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Le parti in corsivo nei primi tre capitoli sono i pensieri che fa il personaggio protagonista in quel momento •

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«La prova della propria esistenza non sta nell'apparenza di un profilo social, ma nella sostanza della propria personalità.»
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Trentasette gradi, guardai l'ora, erano le quattro di notte e ancora non riuscivo ad addormentarmi.

Giravo su Google cercando cose inutili invece di spegnere quello schermo luminoso e cercare di dormire. Stavo male dentro, mi mancava lei ma sapevo che non potevo fare nulla per riaverla.
Tra una ricerca e l'altra mi uscì fuori un pop-up, le solite pubblicità invasive, cercai di chiuderla.

No! Cavolo, mi ha aperto ugualmente la pubblicità.
Basta! Chiudo l'applicazione, spengo lo schermo luminoso.

Poggiai la testa sul cuscino, provai a chiudere gli occhi, speravo di prendere sonno.
Mi veniva da piangere, mi sentivo un vuoto dentro, volevo farlo, ma tanto non sarebbe servito a nulla. Cercai di non pensare a lei, cercai di pensare a cosa avrei fatto il giorno dopo. Anche se, con quel caldo, pensavo di rimanere a casa ad ascoltare musica che era l'unica cosa che mi avrebbe fatto stare bene.

No fermati! Non pensare a quello! Maledetti Horror.

Vidi la luce del corridoio accendersi...

I miei non mi permettevano di chiudere la porta della camera durante la notte. Quindi se loro si fossero svegliati e stavo utilizzando il cellulare, mi toccava fare finta di dormire altrimenti mi avrebbero assillato.

Era mio padre che si era alzato per andare a bere, con quel caldo era più che lecito. Sentivo la mia gola arsa.

Avevo sete, mi alzai anch'io per andare a bere un bicchiere d'acqua.

Prima di alzarmi mia sorella mi sussurra: «Mi riempi un bicchiere d'acqua anche a me?»

«Si» Gli risposi.

Arrivai in cucina e mi domandò: «Come mai sveglio?»

«Avevo sete, fa troppo caldo.»

«Hai aperto la finestra della camera?» Mi chiese.

«Certo papà, ma non tira un filo d'aria.» Risposi con un'aria accaldata.

Presi il bicchiere dalla mensola, aprii il rubinetto e riempii il bicchiere...
Feci un sorso...
L'acqua era calda!
Che schifo!

Presi un'altro bicchiere e lo riempii d'acqua.

Prima di tornare a dormire mio padre mi chiese:
«Accendo l'aria condizionata? Sperando che arrivi nelle camere...»

«No, tranquillo.» Risposi, e tornai in camera da letto.

Porsi il bicchiere a mia sorella che bevve e poggio il bicchiere sul comodino.

Mi distesi sul quel morbido letto, ma prima mi spogliai completamente e rimasi in intimo, misi le mani sotto il cuscino come ero abituato da quando ero piccolo per dormire.

Mio padre spense le luci e tornò nella sua camera da letto, chiusi gli occhi.

Stavo prendendo sonno, pian piano sempre di più...

Ma aspetta! Non ho spento il cellulare! Dovevo farlo sennò si sarebbe scaricata la batteria e poi domani non avrei potuto utilizzarlo.

Questi aggeggi stanno diventando una droga, ma ora sono gli unici che mi tengono compagnia in questo periodo.

Aprii gli occhi di colpo! Accesi lo schermo luminoso.
Stavo per spegnere il cellulare, ma mi accorsi con un occhio mezzo chiuso e con la vista sfocata che c'era una notifica in attesa...

Arrivava da Facebook, Allison mi invitò a seguirla su MyLetters.

Ne avevo già sentito parlare di questo nuovo Social Network uscito 3 mesi dopo Facebook. Ma, anche se particolare, non ne avevo mai trovato interesse a iscrivermi, però volevo provare a vedere com'era strutturato.
Cliccai sul link che mi portò sul sito, mi chiese di scaricare l'applicazione.

Ah che sbattimento!
Vediamo quanti megabyte occupa.
Dai non è tanto, posso scaricarlo con la connessione dati. Speriamo che ho abbastanza spazio dati sul dispositivo.

Scaricata, aprii l'applicazione.
Mi chiese di accedere, ma io... non avevo un'account. Devo registrarmi.

«Email» ci misi quella che utilizzavo per tutto.

«Nome» cosa ci metto, il mio nome reale oppure posso utilizzare un nickname.

Bah, meglio solo il mio nome «Zack».

Adesso devo inserire un nickname.

«Zack89» non era disponibile.

Provai con «Zack19» non era disponibile.

«Zack1989» non era disponibile nemmeno questo.

Che noia, ogni volta la stessa storia, e mi tocca trovare un nickname che sia disponibile.
Cosa ci posso mettere.

Provai diversi nickname.

«AdolescenteBastardo» era disponibile. Finalmente.

«Data di nascita» 17-09-1989.

Sembrò tutto corretto, acconsentii il trattamento dei dati e...

Mi registrai.

TOMORROW | SospesoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora