Spirito di sacrificio

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La loro era stata una fuga in piena regola: una di quelle che si vedono solo nei film in bianco e nero, dove i colori sono lasciati alla fantasia, i treni sono a vapore e la sigaretta pizzicata tra le dita del maschi sono segno di signorilità. Le porte del treno si chiusero con un sibilo dietro di loro, ma fu solo quando furono in movimento che Judy si arrischiò a togliere l'impermeabile dalla pelliccia di Nick. Finalmente libera, la volpe si scollò il pelo con un piccolo verso stizzito e mosse qualche passo all'interno del vagone, guardandosi intorno cautamente

Missione compiuta: sarebbe prematuro fare un tuut-tuut della vittoria?

Judy salì sul primo sedile che trovò e guardò fuori; le grida erano talmente tante e talmente intense da passare anche il finestrino del treno. Non finì nemmeno di formulare il pensiero che dalla finestra di un palazzo fiorì la prima esplosione; Judy si accucciò dietro il sedile con un sussulto, senza riuscire tuttavia a distogliere lo sguardo; le urla si fecero più intense, mentre calcinacci e fogli si allontanavano dalle fiamme divampate dalla struttura.

Entrarono nel primo tunnel ed il palazzo in fiamme lasciò il posto ad un muro circondato dall'oscurità. La coniglietta si accasciò sul sedile con un sospiro sconfortato; lanciò uno sguardo a Nick, che la osservava con occhi sbarrati.

"Nick..." mormorò. "Tutto questo...è opera di Bellwether, vero?" mormorò.

Non so a che pensi ma smetti subito! Carotina!

Lei sorrise, allontanando quei pensieri: avrebbe avuto tutto il tempo per crogiolarsi nel rimorso per aver liberato la mente responsabile di tutto quello, ma in quel momento la massima priorità era mettere Nick al sicuro. E l'unico posto in cui poteva farlo era dai suoi.

"Con un po' di fortuna, il vaccino non è arrivato dai miei" mormorò. "Saranno scettici e preoccupati, ma non farai loro paura. Spiegheremo tutto e vedrai che capiranno...".

Vieni dalla Tana dei Conigli, giusto?

Il viaggio fu breve ma pregno di un silenzio che mai era esistito tra loro. Judy si rese conto di essere insolitamente silenziosa e si chiese se lo fosse sempre stata: nel loro ufficio, ora che ci pensava, era sempre lui a cominciare a parlare di un argomento a caso, del tutto insensato e fuori luogo ma da cui nasceva una chiacchierata che durava tutto il giorno e che spaziava per gli argomenti più assurdi al punto che alla fine della giornata si chiedevano come erano potuti passare dal parlare delle previsioni meteo alla data di uscita del nuovo Final Fantasy, passando per cose assurde e molto imbarazzanti come la stagione di accoppiamento delle volpi o di quanti conigli le avessero fatto l'occhiolino nell'ultima settimana.

Con lui si sentiva a suo agio e parlava e gli confidava cose che non avrebbe rivelato a nessun altro, nemmeno sotto la tortura dei grattini sulle guancie, cosa che la faceva andare in solluchero. Se poi era lui a farglieli...

È la nostra fermata

La coniglietta si riscosse e si lasciò cadere giù dal sedile. Fuori dalla porta del treno la campagna la accolse con la quiete e la pace che ricordava e di cui, sapeva, sia lei che Nick avevano bisogno. Poco lontano da loro, nascosti dal vagone, il vociare dei suoi fratelli la accolse prima delle loro figure. Tirò un respiro che assomigliava ad un sospiro e si volse verso Nick con un sorriso che pregò essere incoraggiante.

"Capiranno" ripeté. "Forza, andiamo".

Va bene: sei tu il capo

Uscirono dalla carrozza e si allontanarono dalla linea gialla di delimitazione, poi si fermarono a fissare un grosso gruppo di conigli fermi accanto all'ingresso della stazione: saranno stati almeno un centinaio, tutti che li guardavano. La gioia che avrebbe dovuto trasparire dai loro occhi era nascosta dietro un velo di perplessità e Judy sospettò che Nick ne fosse la causa. La volpe drizzò le orecchie e rimase immobile a fissarli. Due conigli più grandi a capo del gruppo si avvicinarono, uno di loro fece cenno agli altri di non muoversi.

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