Maura's pov
Mi stendo sul letto e chiudere gli occhi. Quando mi sono alzata stamattina Jane stava ancora dormendo. Sono passati solo venti minuti ma lei non è già più in casa. Uscendo dal bagno l'ho vista seduta sul letto con la testa fra le mani e gli occhi lucidi. Mi sono avvicinata a lei ma mi ha impedito di stringerla. È molto preoccupata ancora per la sua azienda nonostante cerchi di non darlo a vedere. Da quando ha rischiato di perderla fa di tutto per tenerla sempre al massimo. Esce sempre presto al mattino e generalmente torna tardi la sera.
Decido di aprire il portatile e una pagina di Word bianca. Da quando io e lei stiamo insieme mi è venuta voglia di scrivere di nuovo.
Quando ero da sola a casa mi dedicavo a controllare la mia vecchia storia che con qualche ritocco qua e là sta diventando quasi leggibile. Ma oggi mi sento di scrivere un racconto. Spesso mi sono trovata a pensare a ciò che sarò tra qualche mese, circondata da bambini in fin di vita e spesso sogno di raccontare loro delle storie inventate da me per farli sorridere, almeno qualche minuto al giorno. In una vita che probabilmente non riusciranno a vivere pienamente perché dei tumori o delle malattie gli impediranno di crescere. Però voglio poter far passare loro tutto il tempo a loro disposizione nel migliore dei modi, e credo che farò di tutto per farlo. Quindi una parola dopo l'altra un racconto prende forma sul mio PC.
A volte mi è capitato di voler far leggere a Jane le mie produzioni ma temo che non le piacciano e allo stesso tempo ho paura che le pubblicherebbe anche se non fossero il massimo togliendo le possibilità a persone più brave di me. Sono certa di una cosa però, quando scoprirà che sto scrivendo e che non gliel'ho fatto leggere si arrabbierà o per lo meno si offenderà.
Rileggo il racconto e dopo qualche modifica chiudo il computer. Il mio telefono vibra, mi è arrivato un messaggio.
In ufficio sono tutti morti, non vedo l'ora di tornare a casa. Però non posso staccare devo firmare un sacco di documenti J
Si lamenta la mia donna.
Succede spesso che mi mandi messaggi come questo e a tutti sorrido. Mi piace il fatto che decida di scrivere a me quando si annoia, che sia la persona a cui pensa se ha un momento libero, mi fa sentire importante e lei per me lo è tantissimo.
Amore, cerca di concentrarti su ciò che devi fare in modo da poter tornare a casa velocemente
Le rispondo e poco dopo il mio telefono mi annuncia l'arrivo di un nuovo messaggio.
Mi sento una ragazzina ribelle che in classe usa il telefono. Sono in riunione e il rappresentante che sta parlando è più soporifero di Bass che mangia l'insalata J
Inizialmente sorrido al suo messaggio ma poi mi sale un broncio. Odio quando si lamenta del mio animale domestico. Adoro quella tartaruga nonostante tutto e non mi piace che Jane la prenda di mira. Però mi fa comunque sorridere perché è un riferimento che potrei capire solo io probabilmente e quindi mi fa pensare a quanto io e lei abbiamo imparato l'una dell'altra in questo mese e mezzo, amando ogni difetto e ogni sfaccetatura dell'altra.
Non insultare la mia amica. Sai che mi dà fastidio
Le rispondo sapendo che probabilmente sorriderà al messaggio e replicherà che lo continuerà a fare per tutta la vita e io sorriderò a mia volta mandandole un bacio e sperando che la giornata passi il prima possibile per poterla di nuovo stringere tra le braccia.
Jane's pov
Esco dall'ufficio tranquilla sapendo che a casa mi aspetta la mia ragazza. Saluto tutti quelli che incontro, rispondo alle loro domande e do ancora qualche compito un po' ad uno un po' ad altri.
Mi suona il telefono, non guardo neanche chi sia convinta che sia Maur.
“Janie” sussurra mia mamma tra i singhiozzi
“Ma' che succede?” mi allarmo
Nonostante ciò che io voglia far credere, voglio un sacco di bene a mia madre e mi preoccupo per lei. Tanto.
“Tuo padre” dice poi le parole successive mi sfuggono perché coperte dal suo pianto “Florida” riesco a capire
“Sei a casa?” le chiedo perché continuare la conversazione al telefono mi sembra impossibile
“Si” risponde continuando a piangere
“Passo a prendere Maur e siamo da te” la informo e prima di attaccare aggiungo “Non fare nulla di stupido, arriviamo”
Non mi è per nulla chiara la conversazione che abbiamo avuto ma mi affretto a correre a casa per recuperare la mia donna. Poi mentre lei mi chiede cosa stia succedendo e io le rispondo che non mi è chiaro, arriviamo da Ma'.
Davanti a casa c'è già la macchina di Frankie, che ho chiamato mentre andavo a casa. Spero solo che sia arrivato in tempo da riuscire ad impedire a mamma di fare una qualsiasi cosa stupida.
Entro con le mie chiavi e mi dirigo subito in salotto. Non sono più venuta qui da quando ho discusso con papà e mi blocco un attimo rivivendo quei momenti.
Probabilmente Maura si rende conto di cosa stia pensando perché mi viene vicino e mi stringe la mano.
«Amore» mi sussurra «Te la senti?»
«Me la devo sentire. Devo capire cos'ha la mamma» scuoto la testa cercando di prendere coraggio
«Ricordati che sono qui» mi stringe più forte la mano e insieme ci avviciniamo al divano
La scena che ci si presenta davanti è quasi spaventosa.
Mamma in lacrime, sotto una copertina, con Frankie alle prese con il bollitore cercando probabilmente di preparare un te.
«Fratellino, per preparare il tè c'è bisogno delle bustine» lo informo mentre le prendo dallo scaffale accanto al televisore
«Grazie al cielo siete qui. Non riesco a capire cosa sia successo» sospira lui «Mamma sta biasicando delle cose ma mi sono poco chiare»
«Lasciami la tazza e vai a prenderne altre tre. Prendiamo tutti il tè per tranquillizzarla» lo sprono
«Perchè dovremmo bere il tè?» si lamenta
«È una cosa che facciamo spesso, la fa sentire a suo agio. Dobbiamo tranquillizzarla se vogliamo sapere cosa sia successo» gli spiego mentre neanche io credo a ciò che sto dicendo
«Che cavolata» scuote la testa
«Diversi studi riportano che una persona in stato di shock sia più facile da tranquillizzare in un ambiente a lei familiare» afferma Maur
«Vedi? Te l'avevo detto» mi prendo gioco di mio fratello per poi rivolgermi a mamma «Cos'è successo Ma'?»
«Vostro padre» dice poi si ferma per soffiarsi il naso «Mi ha lasciata»
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Universes
Fanfiction•A Rizzles Story• Due donne completamente diverse. Due caratteri completamente diversi. Due vite completamente diverse. Due storie completamente diverse. Una nel pieno della carriera, l'altra fresca di diploma. Cosa succede quando due universi compl...