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«tesoro» sorride lei.
Cavolo, il suo sorriso, da quanto non lo vedevo.
«ma...tu sei morta»
«si...ma sei perdonata»
«mi dispiace tanto...»
«tranquilla Amanda, è tutto okay, ma ricorda solo una cosa, io e tuo padre saremo sempre con te, qualunque cosa accada, però stai attenta, perché le persone sono capaci di distruggerti ogni minima sicurezza che ti sei creata con un piccolo gesto o una parola.
L'importante è che non dai importanza perché vogliono solo farti del male, e sminuirti.
Promettimelo.»
«te lo prometto.»
Guardo svanire il suo sorriso dietro la sua immagine sfocata che poco a poco se ne va con lei.

Apro gli occhi, ma li richiudo di colpo per la troppa luce.
"Si è svegliata" sento dire.
Una dottoressa si avvicina a me con molta calma.
«ciao Amanda»
«salve...dove sono?»
«sei in ospedale cara» mi risponde compilando alcuni fogli.
Mi guardo intorno affermando ciò che ha detto.
«come ci sono finita..cosa mi è successo?» chiedo confusa.
«non ti ricordi proprio nulla?»
Provo a ricordare qualcosa ma ricordo solo il volto di mia madre e le sue parole nient'altro.
«no nulla»
Lei fa un sospiro e mi guarda dolcemente.
«crediamo che ti abbiano violentata Amanda»
Sbarro gli occhi
«come violentata»
Di solito c'è Melanie che commenta ogni singola cosa...
«e come mai non sento più le voci» continuo.
«non le senti perché ti abbiamo somministrato la pastiglia, e presto scopriremo chi ti ha fatto del male, abbiamo già fatto tutto  necessario per il DNA e il resto, hai qualcuno che conosci che possa venire a qui?»
«em...il detective Doc ma non so il cognome»
«È un inizio» prende un bicchiere.
«bevi questo è per il male alla testa in caso ti venga» continua.
Annuisco e lo bevo.
«tornerò più tardi per alcuni controlli ora riposati, noi cerchiamo il detective»
Non dico nulla e provo a chiudere gli occhi.
Violentata.
Sono stata Violentata.
Sospiro.
Forse è meglio farla finita.
Tanto non ho nessuno, per non impazzire ho bisogno delle pillole e non so se si potrà mai guarire da questo.

Resto a fissare il soffitto riuscendo ad addormentarmi.

«Amanda, su alzati devi andare a scuola»
-"che pizza" dice Melanie
«mamma un minutino» dico girandomi dall'altra parte.
«su tesoro, dopo la scuola andiamo a prendere il regalo per i tuoi sette anni, ma se non scendi a fare la colazione non avrai l'energia giusta.»
Scendo dal letto e corro in cucina.
«me lo prometti che mi compri il regalo?» dico iniziando a mangiare.
«certo, che si» dice entrando in cucina mio papà stampandomi un bacio sulla guancia...

Mi sveglio dal sonno, e mi guardo intorno trovando Doc e non i miei genitori.
«ciao Amanda»
«Ciao Doc»

due pazzi in manicomioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora