Capitolo 17

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17.


Enyl avvertì i primi rumori di lotta quando ancora mancavano diverse ore all'alba.

La presenza di Kennadarya era lontana, remota, niente più di un filamento d'ombra nella sua mente.

Seduta ai piedi della statua di Soanes, le ginocchia strette al petto e gli occhi ben chiusi, Enyl ascoltò quel lontano frastuono tentando di badarvi poco.

Doveva mantenere la concentrazione, così da immagazzinare la maggiore energia possibile all'interno del suo corpo.

Le sarebbe servita tutta, per affrontare Kennadarya.

"Il tuo pensiero è corretto, mia diletta, e io so che non fallirai" mormorò nella sua mente Hevos, cogliendola alla sprovvista.

Enyl sorrise nell'oscurità e replicò mestamente: "Fato si è sbilanciato in qualche modo, o è solo una tua speranza?"

"Io e Haaron crediamo sia giusto ciò che hai pensato di fare, ma né io né mio fratello sappiamo ciò che succederà, se è questo che vuoi sapere" ammise il dio, suonando preoccupato alle orecchie della giovane.

"Hevos?"

"Sì, mia diletta?"

"Mi ami perché sono Luce, o..."

Lui la zittì immediatamente, asserendo con veemenza: "Sei Enyl, per me. E io amo Enyl, non ciò che rappresenti, o l'energia che è in te."

"Perché?"

Hevos allora rise nella sua mente e mormorò roco: "Dovrei possedere il Tempo, mia diletta, per decantare tutti i motivi che, nel corso degli anni, mi hanno portato a innamorarmi di te, ma sappi una cosa; non è per solitudine, o perché ti hanno fatto credere che somigli a Hyo. Non cerco una sua sostituta."

Vagamente sorpresa, Enyl esalò: "Pensavo... i ritratti di Hyo non sono veritieri?"

"Hyo era molto differente da te, per molte cose. Fisicamente, tu sei molto più alta e forte, oltre ad avere un viso più delicato. Il carattere, soprattutto, è diverso."

"Cioè?"

Sapeva che la curiosità era una mera sciocchezza, in quel momento, ma voleva sapere.

"Hyo è cresciuta con me, somigliandomi in molte cose, e finendo con l'apprendere ciò che mi piaceva, facendolo suo. Era gratificante amarla ed essere riamato da lei ma ammetto che, dopo averla fatta tornare nel mondo degli uomini, capii anche che, l'averla tenuta con me fin dalla nascita, era stato in sé e per sé un errore, perché questo le aveva impedito di sviluppare un suo carattere personale."

"Non eri certo che lei ti amasse veramente, ma fosse solo il frutto del suo essere stata sempre e solo con te?" gli domandò Enyl, comprensiva.

"Paura molto umana, ma genuina" ammise Hevos, con una triste risatina. "E, per lo stesso motivo, non ero certo di averla veramente amata dal profondo, pur sapendo di aver provato per lei un affetto sincero."

"Cos'è successo, con me, invece?"

"La prima volta che ci incontrammo, trovai piacevole che i tuoi occhi non fossero turbati dalla mia presenza. Ti incuriosivo. E tu incuriosisti me. Seguii da lontano la tua crescita e, quando tu e Rannyl iniziaste il vostro personale percorso iniziatico per imparare a usare i vostri poteri, decisi di conoscere entrambi da vicino."

Corvo Bianco - Cronache di Enerios Vol. 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora