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Il fatidico giorno è arrivato.
Devo tornare all'ospedale psichiatrico, fantastico
"Comincerò a divertirmi di nuovo" la voce di Melanie rimbomba nella mia testa
La ignoro cercando di rimanere lucida.
La porta della stanza si apre ed entrano Doc con il medico
"Sei pronta?" Chiede Doc mostrando un sorriso a 32 denti.
Annuisco prendendo la giacca.
"Come ti senti?" Chiede lui
"Ho tanta ansia, non ci voglio tornare in quel posto"
"Lo so ma al momento hai ancora 17 anni e non posso fare niente per tirarti fuori, dovrai aspettare i 18 anni e potremo andare in tribunale per farti uscire per dimostrare che le voci non condizionano le tue azioni"
"Doc sai benissimo che mi condizionano da tutta la vita, non so nemmeno io come fermarle a volte"
Si Tocca pensieroso la barba
"Non ci sono altri modi, devi fare in modo che i medici nell'ospedale ti reputino idonea per uscire da lì"
"E dove andrò? Non ho una casa"
"Verrai da noi, non ti lasceremo sola, andrai a scuola, ti farai nuove amicizie, e imparerai a vivere al di fuori di quel posto, tu non sei pazza, e hai bisogno di persone che ti vogliano bene che ti facciano amare te stessa, se no non amerai mai ciò che hai intorno"
"Lei non vuole amare se stessa perché fa solo schifo" Christoph interrompe la conversazione con Doc
"Ma è possibile che non puoi stare zitto?!" Dico alzando la voce, senza rendermi conto che Doc mi stava fissando.
"Era di questo che parlavo" dice infine distogliendo lo sguardo.

Arriviamo a destinazione
Il mio cuore sobbalza davanti agli imponenti cancelli della struttura.
Il giardino è curato, lo è sempre stato, panchine sparse qua e là, tantissimi fiori, sembrerebbe l'esterno di una casa di riposo per anziani, non un manicomio.
Rispecchia vivamente ciò che rappresentano quelle persone lì dentro, solo falsi buonisti, la bella faccia davanti, e poi ti stuprano in gruppo.
Il mio monologo viene interrotto dalle  braccia di Doc che con amore mi stringono forte.
"Quello che ti hanno fatto è stato orribile, ma non lasciare mai che le tue voci prendano il sopravvento su di te, la vendetta non è mai la migliore opzione"
Mi prende il viso tra le mani e mi bacia la fronte.
Un'infermiera mi viene a prendere alla porta, è nuova non l'ho mai vista
"Ci vediamo presto" dice lui andandosene 
"Come stai Amanda" dice la donna sorridendo
"Ho saputo cosa ti è successo" continua lei
"Si è stato orribile ma mi riprenderò"
Apre la porta della mia stanza.
Mi blocco non riuscendo più a fare un passo.
"Non ci voglio entrare"
"Amanda non accadrà più niente qui dentro, sarò io l'infermiera che si prende cura di te"
La guardo, sembra sincera.
Entro.
"Cambiati poi magari scendi nella sala comune"
Mi giro stranita. "Sala comune?"
"Dopo quello che ti è capitato, hanno aperto un'inchiesta su questo posto, niente era conforme alla legge, le persone non possono stare chiuse dentro a una stanza come in carcere, ci deve essere un luogo di ritrovo all'interno dell'istituto"
"Voglio vederlo adesso"
In realtà era solo un modo per uscire da quella maledetta stanza.
Scendiamo le scale e la vedo zoppicare i miei occhi scivolano sulla sua gamba destra, una protesi sostituisce la sua vera gamba.
"Ho perso la gamba quando avevo la tua età" dice lei coprendosela con il camice bianco.
"Scusa non volevo essere invadente"
La sala è completamente bianca, ci sono dei tavolini e tantissimi giochi da tavolo e molti libri.
Mi dirigo verso una delle librerie cercando qualcosa di interessante.
"Mandy, perché non sbatti la testa contro il muro?"  Dice con una voce maniacale Christoph
"Lasciami in pace"
Vedo uno dei miei aggressori che mi teneva ferma mentre gli altri mi aggredivano.
Improvvisamente mi sento disorientata, la mia testa incomincia a girare e mi siedo per terra tenendola con le mani.
Calma mandy, calma
"Le infermiere ti stanno guardando" dice qualcuno sussurrando
Alzo lo sguardo per vedere chi stava parlando.
Dietro la libreria di fronte, tra un libro e l'altro, intravedo il volto di un ragazzo.
"Io ti conosco"
"Vieni in sala comune domani alle 15:30 ci incontriamo qua" dice mettendomi qualcosa in tasca.

Buongiorno miei cari lettori, sono tornata dopo un luuungo blocco.
Non sapevo come continuare questa storia e per un po' l'ho lasciata in disparte, la quarantena mi sta dando modo di pensare tanto e quindi eccomi qui con il decimo capitolo. ❤️
~sara🌹

due pazzi in manicomioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora