9. Nessuna certezza

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Non appena realizzo ciò che sto facendo inizio subito a maledirmi mentalmente per la mia stupidità.

In fondo cosa sto facendo? C'è siamo seri, sto piangendo di nuovo, e poi per chi? Per dei ragazzi che ragionano col proprio cazzo, a differenza di utilizzare il solitario neurone che si ritrovano e che riescono a bruciare con le loro puttanate... È la seconda volta da quando ho messo piede nella mia terra natale, a Miami, che le lacrime scorrono copiose sul mio volto e il motivo è che c'è sempre di mezzo lui! Non riesco propro a capirlo.

Ieri mi sembrava di essere chiara quando gli avevo detto, o meglio urlato contro, di starmi lontano e invece no... Perché i maschi non capiscono che non tutte le ragazze hanno particolari interessi a sfondo sessuale?
Perché una ragazza non può avere un migliore amico che subito tutti alle sue spalle non fanno altro che ripetere 'Certo che se l'è scelto proprio bene!' oppure 'Quand'è che finirà il lavoretto con lui? Non esiste solo lei...'
Perché i ragazzi codificano una semplice proposta di una ragazza 'Andiamo al cinema questa sera?' in 'Andiamo al cinema e ci sediamo nelle ultime file per non essere disturbati; poi potresti venire da me tanto non ci sono i miei!'?!?!

Perché, perché, perché?!

E io da brava deficente quale sono, ovviamente mi lascio sempre coinvolgere emotivamente!
Sei anni fa quando ero seduta sul mio posto aereo, accanto a James che non mi ha mai lasciato la mano e che continua ancora tutt'ora ad essere il mio punto di riferimento, mi ero ripromessa che non avrei piu versato nessuna lacrima per nessunissimo ragazzo ed ora che sto facendo?
Sto lasciando che il passato, i ricordi della mia città, i miei problemi familiari e questo stupido lavoro che mi hanno affibbiato sgretolino le mie sicurezze e le mie barriere...
Se non mi isolo, se non faccio qualcosa in riguardo, sono più che sicura che questi sei ragazzi saranno prima o poi la mia rovina e non posso proprio permettere che mi facciano di nuovo sentire il retrogusto amaro di quando si tocca il fondo. Non avrei di nuovo le stesse forze e la stessa determinazione per rialzarmi e andare avanti facendo finta che nulla sia successo, mentre senza dire niente dietro di me si rigenera la stessa scia di sei anni fa fatta di disperazione e caos: la mia anima tormentata.

La mia vita è una continua guerra... Una partita iniziata e a cui non ci si può più ritirare, se non andando fino in fondo, e fino ad allora bisogna lottare e arrancare per cercare di trovare la meta tanto ambita di pace, anche se fossimo all'ultimo secondo! Azione e reazione. Attacco e contrattacco. Ecco come vivo ogni giorno, guardandomi le spalle, stando sempre all'erta per ogni singolo particolare che mi circonda e qui a Miami è come se fossi in territorio nemico, circondata da avversari che complottano contro di me.
Ecco dove sono: in un campo minato... Un passo falso e sono fuori dai giochi per sempre...

Mi ricompongo subito come se non fosse successo nulla di rilevante qualche minuto prima, determinata a non crollare davanti a nessuno. Dicono che nella vita è necessario cadere perché così si impara anche a rialzarsi e io sotto questo punto di vista allora sarei indistruttibile. Sono come un buco nero che risucchia tutto ciò che incontra nel suo cammino... ormai sono quasi del tutto impassibile al mondo esterno, anche se la vecchia me, quella emotiva, cerca sempre di ritornare per riprendersi il possesso delle mie azoni e questo legame che ho in questa città con il passato non aiuta affatto.

Bussano alla porta alle mie spalle, mentre mi alzo in fretta e furia. Asciugo la lacrima che ha bagnato il mio viso ripromettendomi per l'ennesima volta che questa non sarà solo l'ultima, ma sarà anche quella che segnerà l'inizio di una nuova me. Tante sono le maschere che si sono celate sul mio volto, impedendo al mio vero carattere di esprimersi liberamente. Io stessa ne ho perso il conto da quante se ne sono alternate: una in ogni occasione...
Vado verso l'armadio e apro la mia metà facendo scorrere sull'apposito carrello l'anta.
- Avanti! - esclamo monocorde. Un'altra tattica che ho imparato negli anni è quella di rimanere neutrale riuscendo a non far trapelare tutte le mie emozioni e stati d'animo. Può sembrare una cosa da nulla, indifferente alle persone che ti circondano, ma tutti hanno un limite di pazienza e alla fine smettono di darti corda e di cercare di inserirti in un discorso, anche se dei più semplici, lasciandoti nel mondo parallelo che ciascuno di noi si è costruito e nel quale cerca rifugio.

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