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Lo seguo confusa,
Si mette dietro una delle librerie e tira fuori due cartelle.
"Guarda" dice porgendomene una delle due
Sui documenti c'era il mio nome e cognome.
"Ma sono le nostre cartelle cliniche?" Chiedo sfogliando i documenti.
"ferma non farlo qua, nascondilo sotto la felpa"
Faccio come dice e prendo un libro per non fare insospettire nessuna infermiera.
"Come mai mi hai dato un coltellino?" Chiedo.
"Per darti la possibilità di uccidere chi vuooooiii" cerco di ignorare Melanie
"Ti sta parlando vero?" Chiede lui
"Chi?"
"La voce" continua
Annuisco guardando in basso
"Cosa ti dice?" Mi guarda curioso
"Che mi hai dato il coltellino per uccidere chi voglio"
"Te l'ho dato per difenderti, una delle infermiere era la moglie di quello che ha abusato di te, ora lui è in carcere e lei è incazzata nera, l'ho sentita che diceva che voleva vederti morire" conclude la frase facendo spallucce, come se niente fosse.
"Credo di essermi innamorata" dice Melanie.
"Tu perché sei qui?" Gli chiedo guardandolo negli occhi.
"Comunque mi chiamo Matthew, in caso non te lo fossi ricordato" risponde ignorando del tutto la mia domanda."
"Io am-"
"Amanda, lo so" dice bloccandomi
"Hai ucciso i tuoi genitori a sangue freddo quando avevo otto anni, poi sei stata rinchiusa qua, praticamente tu hai passato la tua adolescenza chiusa in un ospedale psichiatrico" continua a parlare
"Curioso il ragazzo, si è letto la tua cartella, che invadente" dice Melanie.
"Vedo con piacere che gli affari tuoi non te li sai fare" guardo Matthew
"Amanda, penso dovresti calmare la rabbia, inspira ed espira" muove le braccia su e giù imitando i gesti che dovrei fare.
"Amanda, fallo" mi incita la voce
"Stai zitta Melanie"
"Dai su non ci vuole molto" continua
Il ragazzo mi guarda perplesso
"La voce vuole che mi uccidi vero" chiede con voce ferma, come se non avesse paura di me dopo tutto quello che ho fatto in questi anni.
"Si, e penso che abbia ragione" rispondo avvicinandomi a lui
Matthew resta dov'è, non si sposta, non fa nulla.
"Fallo, uccidimi, devi dare alla voce ciò che vuole" sorride
Lo spingo lontano da me e mi allontano di corsa.
Stronzo.
Vado nel bagno e inizio a leggere freneticamente le informazioni sui vari documenti, parlavano di schizofrenia grave di riabilitazione e di casa famiglia.
Vedo un'ombra da sotto la fessura della porta.
"Occupato" dico estraniata,
una mano fa scivolare sotto la porta un foglio
"ti devo parlare, incontriamoci domani mattina, alle 11 solito posto (Matthew)"
Ma perché mi perseguita pure in bagno, riesce farsi odiare facilmente sto ragazzo.
Alzo gli occhi al cielo ed esco dal lì
Trovandolo davanti allo specchio che si sistema i capelli.
"Poco vanitoso" dice Melanie
"Lo hai letto?" Chiede
"Ma questo è il bagno delle donne" dico sconcertata indicandogli l'omino stilizzato con la gonna.
"Non faccio caso a queste cose, in fin dei conti siamo uguali solo che voi avete il seno e noi no"
"Noi abbiamo il ciclo, i complessi e la riservatezza, una cosa che voi maschi non sapete minimamente cosa sia , e comunque sei troppo convinto per i miei gusti" 
Sorride ed esce dal bagno.
Lo seguo a ruota
"E poi non potevi dirmelo direttamente di incontrarci domani?" Chiedo.
Lui resta in silenzio.
"Matthew ?"
Si limita a fissare il muro, per poi
iniziare a piangere accasciandosi a terra.
"Ma che succede" dico mettendogli una mano sulla spalla.
Lui continua come una fontana, mi siedo accanto a lui e cerco di consolarlo, o per lo meno ci provo.
Improvvisamente smette di piangere resta per qualche attimo senza dire nulla con lo sguardo fisso sul pavimento.
"Ma allora vedi che so consolare" dico felice guardandolo
Dopodiché alza la testa, noto subito che la sua espressione da bimbo ferito è cambiata.
Le pupille nere dei suoi occhi sono piccolissime, e sono lì che non si staccano da me facendomi percorrere un brivido di freddo lungo la spina dorsale.
Mi allontano da lui sconcertata,
Il ragazzo si tira su da terra e mi spinge deciso, con violenza verso la parete del corridoio
"Lui è un metro e ottanta, mentre tu sei un metro e un pavesino, ti conviene usare il coltellino" dice la voce Omicida.
"Tanto mi odi anche tu come mi odiano tutti" dice lui avanzando verso di me
"E meriti di morire" sorride

due pazzi in manicomioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora