8. Regole di convivenza

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POV'S LUCAS
Lascio che il mio corpo cada pesantemente tra le candide lenzuola e il morbido materasso, mentre il suo volto angelico mi si ripresenta di nuovo come se stessi rivivendo tutto nella realtà. Scuoto la testa passandomi una mano sul volto per scacciare ogni pensiero che mi balenasse per la mente. Sono disteso di schiena sul mio comodo letto, mentre fisso intensamente lo spoglio soffitto, come se mi aspettassi che da un momento all'altro mi potessi ritrovare in un altro luogo, magari con delle belle ragazze pronte ad offrimi tutte se stesse pur di compiacermi... Sospiro, chiudendo gli occhi e cercando di gustarmi fino alla fine i bellissimi film mentali che mi si presentano e che dovrò aspettare ancora un po' prima di far sì che diventino realtà.

Lentamente sento ogni mio muscolo rilassarsi e cedere di fronte all'inarrestabile forza che esercita Morfeo su di me. In men che non si dica sono già nel mondo dell'irreale, a fantasticare del più e del meno.
Se posso affermare senza ripensamenti di non aver benché meno sentito la porta aprirsi o il letto cigolare sotto il suo esile corpo quando è tornata sopra... mentirei dicendo di non aver assistito al suo risveglio, al quanto particolare...

Apro lentamente gli occhi tenendo le palpebre semichiuse, in modo da non destare sospetti inerenti al fatto che io stia o non stia realmente dormendo.
È seduta sul suo letto. Si passa prima una mano sulla fronte e leggermente tra i capelli, per poi spostarla e metterla proprio all'altezza del cuore. Ha il respiro affannato e sembra faccia quasi difficoltà a respirare con i suoi stessi polmoni. Sembra riprendersi da un possibile incubo appena avuto e così dopo qualche secondo a guardarsi attorno come per accettarsi di dove si trova si distende di nuovo sul letto. Quando sento il suo respiro regolarizzarsi, perché appisolata, lancio un'occhiata veloce alla sveglia digitale sul mio comodino, i cui numeri verdi le danno un'aura luminosa che mi permette di leggere l'orario.

E ora ditemi...
Chi non si incazzerebbe se la propria compagna di stanza avesse la brillante idea di lasciarsi trasportare da un incubo, svegliandovi?! In quei casi riuscireste di persino a dimenticarvi che ha un fisico da urlo e quant'altro, perché sareste troppo occupati a maledirla in tutte le lingue conosciute sulla Terra e non!!! Se poi aggiungete anche il fatto che stiamo parlando che il tutto succede di prima, ma molto prima mattina... beh, allora non potete far altro che inaugurare una giornata che si prevede andare di merda!!!

Lascio sprofondare di nuovo la testa nel cuscino che mi riprende subito fra le sue calde braccia che riescono in qualche modo a consolarmi per essere stato svegliato alle 3:04.
Come sotto incantesimo mi riaddormento, senza farlo apposta, appena chiudo le palpebre.

Non è la prima volta che vengo qui a Miami, anzi a dirla tutta questo per me è un viaggio estivo di routine che faccio sempre, infatti ogni anno torno qui in Florida. A questo punto dovrei, come minimo, essere preparato alle due ore e mezza di viaggio in aereo, senza contare il tragitto aeroporto/casa.
E invece ogni anno ci ricasco sempre e può anche sembrare assurdo perché, nonostante io gioca diversi set a pallavolo, il mio corpo non riesce a resistere ad un semplice e banale viaggio, dove il lavoro più impegnativo, che richiede un minimo di concentrazione, è la preparazione delle valigie.

Alzo lentamente le palpebre, mentre i miei occhi cercano di mettere a fuoco il soffitto della stanza che mi ritrovo di fronte. Ruoto di novanta gradi il collo verso il letto di Emily, sempre rimanendo sdraiato di schiena. Corrugo la fronte vedendolo vuoto. Le lenzuola sono state alzate in velocità da come si presentano, lasciando scoperto il copri materasso tutto sgualcito. Mi chiedo se stanotte sia riuscita a dormire anche solo due ore di fila senza mai svegliarsi... il suo letto sembra più un campo minato e da combattimento da come è ridotto.

Anche se controvoglia mi scopro tutto il corpo, lasciando che la fresca aria mattutina mi svegli completamente. Afferro il primo completo della tuta che trovo e una maglietta a maniche corte, stavolta abbinata. Me li infilo velocemente, in quanto sono quasi le nove e presumo che gli altri si siano già alzati. Non sono dei tipi dormiglioni, a confronto di me stesso. Potreste anche darmi per morto se mi parlate piano come una mamma che va a svegliare il proprio figlio senza spaventarlo e farlo ritornare con la testa per terra.

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