10

187 10 2
                                    

Candice

Non vola una mosca fino a quando Jane prende parola per alleggerire la situazione. «Direi che visto che il treno è alle sei di sta sera, potremmo fare un bagno e poi... le valige» si impegna e le do una mano.
«Mi... mi sembra perfetto» le faccio un sorriso e le ricambia sollevata. «Candy, possiamo parlare, per favore» lo sguardo di Luke mi fa capire di non aver alternativa. Annuisco e insieme scendiamo alla spiaggia. La prima cosa che fa quando mi fermo è abbracciarmi forte. Sento la preoccupazione è il terrore lasciare il suo corpo aprendo le porte a rabbia e amore. Contrastanti ma azzeccati.
«Ti giuro che mi sono sentito morire ieri notte» le nostre fronti si toccano e le mani sono intrecciate. «Grazie, a te e a David. Se non fosse stato per voi...»
«Non dirlo nemmeno Candy, non ci pensare. Quel pezzo di merda e il suo amico idiota li ho buttati fuori di casa sta notte. Se si fanno vedere gli spacco la faccia più di quanto non abbia fatto» è serio e rigido. «Lo hai picchiato?» mi da fastidio che si sia messo in pericolo per me. Travis è grosso come lui e sicuramente forte. «Potrei averlo fatto ma non dire nulla,  non mi dispiace e non mi scuserò» annuisco piano.

Ci sediamo sulla sabbia uno affianco all'altra e stiamo così, cercando di calmarci a vicenda come abbiamo sempre fatto.

Luke

La sua mano piccola è intrecciata alla mia e mi fa stare calmo. Vorrei spaccare un sacco di cose, e facce, in questo momento ma mi tiene fermo.
Quando ho sentito l'urlo straziato e disperato di J.  ieri notte un brivido ha corso lunga la schiena e in un attimo ero su, la scena era raccapricciante e sono esploso dalla rabbia. L'ho sollevata subito e lo data in braccio a David mentre gli tiravo il pugno che si meritava da giorni. Poi l'ho ripresa mentre il mio amico lo trascinava fuori di casa e lo pestava. Dopo essermi assicurato che fosse con Jane al sicuro mi sono unito alla festa. Non sono mai stato più contento di spaccare il naso a qualcuno. E che ringrazi dio che era solo il naso.

Il suo cazzo di amico all'inizio voleva difenderlo ma quando ha visto la nostra furia ha cambiato idea e lo ha trascinato via. Sono stati fortunati che non ci fossero anche Andrew e mio fratello, Damian ha un adorazione fastidiosa per Candice. Quando sta notte glielo abbiamo raccontato Andrew ha spaccato un paio di bicchieri che si è trovato davanti. Lo capisco bene.

Non posso crederci che questo sia accaduto alla mia Candy. Nessuno si merita una violazione di quel genere e vederla persa, in uno stato di confusione totale, mi ha fatto pensare al peggio. Insensibilità era la mia paura più grossa, che si chiudesse a riccio e tagliasse fuori tutti ma grazie a dio siamo arrivati in tempo per portarla via.

Ora è qui affianco a me e sta bagnando la mia maglietta ma non dico nulla. Ne ha bisogno, dannazione se ne ha bisogno, vorrei piangere anche io ma al momento ne ha diritto lei più di me sicuro. Accarezzo i suoi capelli finché non si calma. Dopo un po' scendono gli altri che senza dire nulla vanno a farsi l'ultimo bagno. «Voglio farlo anche io» dice Candy. Si toglie la maglia e rimane con il costume che sono sicuro sia stata Jane a farle indossare e si dirige piano verso l'oceano. La accompagno e l'acqua fredda mi fa venire i brividi ma lei sembra non accorgersene.

È tutto il giorno che Shelby mi tiene il broncio. Non so cosa si aspettasse che facessi per Candice ma non mi scuserò per starle vicino ora. Mi lancia frecciatine ogni volta che può ma nessuno la degna di uno sguardo, soprattutto non Candy. Fa come se non esistesse e so che a Shelby questo da fastidio, odia non essere al centro dell'attenzione di qualcuno.

«Wilson porta giù quel tuo bel culo e aiutami a portare le valigie fuori»
Paige mi sorride beffarda e ridendo la aiuto a fare quello che mi ha chiesto. Il viaggio in treno dura una vita e nessuno dice nulla, tutti con la propria musica a pensare alla situazione. Quando arriviamo a casa con il taxi è notte fonda e accompagno C. in casa insieme a suo fratello che tiene le valigie. C'è sono l'auto di sua madre oltre al cancello e lei non si degna nemmeno di alzarsi per vedere se stanno bene; stronza.
Andrew mi ringrazia per averla portata a casa e mi fa uno sguardo di approvazione e ringraziamento che solo io vedo. Ha apprezzato che ci fossi io per sua sorella ieri sera e io sono contento di esserci stato. Dopo avergli dato una pacca e un bacio a Candy esco da casa loro.

Il giorno seguente davati a casa sua Candy trova un suv nero e saltella mezz'ora dalla felicità, suo padre da lontano le ha mando un regalo. Sale sul Range Rover e inizia a fare avanti e in dietro per la strada di casa, suo fratello se la ride dal sedile del passeggero. Sono contento che si stia distraendo.

Per giorni faccio fatica ad addormentarmi, immagino sempre Candice e tutto quello che sarebbe potuto succedere. Durante l'estate ci vediamo poco, lei non esce molto. Io frequento Shelby per qualche settimana ma poi la mollo e inizio a uscire con tanta gente a caso, per passare il tempo credo.
La famiglia di Candice va in vacanza alle Hawaii e a Miami, mentre io e mio fratello con altri amici andiamo in California.
Oggi è sabato e dai messaggi di Candice dovrebbe tornare domani mattina da Miami. Ha detto che si è annoiata tanto con sua madre ma che i posti che ha visto sono stupendi.
Candy ha sempre viaggiata tanto con la famiglia, è stata in quasi tutti i continenti e sua madre in inverno porta tutti una settimana a Cancun, dice che fa bene un po' di sole e così non si perde la melatonina.

Il giorno seguente salto su ed esco di corsa, sta notte ho sentito delle macchine fermarsi; sono sicuramente arrivati. Appena la vedo mi si mozza il fiato. È abbronzata e i capelli si sono leggermente schiariti, se possibile. «Luke» dice sorridendo, mi viene ad abbracciare e mi racconta delle nuove esperienze. Sono incantato dalla sua voce e quasi non sento che mi dice «Sto uscendo con un ragazzo da quando sei andato in California. Te lo presenterò magari» mi si alzano le antenne e in attimo la guardo accigliato. «Chi è?»

Lei scrolla le spalle. «Uno di una scuola qui vicino, non voglio farlo a conoscere a nessuno per ora» la guardo in cagnesco e se ne accorge. «Ti devo ricordare come cazzo è finita l'ultima volta che ti sei scelta un ragazzo» urlo e mi pento di aver aperto bocca nel momento in cui lo faccio. Le si dipinge un espressione di rabbia sul volto. «Fanculo Luke, certo che me lo ricordo, vai fuori da casa mia cazzo. Frequento chi voglio, proprio come te stronzo» non ci vedo più ed esco come una furia. Non può essere così sciocca.

<<mine story>>

Quando ero con te Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora