10. Combattere un Male con un altro Male

113 6 0
                                    

Non avrei mai detto che una spiaggia, un mare e un po' di sole potesse creare tutta quest'euforia che si trasmette di ragazzo in ragazzo.
Sembra quasi che non abbiano mai visto nulla del genere...
Chi l'avrebbe mai detto che tutto ciò che ci circonda, creasse in loro le stesse emozioni che anch'io provavo in queste spiagge e che adesso non riesco minimamente a provare.
Ai miei occhi appaiono come se fossero tutte uguali, in fondo non sono altro che miliardi e miliardi di granelli di sabbia, ma nel profondo del mio cuore so che tutto ciò che sto pensando è solo un enorme bugia. Non so se avrò mai il coraggio di dirlo ad alta voce a qualcuno ma la cosa certa è che sto mentendo solo a me stessa perché la verità è che ho speso sei anni per cercare di dimenticare, di lasciare che tutto il mio passato scivolasse sulla mia pelle senza scalfirmi... Il problema?
La mente ha cancellato ogni singolo momento di quella serata, ma un parte del mio cuore, per quanto possa sembrare insignificante è ancora segregata in quella camera da letto che mi ha privata per sempre della fiducia che una persona può concedere. La mia me l'hanno presa senza tanti complimenti... Il modo in cui mi girava attorno ancora prima di rivolgermi parola, come se fossi già da tempo un premio ambito, una carne fresca in un oceano circondata da squali che non attendono altro se non un passo falso... ed il mio è stato fidarmi di un ragazzo, già dal principio.
In tanti mi hanno detto e rassicurato che il cuore per quante delusioni alla fine si risistema. Tutto torna come prima... Bugia. È tutta un grandissima cazzata! Le ferite si possono ricucire, ma le cicatrici sono indelebili e quella che mi porto dietro è troppo grande per passare inosservata...

Trasalisco dai miei pensieri quando sento una lieve pressione sulla spalla. Mi giro e incontro due occhi castani, corrugo leggermente la fronte irritata e spero che il mio gesto sia passato inosservato al ragazzo qui di fronte a me e a quanto pare sì perché Jack mi domanda:
- Ehi, tutto ok? - lo guardo dritto negli occhi e esclamo non riuscendo più a trattenermi da tutte queste "attenzioni" da parte loro:
- La piantate di chiedermi tutti come sto? Non si vede che sto bene, cazzo? - alzo le braccia al cielo non capendo il motivo di tutte queste comprensioni. Mi guarda con un sopracciglio alzato e dal suo sguardo posso capire e pentirmi subito dopo del mio comportamento.

Col cazzo che va tutto bene...
Come faccio a dire che tutto fili liscio, che non ho alcun problema e che la mia mente sia libera da preoccupazioni se mi basta una stupidissima domanda per far riaffiorare il mio lato stronzo?
Come faccio a dire che tutto vada per la strada giusta quando sento tutto ciò che mi porto addietro piegarmi e cercare di sopprimermi sempre di più?

- Siamo solo preoccupati... tutto qui - abbassa lo sguardo verso terra e incurva leggermente le spalle come se si pentisse di avermelo chiesto.

E come negarlo... In fondo è già tanto che non si penta di avermi conosciuto e avermi fatta entrare in qualche modo nella sua vita... Sono sempre stata una calamita per i guai e lui si è sempre preso parte della colpa perché altrimenti i miei mi avrebbero rinchiusa in casa a vita. "Tanto i soldi per pagarti un insegnante privato non ci mancano". Ecco come mi rispondevano e mi liquidavano quando scoprivano che avevo fatto qualche bravata...

Senza che me ne renda conto sento il mio corpo irrigidirsi a comando, come se il mio corpo fosse in uno stato di allerta. Sì, perché ho paura, paura di perdere una delle uniche persone che nonostante ciò che mi è successo hanno tentato in tutti i modi di continuare ad avere il solito rapporto che avevano con me. Però sono sempre stata io, fin dal principio, a non volere accettare nessunissimo segno. Ho sempre avuto paura di leggere negli occhi dei miei amici solo pietà e conforto, sentimenti che si riservano solo ai deboli... e io non sono debole. E forse la boxe è solo stata un mezzo per far capire a chi mi circonda che le apparenze ingannano e che non mi comporto come una ragazzina che si dispera quando le si rompe un unghia. La mia intera esistenza si è sgretolata davanti ai miei occhi, senza che potessi anche solo muovere un dito, troppo piccola per capire cosa succedeva, troppo debole per reagire o almeno tentare di allontanarlo.

Without you...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora