Capitolo 20

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Erano ancora uno tra le braccia dell'altro, Hermione non sentiva più le gambe, sapeva che era ora di andare -è stato tutto molto bello Draco, grazie ma ora devo andare- si staccò e corse via, più veloce del vento, aveva provato un emozione che dentro di se sapeva di aver già sentito, ma con chi?.
-ciao Granger- sussurrò sentendo il vuoto nel suo cuore, provava dei forti sentimenti per lei, quello lo sapeva.
Erano le otto si mise le scarpe e si smaterializzò fuori dal ministero della magia.
Camminava tranquillamente tra i corridoi, lui non era uno che si faceva mettere i piedi in testa da nessuno, -Draco! Eccoti, tieni qui c'è tutto quello che mi hai chiesto, e scusa ma buona fortuna- la voce di tiger era dispiaciuta -grazie ancora amico- usci da quel posto.
Quando tornò a casa vide Astoria parlare con la pancia -guarda amore è arrivato papà!!- era esaurita veramente -cosa sono quelle carte?- chiese -lavoro- rispose velocemente -a ok-.
Lui si chiuse nello studio, voleva leggere al più presto tutto.
Passarono due ore, quando finì di leggere il cuore gli si fermò, "aveva una malattia mentale ossessiva, era una donna pericolosa" non aveva paura, ma non sapeva con chi aveva a che fare, il problema e che il danno era fatto e Astoria aveva già programmato la sua vendetta ma nessuno lo sapeva.
La mente contorta di una donna faceva paura, soprattutto quella di Astoria che non vedeva l'ora di mettere in atto la sua vendetta, l'avrebbe legato a se, proprio quello che aveva sempre desiderato, ma quello che non sapeva è che nella vita se una persona non ti appartiene è perchè appartiene già a un altra.

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