Capitolo 14

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14.


Un anno prima.


"L'alba è prossima, Enyl... pensi di dilettarti con la caccia, stamani?"

La voce calda e melodiosa di Hevos le sfiorò le orecchie al suo risveglio.

Stiracchiandosi sulle stuoie che aveva steso nella grotta dove aveva trovato rifugio, la giovane aprì gli occhi e li fissò sulla figura nivea del lupo che era accoccolato al suo fianco.

Era la prima volta in assoluto che Hevos passava così tanto tempo con lei in solitudine ma, in fondo, la cosa le faceva molto piacere.

Anzi, era deliziata all'idea di averlo accanto a sé.

Svegliarsi, in quei giorni, e trovarlo sempre al suo fianco, con il suo profumo di muschio e brina a carezzarle le narici, le era servito a fare sogni tranquilli e pacifici.

Da tempo, ormai, era disturbata da visioni oscure e senza forma ma, con Hevos nelle vicinanze, ciò non era più avvenuto.

Inoltre, per qualche ragione che non riusciva esattamente a comprendere, la sua compagnia, il suo colloquiare, la sua stessa presenza la rendevano... viva.

Buffo, come un lupo diverso da Kell potesse farla sentire così felice.

Anzi, ciò che provava stando con Hevos era mille volte superiore a qualsiasi altra piacevole sensazione provata nello stare accanto al suo fido compagno a quattro zampe.

Anche se, il solo pensarlo, la faceva sentire in colpa.

Lei amava Kell, ma c'era una differenza sostanziale tra lo stare con lui e lo stare con Hevos, pur se non riusciva a coglierne completamente i contorni.

"Penso che potremmo andare a caccia, sì. Le scorte di carne sono ormai agli sgoccioli, e desidero prendere un altro animale per la pelliccia. Vorrei confezionare qualcosa per la mamma."

Nel dirlo, si rizzò a sedere, intrecciando le snelle e lunghe gambe, abbracciate da corti calzoncini di pelle di daino.

"Ti assisterò nella caccia, se la cosa ti aggrada" le propose Hevos, levando il muso verso di lei.

Enyl annuì lieta e, avvolgendo il lupo in un abbraccio, avvertì il consueto tocco gentile del suo potere e della brina leggera che sempre lo circondava come un'aura.

Dopo le prime occasioni di iniziale imbarazzo, Enyl si era ritrovata a comportarsi con Hevos come con il suo lupo e, da quel poco che aveva capito, al dio non aveva dato affatto fastidio.

Sembrava apprezzare i suoi abbracci, i suoi scherzi bonari e, spesso e volentieri, era lui stesso a mordicchiarle la tunica perché giocasse un po' con lui.

Probabilmente, nella sua forma di lupo, risentiva in parte del carattere giocoso dell'animale che ben rappresentava.

"Hai già deciso su che versante cacciare?" le domandò Hevos mentre Enyl si levava in piedi per afferrare la sua daga e allacciarla al fianco.

"Pensavo di puntare verso la Lama del Drago... pensi possa andare?" propose lei, scrollando le spalle.

"Ti seguirò ovunque tu vorrai" dichiarò Hevos, ripiegando appena il capo come per annuire alla sua proposta.

Quella frase fece scivolare un lento brivido caldo lungo la schiena di Enyl che, nel fissare curiosa Hevos, si chiese se le parole appena espresse dal dio volessero dire anche altro.

Corvo Bianco - Cronache di Enerios Vol. 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora