Capitolo 5

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Raissa

L'assassino di Laura è anche l'assassino dei miei genitori. Quando ho visto il marchio sul braccio di Laura, i ricordi mi hanno assalito prepotentemente, il mio villaggio distrutto, gli abitanti morti, neanche i bambini si sono salvati al massacro, scuoto la testa con decisione, non devo perdermi nei ricordi <<Artemisia, come sei arrivata qui?>> lei impallidisce facendo un mezzo sorriso <<Te lo racconto in privato, nella mia stanza>> la seguo in silenzio, entriamo in uno stanzino non poco lontano dal mio <<E' identico al mio>> ovviamente non sprecano tempo a dare delle camere decenti alla servitù <<Allora, come sei arrivata qui?>> si accomoda sul pagliericcio mentre io mi accovaccio sul pavimento <<I miei genitori stavano scegliendo l'uomo con cui avrei dovuto passare il resto della mia vita, nella mia famiglia funzionava così, o almeno per me funzionava così, ero la figlia del capo, e come tale dovevo trovare qualcuno che mandasse avanti gli affari di famiglia, il mio futuro marito venne a farci visita, non l'avevo mai visto prima, non avrei mai creduto che mio padre potesse scegliermi un uomo più vecchio di me, eppure è ciò che accadde, era anziano, ed io avevo solo quindici anni, come potrai intuire non ero affatto d'accordo, cercai di far desistere mio padre ma lui fu irremovibile, l'unica cosa da fare era scappare, e lo feci, nel cuore della notte, quando tutti dormivano e non mi avrebbero potuto vedere>> sospiro con il cuore in gola, è terribile <<Non avevo un piano, il mio unico obiettivo era andare lontano, mi immersi nella foresta, ma era buio e non si vedeva niente, l'unica luce che possedevo era quella del mio cellulare, che si scaricò dopo qualche ora di vagabondaggio, ero stremata e ferita, i rami mi avevano lasciato dei tagli sulle mani e sui polpacci, ricordo come se fosse ieri cosa accadde dopo, un incontro che mi cambiò la vita, mi accasciai ai piedi di un albero, respiravo a fatica, poi dalla boscaglia vidi uscire un uomo, non riuscivo a vederne i lineamenti, ma ero incredibilmente attratta da lui, fin tanto che la pelle bruciava al solo guardarlo>> come accade a me quando sto vicina a Varro <<Lui si accovacciò su di me, i suoi occhi azzurri brillavano di una luce intensa, mi disse "Io sono Bjorn, ed ora tu mi appartieni" non ci avevo capito molto, ma poco dopo, lui mi prese in braccio e mi portò qui, in questo castello, da quel giorno lui si faceva vedere di rado, mentre la voglia di vederlo cresceva in me ogni giorno di più, non capivo cosa fosse questa attrazione innaturale, poi Marta, la cuoca, mi spiegò tutto, le compagne, i berserker, io non potevo crederci, ma alla fine la verità era quella, ho dovuto rinunciare a tutti gli agi della mia vita precedente, il cellulare, il televisore, ma ti confesso che non ne sento la mancanza.>> sbalordita le prendo la mano per confortarla <<E' terribile cosa voleva fare tuo padre, anche io sarei scappata se fossi stata al tuo posto>> ci guardiamo in silenzio, l'aria pesante <<Artemisia, cosa c'è?>> lei sorride debolmente <<Bjorn sta arrivando, lo sento>> il suo legame con Bjorn è così forte da sentirlo a chilometri di distanza? E dire che non si sono nemmeno uniti come si deve <<Credi che l'assassino di Laura sia ancora nei paraggi? Potrei essere la prossima?>> ecco le sue preoccupazioni, non aveva mai visto un cadavere, sarà ancora in stato di shock <<No cara, no, mio Dio, cosa ti viene in mente? Sei fin troppo pallida per i miei gusti, vuoi che ti chiami un medico?>> non finisco la frase che Bjorn spalanca la porta <<Non ha bisogno di un medico, ha bisogno di me>> mi alzo per fronteggiarlo <<Non ha bisogno delle percosse che le darai>> Bjorn stringe i pugni <<Non voglio farle del male>> mi avvicino ancora di più <<Bjorn, non voglio più vedere un livido su di lei, soprattutto se quello che glielo ha procurato sei tu>> mi guarda serio <<Quella volta avevo perso la testa, ma avevo tutte le ragioni!>>

<<E quali sarebbero queste ragioni?>> mi metto a braccia conserte <<Stava ridendo e scherzando con un servo, non lo deve fare, è mia>> alzo gli occhi al cielo <<E tu hai picchiato solo lei?>> mi guarda incredulo <<Certo che no! A quello l'ho ucciso!>> dietro di me sento singhiozzare, Artemisia è crollata, come avevo previsto <<Vi lascio soli Bjorn, falle di nuovo del male, e ti farò dubitare persino della tua esistenza>> mi chiusi la porta alle spalle andando verso il mio stanzino.

Prima di arrivarci però, vengo presa in braccio <<Chi sei!?>> guardo la schiena del mio "rapitore" senza capire chi possa essere <<Zitta schiava, ci servi per un gioco>> gioco? Che gioco? <<Sceglietene un altra, che sia consenziente!>> il ragazzo finalmente si ferma mettendomi giù <<Che vuoi? Come ti permetti? Io dovevo andare a riposare, sei deficiente o cosa? Ma voi specie di vichinghi fate sempre così? Mio Dio, non ne posso più>> dissi camminando avanti e indietro sotto gli occhi curiosi del ragazzo <<Ma che dici?>> mi fa eco <<Che dico? AH! Cosa vuoi da me?>> non risponde, sto per inveire di nuovo contro di lui quando all'improvviso mi riprende in braccio <<Ma allora vuoi morire?!>> urlo disperata, lui corre spedito mentre io gli ballonzolo sulla schiena, se vomito è tutto a suo rischio e pericolo, mentre corriamo passiamo proprio davanti a Varro, lo saluto con un cenno della mano senza rendermi conto del gesto, sono messa a testa in giù, non capisco più niente, sono giustificata <<Wulfrum! Dove credi di andare?!>> il presunto Wulfrum si ferma di colpo, ed io ringrazio silenziosamente <<Capo sto portando la schiava a fare un gioco, ci serve>> mi ridesto allarmata <<No! Tu mi hai prelevata dal corridoio senza il mio permesso!>> mi guardano entrambi ignorandomi <<Wulfrum, lei non va bene per i vostri giochi, dammela, cercatene un altra>> credevo che stesse per mettermi giù, invece il bastardo mi fa volare tra le braccia di Varro e mi ritrovo nella stessa posizione di prima <<Non sono un sacco di patate da scambiarsi a piacimento!>> Varro mi da una pacca sul sedere per farmi stare zitta <<Tu vieni con me adesso schiava>> cosa? <<Dove mi stai portando?>> domando terrorizzata <<Nella mia stanza>> sono perduta. 

Angolo me:

Ed eccoci qua, cosa ne pensate? Che cosa accadrà a Raissa? 

Lasciate le stelline e buona lettura ;)

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