Era stato lui. Lui mi aveva salvata.
-Len...- Bisbigliai.
Del sangue. Il ragazzo con i capelli neri morto, davanti a me.
L'ultima cosa che vidi furono i suoi occhi. Così... freddi.Mi alzai di scatto dal letto. Ero nella casetta.
-Taiga? Ti sei svegliata!- Strillò Mey di gioia abbracciandomi.
-Come?- Chiesi io. Avevo i ricordi confusi. Ricordavo solo del sangue.
Il sangue di qualcuno. E la pistola. La sua pistola.
-Hai lottato contro un ragazzo e ti ha colpito varie volte alla testa, ma sei riuscita ad ucciderlo!- Mi rispose Sena.
Ucciderlo... io?
-Davvero?-
Perché ricordo un'altra cosa? No, ha ragione Sena. Ha ragione ...
Ricordai uno sguardo. Così freddo da far gelare il sangue. Degli occhi di ghiaccio.
- Come ti senti?- Mi domandò Maik.
-Eh? Bene, credo. Dio che male!- Mi toccai la fronte.
Ma...
-Ti ho messo una fascia, hai perso molto sangue.- Continuò Maik.
-E la guerra?- Chiesi.
- È... stata dura, ma ce l'abbiamo fatta: stiamo bene. Abbiamo ferito alcuni ragazzi ... - Rispose Billie.
-Non... Non gli avete uccisi?-
Scosse la testa. Li capivo. Anche a me era successa la stessa cosa: un blocco.
-Ora riposati.- Mi disse Sena.
Annuii e mi sdraiai nuovamente sul letto e chiusi gli occhi.Tic Tac. Tic Tac.
L'orologio sulla parete non smetteva di far rumore.
Mi alzai piano dal letto, cercando di non svegliare gli altri.
Tra un minuto è mezzanotte...
Guardai l'orologio, proprio come avevo fatto prima di ritrovarmi qui.
La testa mi faceva male, certo quel ragazzo non si era risparmiato.
Traballai verso la mia spada. Come pensavo, non ero riuscita a fare molto con questa cosa.
Sbuffai.
Tic Tac. Tic Tac.
Guardai fuori dalla finestra: le mura si erano rialzate.
Mi ricordai la fessura del muro dove ero riuscita a passare, dove avevo incontrato Len.
Len.
Tic Tac. Tic Tac.
Avanzai verso l'orologio. Avevo come la sensazione che lui c'entrasse qualcosa. Come se lui... mi avesse salvata.
-Che male!- Il dolore stava peggiorando, diventava sempre più forte.
Tsk... Proprio come quando ...
Strinsi i pugni.
Come quando ...
Tic Tac.
... Sono sparita.
Mezzanotte.
Sentii un forte calore al petto.
Ancora questa sensazione?
La vista svanì. Buio.-Sbrigati! Se non ti muovi arriviamo in ritardo!-
Ma cosa?
Davanti a me c'era una ragazza dai capelli nerissimi.
-Allora? Mi senti!?- Continuò lei.
Ma... sta parlando con me?
La ragazza venne verso di me con passo deciso. Socchiusi gli occhi.
Come?
Mi... mi aveva appena sorpassata.
Era passata attraverso me. Ciò significava che non poteva vedermi.
Mi voltai. Era andata verso un letto, dove era sdraiato un ragazzo.
-Ci sei?!- Sbottò.
-Eh? Che vuoi Jami?- Borbottò il ragazzo, alzandosi dal letto.
Aveva i capelli color ambra tutti spettinati e gli occhi marroncini.
Impallidii. Ma lui ...
- Luka prendi la spada e andiamo.-
Luka? Spada?
Mi osservai intorno. Ero ... in una casetta. Della squadra rossa.
Corsi verso Luka.
-Luka! Sei tu?- Ma lui non sembrava calcolarmi. Non riusciva a vedermi.
Ero invisibile. Come un fantasma.
-Luka!- Continuai -Dannazione, sono qui!- Cercai di prendere la sua spada, ma non ci riuscii.
Qualunque cosa provavo a prendere, mi cadeva dalle mani.
È un sogno. Ma allora perché sembra così vero?
Tic Toc.
Il suo braccio. C'era una scritta.
In ... Fe .... R ...
InfeRno.
-Luka!- Urlai con tutte le mie forze -Luka!-
Avvertii di nuovo quel dolore lancinante al petto e poi buio. Per la terza volta.Doveva essere stato sicuramente un sogno. Anche se aveva qualcosa ... qualcosa di sospetto.
Luka era stato qui, nella squadra rossa. Aveva una spada come me e uno strano tatuaggio con la stessa scritta che vedevo da ogni parte.
Una dei suoi compagni di guerra era quella ragazza, Jami, dai capelli scuri.
Tornai nello sgabuzzino, dove mi aveva portata Maik, la stessa scritta.
InfeRno.
Ma non è possibile! Luka era nella squadra rossa e questa è la residenza della squadra blu!
C'era qualcosa di strano che non mi tornava.
Cosa diavolo mi è successo?
Come avevo fatto ad arrivare lì, in quel posto, nel passato?
-Diamine.- Qualcuno stava cercando di dirmi qualcosa. Ma cosa? E sopratutto chi?***
-Si può sapere perché diavolo l'hai fatto?!- Tuonò il moro, indicando il ragazzino con il cappuccio.
-Ma che importa!- Rispose lui incrociando le braccia.
-Importa eccome! Non è che per caso conosci quella ragazza?-
Il biondo impallidì e si alzò di scatto.
-No.- Soffiò.
-Ah sì?- Continuò l'altro -Allora non avrai nessun problema se la ucciderò?-
Len non rispose e abbassò lo sguardo.
-Non farlo.- Balbettò.
-Come?- Sghignazzò il moro.
-La ucciderò io.- Concluse Len.***
Tanto era solo un sogno, solo un sogno, solo un ...
-Taiga?- Una voce flebile interruppe i miei pensieri.
-Mey, cosa c'è?- Domandai, girandomi verso di lei.
-Sena ti ha mentito.- Disse tutto d'un fiato.
La guardai storto -Cosa?-
-Quel ragazzo con cui combattevi in guerra ... Non l'hai ucciso tu.-
Len. È stato lui.
Ora ricordavo perfettamente quello che era successo.
Gli ha sparato, prima che mi uccidesse.
-Capito.- Sussurrai.
-È stato un ragazzo biondo.- Continuò.
-Perché non me l'ha voluto dire?-
-Pensava che ... lo conoscessi, insomma, che ci avresti tradito.-
-Ma dai.- Ringhiai.
Magari adesso mi nasconde questo, chissà cosa mi nasconderà domani.
-Ehm... Mey?-
-Sì?-
-Perché me lo stai dicendo?-
-Non si tengono segreti con i propri amici, no?- Sorrise.
-Già ... - Risposi.Mi sedetti sul letto. Mey era tornata a dormire.
Stavano succedendo cose strane.
Prima la scritta, poi Len e infine questi "sogni".
Si poteva arrivare ad una sola conclusione: qualcuno sta nascondendo qualcosa.
Guardai la mia spada, accanto al letto.
Dovevo allenarmi di più se non volevo che succedesse la stessa della prima battaglia.
Ma questa volta mi sarei allenata da sola.
Mentre pensavo, sentii qualcosa di duro premere sotto il letto.
Sfilai l'oggetto da sotto le lenzuola.
Le cuffie di Neko ...
-Chissà a cosa serve questo microfono.- Risi.
Anche Luka ne aveva uno simile, amava giocare ai videogiochi.
Come sempre. Ogni cosa mi faceva pensare a lui.
Le cuffie comiciarono a vibrare sonoramente.
-Ma cosa?- Cercai un tasto per spegnerle, ma non c'era.
-Prova, prova, mi sentite?-
Quella voce. Veniva dalle cuffie.
Le indossai con uno scatto.
-Chi... Chi parla?- Balbettai.
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Virtual Games L'inizio
Fantasy20 Ottobre, 2055 Ogni cinque anni ragazzi tra i 13-16 scompaiono nel nulla. Vengono ritrovati in coma e dopo poco muoiono misteriosamente senza spiegazione. Taiga Kourts, dopo la morte del fratello maggiore, ha visto la sua vita cadere a pezzi. E'...