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Candice

Odio mangiare con qualcuno che non ti degna di uno sguardo, inoltre la pizza surgelata fa schifo.
«Cindy...» non mi risponde «Cindy» continua a non considerarmi
«Cindy cazzo!» alza lentamente lo sguardo truce.
«Che-cosa-vuoi-tesoro?» mi sorride falsamente. Mio fratello dice che è figa ma non gli sta molto simpatica, potrebbe darmi man forte ma è troppo impegnato a guardare le TV mentre mangia.
«Per favore potresti non usare il telefono a tavola con noi? Mi da fastidio.» gira gli occhi «Sto parlando anche con i tuoi genitori, gli racconto come vanno le cose e il resto, non mi assillare sempre dio! Esci vai a farti un giro con un ragazzo e molla la tensione» detto questo non mi fila più per il resto della serata. Sono sul divano a guardare la TV, Cindy è andata nel bagno dei miei genitori, crede che non me ne sia accorta!
Ha preso l'iPad di famiglia, delle merendine e sento il getto delle bolle della jacuzzi del bagno padronale; che idiota. Mi tremano le mani per il nervoso ma cerco di controllarmi.

All'improvviso mi viene un illuminazione. Sono mesi che continua farsi i cazzi nostri, ora tocca a me. Salgo le scale silenziosamente e vado in camera sua che grazie a dio è aperta. Non ci entro mai ma un profumo economico e floreale mi innonda le narici. C'è roba ovunque; per terra, sul letto, sulla sedia e sulla scrivania. E li lo vedo: bingo.

Il suo prezioso telefono è incustodito mentre è in carica sulla scrivania.
Ormai vivendo con lei, per caso, l'ho vista fare centinaia di volta quella maledetta password e in un secondo sono dentro. Mi sento un attimo in colpa, poi ripenso a quello che sta facendo ora e scuoto la testa.
Apro le chiamate e oltre due da mia madre e qualche altro nome non c'è nulla.
Il bello viene quando apro i messaggi. La scritta daddy a caratteri cubitali attira la mia attenzione. Apro la chat e il respiro mi manca per qualche secondo. Centinai di foto e messaggi provocatori tra la mia babysitter e mio padre. Mi viene da vomitare ma mi trattengo. Più leggo le conversazioni più capisco quanto sono intimi, questa qui è andata a letto con mio padre nel letto in cui dorme mia madre e lui le ha fatto un sacco di regali, tra cui una collana di diamanti e vestiti firmati.
Scuoto la testa e sentendo il getto spegnersi, metto il telefono dov'era e vado in camera mia velocemente. Mi metto una felpa. Sopra il pigiama e corro da Luke.

Luke

La faccia sconvolta di Candy mi manda in panico. Si mette a piangere sulla mia spalla e la abbraccio forte fino a quando non alza la testa.

«Quella stronza!» non si sentono spesso uscire parolacce dalla bocca di Candice. Quindi strabuzzo gli occhi.
«Mio padre e Cindy hanno una relazione» quasi ringhia e se non fosse per la situazione mi metterei a ridere, non è mai così.
«Ho letto e ho visto cose oscene che bastano per il resto della mia vita. Mio padre è un pezzo di merda ma lei» stringe i pugni «Lei è una puttana che fa il bagno nella vasca di mia madre! Usa le sue cose! Cerca di rimpiazzarla in modo così palese» dopo circa due ore Candy si addormenta sulla mia spalla nel mio letto.

Prima era triste ma sopraffatta dalla rabbia, domani starà male e sarà molto molto peggio, ma io sarò lì per lei.
Vorrei dire che sono sconvolto dalla sua rivelazione ma non è così, suo padre non è mai stato un gran modello di comportamento, il mio me lo diceva sempre, poi mettigli davanti una diciottenne che non vede l'ora di fare carriera e il danno è fatto.

Alle sette suona la mia solita sveglia. Mi alzo leggermente ma sento il peso il mio petto; Candy sta dormendo rannicchiata su di me. Sembra così indifesa e triste; pensare che sta ancora dormendo. Durante la notte il suo telefono aveva cominciato a suonare, Cindy alle due di notte si era accorta che non era più in casa e ha iniziato a minacciarla e di dire tutto a sua madre se non avesse risposto, quindi gli ho risposto che stava da me e di non preoccuparsi. Non aveva insistito oltre.
Sveglio Candy perché dobbiamo andare a scuola e non voglio che vada in panico all'ultimo.

«Non voglio venire lì.» ribadisce il concetto per la centesima volta. È al telefono con suo fratello per farsi portare una maglia e un paio di jeans con i libri ma Andrew è disinteressato dalla situazione,  se continua così Candy andrà a scuola vestita come ieri.
«Ehi, che ne dici se guardo se c'è qualcosa da prestarti.» mi alzo e vado a controllare.
Torno su con un paio di jeans che aveva lasciato qui quando avevamo dormito insieme qualche settimana prima e gli lancio una mia maglia da football con scritto Wilson dietro. Le passo anche un paio di miei boxer.

«Ehi perché nella maglia c'è scritto il tuo nome?» mi guarda beffarda.
«Così in giro si ricordano chi ti copre le spalle e poi non ho niente altro da darti.» bugia grande come una casa. Ho tante sue magliette di diverse taglie ma non ho mai voluto restituirle. Annuisce piano e va in bagno a cambiarsi. Quando esce sono parecchio soddisfatto. La maglietta di una stagione fa le sta da dio, per non parlare del nome attaccato dietro.
«Comunque non ho i libri» dice evidentemente scocciata per suo fratello. «Ti presto i miei, siamo in classe insieme no?» mi fa un mega sorriso e scendiamo a fare colazione.

Il sopracciglio di mia madre schizza in su appena ci vede.
«Candy tesoro, hai...hai dormito qui?» mio padre dalla sua tazza di caffè fa un sorriso e quel deficiente di Damian si strozza con un biscotto.
«Ehm si io...si» Candice è rossa in volto e sembra mortificata.
«Si... mamma dopo ti spiego, Damian non essere troppo geloso» mio fratello spalanca gli occhi e poi li assottiglia in modo minaccioso e mi fa il dito medio.
Mangiamo una fetta di torta a testa ma con gli sguardi di tutti puntati addosso è un po' complicato, quindi usciamo ad aspettare il pullman.

«Grazie per avermi fatto stare da te sta notte, non so come farò ad affrontare la strega dopo.» dice Candy mentre entriamo in classe. «Non ti preoccupare è il minimo.»
Tutti ci guardano quando si accorgono della maglia e di quanto stiamo attaccati. Infine David si avvicina. «Fratello finalmente stare insieme?» fa un sorriso complice ma scuoto la testa. «No, aveva bisogno di una mano e glielo data» fa un altro sorriso ma lo ignoro. Sento tutte le ragazze protestare, non gli piace che Candy abbia la mia maglietta. «Luke, ne dai una anche a me di maglia?» Lexie si attorciglia una ciocca di capelli sulle dita e mi sorride. Dio che stupida. «No, ne ho solo una»
«Allora domani la uso io, è così per il resto della settimana. È meglio se la gente vede che sono io a fare il tifo per te non quella...» sto per incazzarmi quindi me ne vado velocemente. Fanculo, Candy è mille volte meglio.
La giornata passa lentamente e vedo il panico dello sguardo di Candice quando suona la campanella. «Io ho gli allenamenti ora, appena arrivo a casa passo da te. Annuisce e mi abbraccia, cosa che mi fa andare in estasi. 

Quando torno a casa vado da mia madre e le spiego la situazione a casa di Candy e quello che ha scoperto. Mia madre è dispiaciuta e ovviamente mi dice che quando vuole qui c'è sempre posto per lei, lo apprezzo.
Dopo vado da Candy e stiamo il più lontano possibile dalla strega. Cerco di distrarla in ogni modo possibile.

<<mine story>>

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