercai di riprendere il controllo staccandomelo di dosso. Lo guardai e aveva le labbra lievemente aperte e gli occhi spalancati a causa della sorpressa. Prima che potesse capire lo afferrai brusco e lo sbattei al muro, tenendo i suoi polsi ai lati del suo viso. L'urto lo fece gemere di dolore.
Iniziai a baciarlo infilandogli la lingua in gola e lui continuava a tentare di liberarsi non riuscendoci.
Scesi sul suo collo e lo sentii ridere.
"Mi hai fatto male, stronzo di uno Hyung" mi sussurrò all'orecchio.
"Ho intenzione di farti molto più male di così. " gli parlai ancora con il viso sul suo collo e il mio respiro si posò sulla sua pelle.
Le mie mani lasciarono i suoi polsi posizionandosi sul suo sedere che potei finalmente sentire sotto la stoffa leggere dei pantaloni di scena. Arpionò le braccia dietro il mio collo, mi avvicinò ancora di più a lui. Con una mano scese sulla mia maglia e iniziò ad alzarla. Una sua mano accarezzava il mio petto e strinse il mio capezzolo. Mi piaceva più di quanto pensassi e emisi un gemito che sorprese anche me. Jimin si fermò un attimo, poi capendo quanto mi piacesse continuò. Smisi di baciarlo e lui invertì le posizioni mettendomi spalle al muro. Con la lingua descriveva piccoli cerchi intorno a quel punto a quanto pare sensibile del mio corpo e dovetti cercare di trattenermi per non gemere come una ragazza.
Da un capezzolo passò all'altro riservando lo stesso trattamento mentre io gli accarezzavo i capelli. Con la bocca scense ancora liberandomi della cintura senza sbottonare i pantaloni. Tirò giù la zip ficcando quattro dita dentro per accarezzare la prova di quanto mi stesse piacendo. Indossavo gli slip quindi non fu difficile spostarli ancora per accarezzare direttamente quella parte.
"Jimin, smettila, abbiamo un concerto da fare." provai a replicare ma non mi credevo nemmeno io. Rise e mi tastò l'erezione facendomi uno sguardo che diceva palesemente 'sei serio?'.
Prima che potesse però continuare Namjoon entrò in camerino ridendo dopo il suo assolo. Ci trovò così, io spiaccicato contro il muro con le mani che stringevano i capelli di Jimin, le guancie rosse e la maglia praticamente sollevata insieme ai pantaloni slacciati mentre Il mio compagno di giochi in ginocchio con la faccia rivolta al mio membro. La cosa peggiore era che la mi erezione era visibilissima. Ci guardammo per un attimo noi due. La sua risata si trasformò in una faccia palesemente stupita, interdetta. RImanemmo così un secondo, poi Namjoon iniziò a rimporverarci.

STAI LEGGENDO
Un amore al profumo di fragola {yoonmin}
Fiksi PenggemarUn idol tormentato dal suo passato. Sacrifici impossibili pur di arrivare al traguardo. Una condizione per rimanere sul podio dei migliori. La sopportazione del dolore e nulla per lenirlo. E poi infine, il sentimento verso qualcuno che non si sareb...