Sono al centro della mia camera, Lucas sta ancora dormendo e, dato il buio che persiste in esso, deduco che sia ancora notte fonda. La luce argentea della luna penetra le tende creando dei giochi con le ombre a dir poco inquietanti che mi provocano una serie di brividi lungo la schiena obbligandomi a passare le mani più e più volte lungo le braccia per cercare di scaldarmi.
Mi sento disorientata, ho tutti i muscoli dolenti come se fossi appena tornata dalla palestra dopo essermi allenata per più di tre ore di fila perché è questo ciò che succede quando il passato mi assale la mente dirottando ogni singolo pensiero a quella maledetta notte che mi ha cambiata facendomi diventare la giovane donna che sono adesso.
La brezza estiva di Miami mi sferza il volto facendomi rabbrividire nuovamente. Alzo lo sguardo e mi rendo conto di essere nella terrazza che dà al giardino sul retro e mi permette al contempo di osservare in lontananza le onde scagliarsi contro la spiaggia facendomi immaginare di conseguenza la voluminosa schiuma bianca che si forma al loro passaggio.Aggrotto la fronte perché non mi ricordo di essermi spostata e aver camminato fino ad arrivare qui. Un violento capogiro mi obbliga ad arretrare di un passo facendomi piegare leggermente sulle ginocchia. Socchiudo le palpebre, sono più che certa che il mio volto abbia assunto una smorfia di dolore. Porto una mano sul petto per cercare di attenuare il senso di nausea che improvvisamente si è stanziato nel mio corpo facendomi sentires estremamente esposta.
Mi sbagliavo.
Nulla è più sconcertante di quello che vedo...Come se il mio tocco fosse stato magico e mi avesse ridato la capacità di vedere, mi rendo conto dello stato in cui mi trovo. Ho gli occhi sbarrati perché non posso essere io questa ragazza. Voglio solo entrare, infilarmi sotto alle coperte e scoprire che tutto questo sia un bruttissimo incubo di cui domani mattina ricorderò solo mozziconi senza senso.
Ma chi prendo in giro.
Tutta la mia vita non ha senso, ciò significherebbe addormentarsi con un passato raccapricciante e svegliarsi il giorno dopo svuotata da ogni ricordo come se avessi la possibilità di ricominciare la mia vita da capo ed evitare qualsiasi contatto con i ragazzi che hanno fatto parte della mia distruzione. Insomma essere una nuova me, completamente diversa dalla vecchia ragazza che ero e sono ancora adesso. Forse sarei più matura di quanto non lo sia stata in precedenza, potrei avere una seconda chance per essere la figlia modello tanto sperata dai miei genitori, proprio come mio fratello Nicholas. Mi sarei sposata in futuro con l'uomo che loro mi avrebbero scelto e il mio nome sulle loro bocche sarebbe correlato a parole quali orgoglio, fortuna o gratitudine e non sarei stata un peso per loro, una figlia autolesionista che va contro alla tradizione di famiglia perché non gliene frega niente dell'impero che i suoi avi si sono costruiti partendo dal nulla più assoluto. In poche parole sarei l'Emily Jane Hall che tutti si aspetterebbero che sia io: educata e composta proprio come mia madre o mia nonna e la mia bisnonna prima ancora di lei.Mi volto e afferro prepotentemente la maniglia della porta a vetro che mi separa dal senso di immensa protezione che solo il riparo del mio letto mi può trasmettere in momenti come questi. Devo assolutamente entrare, non posso farmi vedere un secondo di più vestita così, o meglio svestita così, fuori in piena notte dove chiunque passi lungo la strada, illuminata a giorno dai lampioni che la tappezzano ai lati, potrebbe osservarmi e chiedersi se io abbia seri problemi. Tiro giù più volte la maniglia aumentando gradualmente la forza, ma niente da fare: deve essersi incastrata la serratura, oppure Lucas deve essersi svegliato e aver visto la porta aperta e senza chiedersi il motivo per cui fosse spalancata deve averla chiusa, forse soprappensiero... Sì, deve essere per forza così, non ci sono altre ipotesi!
Batto ripetutamente i pugni sul vetro, di cui è composto quasi tutto il lato della camera da letto, per farmi sentire da Lucas che sembra essersi riaddor-mentato come un sasso sul suo letto.
- Lucas! - accompagno il mio continuo e imperterrito tamburellare chiamandolo per nome, anche solo per vedere se dà segni di vita. L'irritazione che provo in questi attimi prende il posto dell'imbarazzo causato dal fatto che solo un paio di slip e un reggiseno di pizzo bianco mi separa dalla possibilità di pensare e annunciare che io sia nuda!!! Controllo meglio la serratura, ma mi accorgo di un particolare che prima non avevo benché meno preso in considerazione: inserita nella serratura non c'è neanche l'ombra di una chiave.
Sono in procinto di ricominciare a battere i pugni sul vetro quando l'ultima delle voci che mi sarei aspettato di sentire, alle mie spalle, mi chiede:
- Stavi per caso cercando queste? - mi volto verso il mio interlocutore e mi sembra di impersonare la protagonista ingenua di un film dell'orrore, dove l'idea di girarsi è la peggiore tra quelle che le sarebbero potute venire in mente perché quando si gira, si ritrova faccia a faccia con un mostro.
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Without you...
RomanceCi saranno delle scene erotiche esplicite*, quindi come si dice: "Uomo avvisato, mezzo salvato..." *Avviserò ad inizio capitolo qualora ci fossero delle scene consigliate ad un pubblico adulto, o a ragazze/i consapevoli della tematica...