5.
Dal mare calmo e lievemente velato di onde, si potevano intravedere gli alti stendardi e le flessuose bandiere ondeggianti al vento, poste in prossimità del porto di Ylleru.
Avamposto marittimo della più imponente città di Yskandar, capitale del regno di Akantar, Ylleru era interamente cinta da mura e, i suoi moli, erano perennemente controllati dall'esercito.
La dorata bandiera di Akantar, su cui spiccava la riproduzione stilizzata di una testa di renpardo, danzava nel vento al pari di quella di Enerios, sanguigna e con un lupo nero nel mezzo.
In un tripudio di corni suonati con forza, tamburi colpiti con grazia e musici radunati sulle banchine del porto per intonare canti di giubilo, la goletta fece infine il suo ingresso nel porto.
Sorridendo spontaneamente di fronte a quel caloroso benvenuto, Naell si sistemò in prossimità della passerella, già pronta a discendere non appena il capitano avesse dato loro il benestare.
Accanto a lei, abbigliati con i vestiti della loro tribù d'origine, i tre figli sacri ammirarono silenziosi lo scrosciante tripudio di saluti in onore del loro arrivo.
Sorridendo eccitata di fronte a quell'incredibile spettacolo di colori e suoni, Enyl esalò affascinata: "Non avrei mai immaginato che avrebbero messo in piedi un simile comitato di benvenuto. E' incredibile!"
"Gli akantaryan amano le feste" le spiegò sorridente Naell, cercando con lo sguardo il palco reale, sicuramente allestito per proteggere dal sole inclemente il re, la regina e il principe ereditario.
Un attimo dopo, adocchiato un largo padiglione dai tendaggi bianco latte e le insegne del casato di re Erenokt, la principessa lo indicò ai cugini, esclamando: "Laggiù ci aspettano Ellessandar e i suoi genitori."
Ridacchiando imbarazzata, Enyl arrossì suo malgrado, borbottando: "Spero mi perdonerà per lo scherzo che gli feci anni addietro."
"Ti avevo detto di non farglielo" le ricordò bonariamente Rannyl, ammiccandole complice.
Con un sorriso comprensivo, Naell la rincuorò.
"Non devi temere le ire di Ellessandar. Sarà solo felicissimo di rivedervi adulti, credimi."
Rincuorata dalle parole della cugina, Enyl si rasserenò un poco e le sorrise fiduciosa.
Quando la goletta fu messa alla fonda, e i parabordi poggiati contro i muri della banchina, la giovane figlia sacra fu la prima ad aiutare i marinai a far discendere la passerella verso terra.
Naell la lasciò fare, ormai abituata a vederla correre sempre in aiuto degli uomini di bordo.
Con un cenno di saluto al comandante delle guardie del palazzo di Yskandar – che li attendeva a terra in alta uniforme – la principessa mise infine piede sulla passerella di corda e legno e discese verso il molo.
Il suo cuore era colmo di gioia e speranza, pur se inframmezzato a sentimenti molto meno belli, come l'ansia e il rammarico.
Si sentiva in colpa nei confronti del padre ma, al tempo stesso, non poteva bloccare il fiotto di gaia felicità che le stava riverberando nell'animo con sempre maggiore forza.
Amava Akantar, e non poteva far nulla per soffocare quell'amore.
Ligia al suo dovere di guardia del corpo, Kalia la seguì lungo la passerella e, con occhio attento, misurò persone, mezzi e animali presenti tutt'intorno a loro.
STAI LEGGENDO
Corvo Bianco - Cronache di Enerios Vol. 3
Fantasy(Categoria Contenuti: ORANGE FLAG) Naell guida ormai da un decennio, assieme al Ministro Korissar, l'imponente commessa richiesta dal ricco regno di Akantar ma, ormai, il suo tempo è agli sgoccioli. La dilazione ottenuta grazie all'abile colpo di ma...