capitolo 7

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Ero confusa,non sapevo che fare,quello che mi aveva detto (n/a) mi aveva un po' spaventata.
Se io ho lo stemma del corpo di ricerca e (n/a) quello della guarnigione,doveva esserci per forza qualcun'altro con lo stemma della gendarmeria.
Ma chi era?
E da dove caspita venivano queste matite?!! Se così si possono chiamare???

Sapevo che l'unico che poteva darmi spiegazioni evidenti era mio zio.
(n/a) non sapeva nulla,ed io non capivo chi fosse il padrone della "matita" della gendarmeria.

Salutai (n/a) e me ne andai verso la "grande tavola" dei superiori.

Lì,con mio grande interesse, c'era già Hanji,forse l'unica che sarebbe riuscita a capirmi?

I: "h-hei..."
H: "oh, ciaohhh (t/n)!!! Già qui per l'appuntamento??"

La guardai in volto,lei era tutta iperattiva mentre io ero solo confusa.

I: "s-sai....non sono di..."

Mi fermai all'improvviso,non riuscivo a parlarle.

Presi il respiro e a bassa voce sussurrai

I: "vengo da un altro mondo..."

Lei mi guardò sorpresa.

H: "PUAHAHAHAHAH"

Continuando a ridere allegramente uscì dalla stanza.

ormai sapevo dirmi perché,succedesse tutto così in fretta.
Non ho mai avuto qualcuno con cui stare,mio zio mi ha dato questa "matita" ,la uso e scopro che ti può catapultare nel mondo di un anime.
Ma,cosa sto sbagliando......

Iniziai a piangere a dirotto, facendomi colare anche il naso.
Di solito non esterno le mie emozioni così facilmente.
L'unica che mi abbia mai visto piangere è (n/a) ma lei è un'eccezione praticamente a tutto.

Piangevo e tiravo su col naso,non facevo altro,poi qualcuno bussò alla porta.

P: "sono Petra,(t/n) sei tu che piangi così forte??"

Io non le risposi.

Lei aprì la porta e la lasciò semiaperta.

P: "tu devi dirmi che cosa hai, adesso!!"

La guardai con aria di sfida e gli occhi un po' gonfi per il pianto.

I: "l'unica a cui posso raccontare delle mie faccende personali è una mia VERA amica"

Petra era molto sensibile,infatti come sentì queste parole, scappò via.

Mi alzai da quella stramaledetta sedia che scricchiolava ogni due per tre.

Asciugandomi le lacrime con la giacchetta mi avviai verso camera mia.

L: "oi,(t/n)"

I: " oh sei tu..."

Sembrava quasi che il caporale non fosse contento della mia risposta.

Mi prese per il colletto e mi fece sbattere contro il muro.

L: "che hai che non va?!!"

I: "nulla ma,vedo che per arrabbiarti così per una ragazza in fase di fine sviluppo non sia molto normale"

Mi prese per il polso non ingessato e mi tirò con se.
Passò di nuovo davanti a tutti i cadetti,la maggior parte rideva, gli altri si accingevano semplicemente ad additare.

Riconobbi improvvisamente il corridoio,non è che per caso......mi stava portando in camera mia lui stesso?

Dopo due minuti infatti eravamo mano nella mano dinanzi alla porta di camera mia.

i don't care [ Levi x Reader ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora