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Candice

Luke c'è sempre per me, ogni cazzo di volta e so che mi para le spalle. Quando l'ho trascinato in camera mia volevo ringraziarlo come si deve per essere così perfetto. Sono due fottuti anni che faccio scelte sbagliate ma questa è quella giusta. Stare tutta la notte con Luke è incredibile. Non mi molla un secondo e mi bacia sempre almeno una parte del corpo. Mi fa andare via di testa.

Non so perché quella volta ho deciso di rimanere solo sua amica ma so che mi pento perché questo ragazzo ormai fa parte di me.

Mi sveglio con la testa appoggiata al suo petto e le gambe aggrovigliate.
Ci metto poco a realizzare ma quando lo faccio vengo colta dalla felicità. Inizio a baciarlo sul collo e sulla mascella incredibilmente squadrata. Con le sue braccia forti si solleva e mi ritrovo sotto di lui con le sue mani ai letti della testa che lo sorreggono.
Tutta la sua muscolatura perfetta risalta alla luce del mattino e io lo guardo negli occhi. C'è solo un lenzuolo che ci separa ed è meglio che mi vesta prima che lui mi veda senza le tenebre dalla mia parte.

«Perché ho aspettato?» mi esce di bocca. Capita quando c'è lui nei paraggi.
«Non importa perché Candy, ora sei qui con me e non puoi capire quando sono felice.»
Dopo poco mi bacia e va in bagno. Approfitto di quel momento per vestirmi con una felpa e dei pantaloni. Quando torna mi guarda leggermente stupito ma non dice nulla «Andiamo a fare colazione da te? non ho nulla qui» dico e lui annuisce sorridendo «Ho mela e burro d'arachidi, è ancora la tua merenda preferita?»

Seduto su uno sgabello della sua cucina a mangiare cereali c'è un suo amico. Adam mi pare.
Guarda prima me, poi Luke e sorride. Non in modo cattivo, solo in modo complice.
«Allora, credo sia il caso mi presenti» sia alza e mi porge la mano «Adam Scott» strizza l'occhio «Candice Peterson, giusto? Ho sentito parlare molto di te» sorride ancora e si risiede sullo sgabello. Guardo Luke che scuote la testa e arrossisce, cosa?

Cerco di non ridere e mi prendo una manciata di cereali.
«Alla fine vi siete decisi eh? Se volete me ne vado così potete continuare a fare...quello che stavate facendo» ride e scuote la testa. «Non serve tranquillo. Frequenti la nostra scuola?» cerco di fare conversazione ma so già che frequenta una scuola privata a Seattle, né parlava l'altro giorno Jane.

«No, sfortunatamente.» dice scorrendo tutto il mio corpo con uno sguardo lasciandomi in imbarazzo. «Non fargli gli occhi dolci idiota» dice Luke scuotendo la testa e passandomi il burro d'arachidi.

Mentre siamo in salotto suona il campanello e svogliatamente il padrone di casa va ad aprire la porta. In entrata sento una voce femminile ma non capisco chi è. Mi incammino anche io e appena vedo mio madre impallidisco a vedere come mi guarda. Luke è a torso nudo e poco dopo appare anche Adam mezzo nudo dietro di me. «Candice!!!!! Oh mio dio!» si copre la bocca con le mani. «Vai immediatamente a casa» ordina ma io non lo faccio «Mamma cristo santo credi davvero che abbia fatto sesso con entrambi?» urlo e lei serra le labbra. «Per chi mi hai preso» urlo di nuovo.
«Non lo so dimmelo tu. Jordan non è esattamente il tipo di ragazzo che io e tuo padre desideriamo per te. Lo hai visto bene? E poi Luke torna a casa tutti i sabati con una ragazza diversa, sua madre lo dice sempre. Questo ora chi è? Quindi si Candice mi aspetto di tutto da te.» finisce di parlare e con tutta la forza che ho trattengo le lacrime. Prendo di mano a mia madre le chiavi della sua macchina e mi incammino velocemente verso l'auto fuori da casa mia. Ci metterei troppo ad andare a prendere la mia Range.

«Non abbiamo finito. Vieni qui immediatamente Candice Peterson» urla lei seguendomi. «Candy vieni qui» dice Luke con lo sguardo disperato.
«Non sei in grado di guidare Candy ti prego» non ascolto nessuno e parto.
Guido l'Audi di mia madre velocemente per le strade della periferia ormai scaldata dai raggi del sole. Mi viene la nausea ripensando alla bassa considerazione che ha mia madre di me o del mio comportamento in generale. So di averne combinate tante nell'ultimo anno ma lo sguardo di delusione e rassegnazione con un po' di rabbia mi fa venire i brividi.
Sta notte ho fatto l'amore con Luke per la prima volta e non ne avevo mai abbastanza. Non si è risparmiato nulla ed è stata dura coprirsi velocemente per evitare che vedesse i lividi; l'altro giorno Jordan si è arrabbiato.

Jordan cazzo. Stringo i denti, ho provato a mollare svariate volte quello lì e non la ha mai presa molto bene, il taglio, ormai rimarginato, sulla mia coscia ne è la prova. Mi fermo in uno dei laghetti della zona, ci vengo quando non voglio essere trovata e l'accesso nascosto è quasi sempre una garanzia di solitudine e silenzio.

Mi siedo su una roccia e guardo il sole specchiato nell'acqua insieme alle nuvole. Mi godo la brezza e il calore che emana il sole fino a quando non sento inconfondibile borbottare del motore della macchina si Luke. Vorrei dire che non so come abbia fatto a trovarmi ma in verità so che mi lasciato un po' di tempo da sola prima di raggiungermi.
Senza dire nulla Luke si siede affianco a me sulla roccia, senza toccarmi, senza dire nulla. Fissa l'acqua e ascolta la natura.
«Sei venuto in veste di ambasciatore per mia madre?» chiedo scostante.
«No, quando sei andata via era troppo furiosa e ha aspettato l'arrivo di tuo padre per iniziare a sclerare in casa.» già, Juliane Peterson non fa scenate davanti a nessuno che non sia suo marito e di sicuro non vuole far sapere al vicinato che ha una figlia fuori controllo.

«Sta notte...» si interrompe e io non so cosa pensare. Se dice che è stato un errore ci rimarrei male ma dopotutto me lo meriterei dopo quello che era successo ma cerco di stare zitta. «È stata la notte più bella della mia vita» ammette abbassando lo sguardo. «Anche per me Luke» rimaniamo in silenzio per un altro lasso di tempo indefinito. Quando finalmente parcheggio l'automobile nel vialetto di casa so già che mia madre mi sta osservando dalla cucina con sprezzo. Ha perso la sua bambina, non la biasimo nemmeno.

Ci vogliono mezz'ora di urla e litigi prima che io possa finalmente entrare in camera mia. Mi appoggio alla porta e mi siedo. Come sono arrivata fino a questo? Mio padre ormai è sempre via per lavoro e non da nemmeno più spiegazioni sul dove va e con chi. Mia madre passa il suo tempo in centri benessere o a organizzare eventi mondani di cui la stampa parla tanto e mio fratello... Andrew ha smesso di informare su dove va e cosa fa da un pezzo, ha iniziato l'università ma non ha mai avuto nessuna intenzione di impegnarsi e non lo vedo da qualche settimana.

In così pochi anni è cambiato tutto, la famiglia immagine del quartiere, ci chiamavano così, sembra comico. Mi alzo con fatica e vado in bagno ad accendere l'acqua della doccia, mi serve assolutamente rilassare la tensione. Mi insapono due tre volte e quando la pelle ormai è rossa esco. I lividi lasciati da Jordan sono inconfondibili e ci vorrebbe veramente poco per esporli; devo stare attenta a come mi vesto, anche se quello stronzo si assicura che nessuno possa avere sospetti e così posso mettere i soliti vestiti corti.

«Candice, per cortesia, scendi c'è qui Luke che ti vuole parlare» mia madre parla oltre la porta, sospiro pesantemente e mi vesto con le prime cose che mi capitano in mano.

<<mine story>>

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