capitolo 6

6.1K 399 383
                                    

Dopo che il dottore mi fece scendere dal lettino,mio zio,che aveva un espressione quasi depressa, compilò dei fogli dell'ospedale,quando ebbe finito uscimmo.

Abbiamo accompagnato (n/a) in macchina verso casa sua,lei mi ha salutato e con un leggero bacio sulla guancia mi disse di chiamarla per qualsiasi cosa.

Io la ringraziai di nuovo, dopotutto era stata lei a salvarmi.

Ritornammo a casa.
Mio zio non proferì parola per tutto il giorno, probabilmente o, lo avevo offeso,oppure aveva anche lui i sensi di colpa.

Per evitare inutili discussioni,andai correndo verso camera mia.

Mi sedetti sulla sedia della scrivania beige,guardai e accarezzai la figure di Levi e sorrisi,per la prima volta c'ero riuscita.

Il dottore mi aveva ridato la matita prima che io uscissi dall'ospedale, infatti ce l'avevo nella tasca della giacca di jeans che,mi aveva imprestato mio zio continuando sempre a non dirmi nulla.

Appoggiai la matita vicino alla figure.
Poi,presi il cellulare in mano.

I: "non sarebbe una brutta idea chiamare i miei genitori,prima di ritornare in quel mondo"
Dissi a bassa voce,quasi pensando.

Andai sulla rubrica e chiamai mia madre.
Il telefono squillava ma,nessuno rispondeva.
I: "che strano...."

Richiamai un paio di volte ma sempre senza alcuna risposta.

Persi la speranza, così smisi di chiamare.

I: "perfetto,direi che è il momento"

Mi guardai attorno e salutai con la mano la mia cameretta.

I: "bene,se non ricordo male,devo infliggermi del dolore fisico e tenere la matita in mano,quando sarò lì, è finirò la mia "missione" dovrò fare lo stesso per ritornare qui"

Sospirai e senza dire nulla a mio zio presi nella mano destra la matita e la impugnai per bene, avvicinai la mano sinistra vicino alla mia bocca,poi,mi morsi più forte che potevo,come Eren prima di trasformarsi in un titano.

*si morde*

Caddi per terra per il forte dolore,infine vidi il buio.
Come era già successo in precedenza
mi risvegliai su di un letto,ma non c'era nessuna donna che mi scuoteva,al contrario non c'era nessuno.

I: "si!!Ci sono riuscita, però diamine,mi risveglio sempre su dei letti..."

Mi guardai attorno,poi guardai i miei vestiti.
Indossavo la divisa del corpo di ricerca ma,ero ingessata?

Già,ma non faceva male,suppongo allora che abbiano usato un "gesso"
solo per un graffio.
Cercai di togliermelo dal braccio,il punto in cui era messo e ci stavo anche riuscendo quando.

Si apre la porta della stanza ed entra Levi.
Deduco che sia finita la spedizione allora.

L: "stai meglio?"

Lo guardai per un attimo con lo sguardo imbambolato.

L: "oi,ti ho fatto una domanda,pretendo una risposta"

I: "ah certo,si sto bene ma come mai il gesso?"

Il Corvino si sedette vicino a me sul letto,guardandomi attentamente con il suo sguardo quasi assente.

L: "sei caduta dal tuo destriero, così i tuoi cadetti hanno deciso di uccidere il gigante da soli"

Io,feci un espressione preoccupata.

I: "come stanno?"

L: "bene, è stata Mikasa a uccidere il titano"

Abbassai lo sguardo,stavo sudando ma ero felice che stessero bene.
Non mi sarei mai perdonata se qualcuno di loro si fosse fatto male.

i don't care [ Levi x Reader ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora