Rivelarsi

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Una notte senza incubi, un sonno leggero, durato fino al mattino. Senza sogni, senza problemi. La notte mi è scivolata addosso come un fiume in cascata, senza interruzioni, completo e perfetto. Non mi ero mai sentito così in pace con me stesso, e non avevo mai saputo cosa si provasse a dormire con quel calore nel petto. Una sensazione confortevole si espandeva fino ai punti più superficiali del mio corpo. Tutto iniziava dove i sottili capelli di Jimin solleticavano le mie costole, mentre le sue manine stringevano la mia vita, come se avesse avuto paura che io scappassi via. Una sua gamba circondava le mie, mentre io su un fianco lo stringevo all'altezza delle spalle. Dormimmo rannicchiati uno contro l'altro, scomodi ma infinitamente comodi. Quando riaprii gli occhi vidi che erano le 5 del mattino, odiavo svegliarmi a quell'ora perchè non avevo occasione di riaddormentarmi. Decisi così di lasciare Jimin dormire ancora mentre mi facevo un bagno. Tornato vestito e profumato svegliai il bambino che protestò un po'.

"Ho sonno hyung" si lamentò come un bambino viziato
"vuoi che ci scoprano? Dai vestiti, hai ancora tutto di fuori." lo presi in giro dandogli uno schiaffetto sul sedere scoperto.

"ai! Fa malissimo." il suo viso era dolorante.

"Cazzo ora come ballerò per 10 ore?" lo aiutai ad alzarsi e lo portai in bagno tentando di fare poco rumore. Lo lasciai libero e tornai dagli altri.

La mattinata proseguì semplicemente tra interviste e prove per il concerto. Jimin non poteva evitare di guardarmi e nemmeno io. Ci fissavamo come se non ci fossimo mai visti, come se fossimo due sconosciuti alla fermata del tram. Io lo guardavo come si guardano i ciliegi in fiore, come si guarda un fiore in procinto di sbocciare, come singuarda un paesaggio di montagna che sembra fermo nel tempo. Lui non se ne rendeva ancora conto di quanta bellezza emanava ai miei occhi. Non sapeva ciò che in fondo al mio cuore riuscivo a provare solo con lui. Non glielo avrei detto, perchè la paura di sbagliare e di tornare al mio passato era così forte che non mi faceva scigliere del tutto.

Mentre non guardavo sentivo i suoi occhi come frecce su di me. Era indiscreto e palese. Aveva voglia di farsi scoprire. Voleva gridarlo a tutti.

Passammo poco tempo insieme quel giorno. Preferimmo lasciar perdere perchè probabilemnte ci saremmo saltati addosso.

"Bello stasera ci è permesso andare ad una festa." mi disse Nam mentre tutti erano occupati a fare altro in macchina.

"Ci hanno permesso di andarci o ci andiamo di nascosto?" risi, sapevo già ciò che aveva in mente.

"Ah sti cazzi Yoongi. I concerti sono finiti, abbiamo pausa per una settimana buona e domani è libero. Non succederà nulla, solo quanche birra, un po' di musica tecno e qualche ragazza. Magari vedo di togliermi dalla testa l'idea di chiedere a Jin se mi concede l'onore di farmi un pompino." scoppia a ridere e io lo seguo.

"Ci sto." facciamo scontrare i nostri pugni, come segno di assenzo.

"Si anche per me va bene." Tae rispose all'improvviso facendoci perdere un battito.

"Non dovresti ascoltare discorsi dei Hyung, lo sai pivellino?" nam sudava freddo.

"Se stai pensando che vada a dire a Jin cosa hai detto ti sbagli Non piace nemmeno a me quando urla, stai tranquillo, poi io voglio farmi fare un pompino da Jimin." sorrise, con quel fottuto sorriso idiota e non ci vidi più.

"Provaci e ti stacco le palle e mi ci faccio un ciondolo da appendere alle chiavi della macchina stronzetto." lo fissai dritto negli occhi scoprendolo soddisfatto.

"Hyung, sei così scontato. La tua prevedibilità supera perfino la tua antipatia. E poi tranquillo nessuno te lo tocca Jimin, dovresti solo ammettere a te stesso quello che provi veramente E poi, se propri dovrei farmi fare un pompino sceglierei te Hyung." mi voltai per colpirlo ma scappò velocemente sui sedili dietro e si appoggiò ad Hoseok. Sapeva che non lo avrei mai colpito vicino a lui perchè Hobi lo avrebbe difeso. Stupido ragazzino.

Guardai Jimin dormendo e capii che non ero ancora pronto per accettare ciò che provavo, forse non provavo nulla, o forse provavo tutto. Sapevo soltanto che la sua pelle illuminata dai raggi del sole filtrati dai finestrini assomigliava ad una spiaggia bianca, senza imperfezioni, con granelli così piccoli e candidi da sembrare una mousse morbida e compatta. Mi piaceva tutto di lui. Ma sapevo in fondo al cuore che avrei rovinato tutto.

Un amore al profumo di fragola  {yoonmin}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora