11.
"Come sarebbe a dire? Dov'è la principessa?!"
Quelle frasi gli esplosero nella testa come un colpo di maglio.
Neanche Myllisen fosse stata presente nel suo studio, e avesse udito le parole del sicario da lui pagato per mettere fine alla breve vita della principessa Naell.
Perché Norat di Elegor, cugino del Signore delle Isole Arcobaleno, sapeva perfettamente che sarebbero state quelle le parole di Myllisen, sua devota moglie quanto figlia primogenita di re Erenokt di Akantar.
Erano passati anni da quando, una notte stellata di primavera, Myllisen era giunta su una piccola barca sulle coste dell'isola, armata solo del suo amore per lui e di una radicata quanto indistruttibile voglia di ferire il padre.
Norat era stato lieto della sua decisione di scegliere lui come futuro sposo, piuttosto che un qualsiasi nobile scelto dal sovrano di Akantar.
Il desiderio della donna di dichiarare guerra al potente padre, però, gli era sembrata una follia pura e semplice.
Suo cugino Gherman, signore delle Isole Arcobaleno e infatuato a sua volta della bella Myllisen, ben deciso ad averla nelle sue grazie, le aveva concesso di mantenere un continuo stato di allerta su Akantar.
Questo avrebbe fatto comprendere a re Erenokt che, un qualsiasi suo tentativo di riprendersi la figlia, avrebbe potuto dare il via a una cruenta lotta per mare.
Tutto ciò non si era fortunatamente concretizzato – Norat amava Myllisen, ma non desiderava far scoppiare una guerra per lei – ma, a tutt'oggi, i mari adiacenti le Isole Arcobaleno erano tenuti sotto costante controllo.
I soldati, appostati sulle scogliere o nelle torri martello, erano sempre pronti a prendere di mira le imbarcazioni di Akantar troppo vicine alle coste delle loro isole.
Re Erenokt, comunque, non aveva mai tentato approcci con la figlia, nel corso di quei lunghi anni di lontananza.
A Norat, quel silenzio era parso strano.
Dopo l'iniziale divertimento portato dai continui borbottii della moglie, pronta a insultare il padre per questo o quel motivo, quell'odio spesso puerile gli era infine giunto a noia.
Era più che probabile che il re akantaryan avesse rinunciato alla figlia proprio per evitare altri anni di rimbrotti, bronci e vanesie richieste.
Se si era comportata così anche da giovane virgulto della corona akantaryan, non lo stupiva che il re non la rivolesse in seno alla famiglia!
D'altra parte, Norat era compiaciuto dai figli che la donna aveva saputo dargli nel corso degli anni e, a parte quegli scoppi d'ira e i ripetuti capricci, averla nel letto, la notte, era sempre un piacere.
Spesso e volentieri passava sopra alle sue mattanze e, quando esagerava, poteva sempre rivolgersi alle tante concubine del cugino, per scaldarsi le lenzuola.
Questa volta, però, sapeva che nessun posto, sull'isola, sarebbe stato abbastanza lontano, o sicuro, per lui.
Myllisen aveva desiderato porre fine alla vita della principessa Naell fin da quando, l'anno passato, aveva saputo del prezioso dono che suo fratello, il principe Ellessandar, aveva regalato alla fanciulla.
A Norat era parso strano sentirla inveire all'indirizzo del principe solo per un misero libro miniato, ma Myllisen aveva urlato come un'aquila impazzita per giorni.
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Corvo Bianco - Cronache di Enerios Vol. 3
Fantasy(Categoria Contenuti: ORANGE FLAG) Naell guida ormai da un decennio, assieme al Ministro Korissar, l'imponente commessa richiesta dal ricco regno di Akantar ma, ormai, il suo tempo è agli sgoccioli. La dilazione ottenuta grazie all'abile colpo di ma...