Capitolo 2

9.7K 394 16
                                    



Raissa

<<Non è cattivo come sembra>> Storm cerca di difendere il suo Alpha, lo comprendo, ma non sono del suo stesso parere <<Storm, sei molto gentile con me, ma non credo di poter affermare la stessa cosa>> credevo che i membri del branco fossero uomini brutali e cattivi, i libri che ho letto sui vichinghi narravano le gesta brutali di questi esseri, le razzie, gli stupri, sono cosciente che fin'ora ho incontrato pochi membri ma comunque fino ad adesso sono tutti molto gentili <<Col tempo imparerai a conoscerlo>> mi alzo stizzita <<No, Storm, a prescindere da tutto, che sia brutale o meno, buono o cattivo, sono la sua compagna, e qui dentro a quanto ho capito lo sapete tutti, e un uomo che tiene alla sua compagna non le farebbe mai questo>> indico il mio abbigliamento e i piedi nudi <<Ma infondo dovevo aspettarmelo, me lo dicevano tutti, ed io stupida che ci speravo sempre>> dico fra me continuando a strofinare il pavimento <<Di che parli?>> guardo Storm negli occhi, credevo che la discussione fosse finita <<Nulla Storm, semplicemente nulla>> non posso certo dirgli che tutti mi dicevano che il mio compagno mi avrebbe rigettata, e infondo, quel dubbio lo avevo anche io <<Brutta sgualdrina, cosa stai facendo?!>> vedo arrivare Laura arrabbiata, e senza accorgermene mi sferra uno schiaffo in pieno viso, cado a terra dalla troppa violenza <<Scusami Storm, le ho detto chiaramente che non deve parlare con i membri del branco, ma questa sgualdrina è una ribelle>> mi massaggio la parte dolorante con il dorso della mano, non ricordo affatto che Laura mi abbia detto di non parlare con i membri del branco, sta mentendo <<Laura, tu non le hai detto nulla, non è vero?>> vedo Laura spiazzata all'accusa di Storm, che nel frattempo si china verso di me per aiutarmi <<Storm, stai delirando, difendere una..>> passa le mani su di me come per evidenziare il mio valore pari a zero <<Una così, cosa ti passa per la testa?>> trattengo le lacrime, non devo mostrarmi debole davanti a questa megera <<Devo forse ricordarti che la mia compagna era una schiava Laura? E per di più sotto la tua tutela come Raissa?>> Laura diventa paonazza <<La mia cara Evangeline mi ha detto cosa facevi, cosa dicevi, solo per il gusto di torturarla, ho imparato il tuo gioco Laura>> una volta che Storm si è accertato che riuscissi a stare in piedi da sola, si avvicina al viso di Laura e aggiunge <<A me, non mi fotti, Laura>> detto questo, esce dalla stanza facendomi un occhiolino, il cuore mi straripa nel petto, sono contenta che Storm sia dalla mia parte <<Cosa guardi schiava? Il pavimento è ancora sporco! Continua a pulire!>> la guardo negli occhi, è rossa di rabbia e dall'imbarazzo, mi chino di nuovo per pulire, si merita questo ed altro.

Guardo fuori dalla finestra passandomi una mano sulla fronte, è notte, riesco a vedere un po' fuori grazie ai lampi che il cielo emana, da quanto sto pulendo? Era mattina quando ho iniziato, sento il mio stomaco brontolare, mi alzo, ma le mie gambe cedono facendomi ricadere di nuovo a terra, non sono abituata a stare in ginocchio tutto il giorno, al secondo tentativo va meglio, camminando lentamente vado verso le cucine, sperando di non incontrare Laura, è da quando l'ho incontrata che sogno di strozzarla mentre dorme, entro con cautela <<Ehi! E tu chi sei?>> vedo una donna robusta e minuta che sventola un mestolo in aria <<Io sono Raissa, la nuova arrivata>> gli occhi della donna si illuminano di gioia <<Ah si! Raissa, non vedevamo l'ora di conoscerti!>> sbalordita da questa euforia mi siedo su uno sgabello <<Sono Marta, e la ragazza che sta entrando e Artemisia>> guardo verso la ragazza che sta entrando, mi prende un colpo appena la vedo, è piena di lividi e barcolla, mi fiondo su di lei sorreggendola <<Sono Raissa, sono tua amica, voglio aiutarti>> mi presento notando che appena la tocco sobbalza spaventata <<Chi è stato a ridurti cosi, bambina?>> Marta si fionda preoccupata, ma Artemisia non risponde <<E' stato Bjorn, vero? Ancora lui, quel ragazzo, non lo capisco>> guardo Marta confusa mentre faccio accomodare sullo sgabello la ragazza <<Bjorn è il compagno di Artemisia, ma come avrai potuto notare tu stessa, i maschi di questo castello fanno fatica ad accettare le loro compagne>> allora lei sa, sa che sono la compagna di Varro <<Perchè? Spiegami ti prego>> la raggiungo con le lacrime agli occhi desiderosa di sapere il motivo del rifiuto <<Piccola, sono berserker, sono orgogliosi, non possono ammettere mai, di aver bisogno di una donna, mai>> la guardo sbigottita <<Ma Storm parla della sua compagna con infinita tenerezza>> replico <<Adesso si, ma prima, la povera Evangeline ha dovuto passare le pene dell'inferno per colpa sua>> sento la pancia brontolare <<Tieni, stufato caldo>> appena prendo la ciotola in mano scoppio a piangere <<Cosa c'è bambina? Non ti piace lo stufato?>> in lacrime tento di parlare <<N-no Marta, è che non mangio da stamattina, e questo normale stufato mi sembra un banchetto in piena regola>> scoppia a ridere di gusto, vado verso la ragazza porgendole la sua ciotola <<Come stai?>> domando <<Male, io lo amo Raissa, non mi importa se mi getta a terra ogni volta che mi vede passare, non mi importa se ogni volta che parlo con un ragazzo lui lo picchia, io lo amo, non ci posso fare nulla>> rimango spiazzata, come può confidarmi tutto questo? Mi ha appena incontrata! Ma ciò che mi rende felice, e che si fida di me, la prima amica qua dentro. Saluto entrambe con la mano dirigendomi verso il mio stanzino, mi accomodo sul pagliericcio, un tuono mi fa sobbalzare, sono così stanca che dormirei persino sul cemento armato, chiudo gli occhi in un sonno senza sogni. 


Angolo me: 

Buon salve! Cosa ne pensate? 

Questo pomeriggio aggiornerò The fate of an ALpha - La morte ha un nome, tranquilli basta avere pazienza. Lasciate le stelline e buona lettura ;) 

VarroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora