13 - Strongher

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È tutto buio, ho la vista offuscata, non riesco a mettere a fuoco. Vedo delle luci arancioni lampeggiare.

Riesco a vedere meglio. Vedo dei pezzi di vetro vicino al mio viso. Il vetro del cofano è in mille pezzi, sono appesa al sedile.
Ho dolore su tutto il corpo.

Cosa mi è successo! Cosa ho fatto!

Respiro affannosamente, devo calmarmi e cercare di togliermi la cintura.
Con la mano destra cerco di trovare il gancio che tiene la cintura.

Non riesco a trovarlo, non capisco dove mi trovo! Davanti a me vedo solo alberi e terra...
Cerco di calmarmi, ma non riesco. Il dolore comincia ad essere più forte.

«AIUTO!» Grido.

Cerco di continuare a cercare il gancio che tiene legata la cintura.

Non sento le gambe...
Cerco di muovere le dita della piede destro...
Cerco di muovere le dita del piede sinistro...
Nulla non riesco! Sento dentro di me lo stimolo di piangere.

Non piango da quando... è capitato di nuovo.

Finalmente trovo il gancio e cerco di premerlo con tutta la forza che mi rimane. Non riesco! Non si sgancia dalla cintura...

«AIUTATEMI!» Strillo a gran voce.

Nessuno mi sente. Perché nessuno mi sente?
Sono sola, sono sempre stata sola.

La mia vista si offusca di nuovo. Perdo i sensi.

«Forza! Tagliate qui!»
«Dai, resta con noi!» Ascolto queste parole in lontananza.

Sento delle rotelle scorrere, apro leggermente gli occhi e vedo delle luci rosse e blu accendersi e spegnersi.

«Resta con noi! Forza, non mollare adesso.»

«Codice rosso! Incidente d'auto, il polso è debole è stata già rianimata con il defibrillatore.»

«In sala operatoria d'urgenza!» Strilla una voce femminile, ha un camice blu.

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«La vera felicità non è in fondo a un bicchiere, non è dentro a una siringa: la trovi solo nel cuore di chi ti ama»
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Sento un suono, è un'allarme.

«Si sta per svegliare. Dobbiamo staccarla dal FreezBed.»

«Portiamola nella sala numero 6, prima che si sveglia.»

Questa voce in lontananza.

«Elisa, Svegliati.»

È tutto così confuso. È tutto bianco attorno a me.

«Svegliati." Sento questa parola in lontananza che si avvicina sempre di più.

«Chi è che sta parlando?»
«Sento la tua voce, dove sei?» La mia voce rimbomba ovunque.

Il mio cuore batte sempre più lentamente.
Sto perdendo fiato. Non riesco più a respirare!

Tutto diventa nero. Vedo una luce, in lontananza che si avvicina sempre di più, è quasi abbagliante.

«Apra gli occhi, da brava.» Una voce di un'uomo un po' ovattata.

Sento delle cose gelide attaccate sul mio corpo... Cosa sono?

«Finalmente sei sveglia!» Mi dice quest'uomo di circa 40 anni. Indossa un camice verde ed ha una mascherina sulla bocca.

TOMORROW | SospesoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora