Nick Hopps

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Affidarsi ai lupi non era stato un caso né una necessità e tantomeno l'aveva fatto per assicurarsi il loro voto: non aveva bisogno del voto di animali come i lupi quando avrebbe avuto dalla sua il voto di tutte le prede altrimenti dette il novanta percento della città. Con quelle cifre, era quasi ironico parlare di probabilità di vittoria alle elezioni.

Senza contare che i lupi erano predatori e quindi rientravano nella specie di mammiferi che avrebbe voluto opporsi ma sarebbe rimasta una voce inascoltata davanti a tutta quella massa che lo voleva al posto di un leone.

Affidarsi ai lupi era stato il primo dei pochi passi che l'avrebbero portato ad essere il numero uno, ad arrivare in alto la dove il suo vecchio non era mai arrivato facendo del suo meglio. No, quello era ciò che era in grado di fare lui, quella era farina del suo sacco e suo padre non c'entrava assolutamente nulla con quello che sarebbe successo.

Un bufalo predatore

Ma accattivarsi dei predatori in una campagna elettorale contro i predatori richiedeva sacrifici, rivisitazioni, cambi di programma. E nel cambio di programma che in quel momento era in suo potere fare l'unico ad uscirne illeso fu Wolfhart, che anzi ricevette la promozione a capitano.

"Agente Grisoli...McHorn...Snarlow...Delgado..." borbottava, snocciolando le lettere di licenziamento sulla sua scrivania. C'erano tutti, nessuno escluso ed infondo alla pila di buste trovò il profilo di Judy Hopps, il primo coniglio poliziotto. Gli scappò un sorriso: era stata una soddisfazione buttare nel tritacarte il profilo di Nicolas Wilde, prima volpe poliziotto, ma proprio non capiva il motivo per cui l'agente Hopps non gli fosse passato per la testa.

Beh, poco male: una lettera di licenziamento in meno.

Prese il foglio e lo accompagnò dolcemente al tritacarte mentre l'occhio gli cadde distrattamente su un appunto scarabocchiato a zampa al lato del foglio: Quattro Cavalli.

Cavalli: altre prede, altri mammiferi che avrebbero votato per lui. Eccetto per quei quattro cavalli: per un breve periodo, loro erano stati dei bufali predatori che avrebbero potuto dargli parecchio filo da torcere. E se le cose fossero state diverse, non avrebbe permesso a quella piccola scintilla di orgoglio di spegnersi solitaria nella gelida logica del suo piano.

Sbuffò fuori la sua segreta soddisfazione mentre guardava l'attrezzo mangiare la foto della coniglietta sorridente; quattro cavalli di cui uno morto, uno disperso, uno ricercato e poi lei, che era stata così gentile da tagliarsi le zampe da sola.

Povera Hopps: se fosse rimasta nella polizia probabilmente sarebbe stata una discreta spina nel fianco con il suo buonismo, l'intangibile senso del dovere e quello stupida determinazione a rendere migliore una città che sotto sotto era sempre stata

in fiamme

marcia come solo lui era in grado di vedere. Si volse verso la finestra, lasciando che la sua mente da poliziotto facesse un ultimo timido capolino a vedere la luce per l'ultima volta. Zootropolis era marcia fino al midollo ed il caso Tujunga aveva il solo scopo di dimostrarlo; un'intera specie volatilizzata dalla città sotto lo sguardo indifferente di tutti i mammiferi.

Un attimo, indifferente? Ma non prendiamoci in giro: erano stati tutti felici della scomparsa delle volpi quasi portassero un virus letale ed estremamente contagioso con loro. Perché poi le volpi? Erano intelligenti, abili oratori, mammiferi dall'attenzione e dall'acume invidiabile: una volpe avvocato non avrebbe avuto alcun avversario degno anche solo di aprir loro la porta eppure erano stati classificati come intrusi, invasori, cancro della città. Perché? Beh, la risposta era semplice.

Perché sono volpi prede figliolo. Ed i predatori che scelgono di essere prede fanno questa fine.

Bogo scoprì i denti in un ghigno soddisfatto. La sua visione sarebbe stata realtà e la polizia non avrebbe potuto fare nulla per impedirglielo; una città, due rioni e l'unico predatore accettato ed amato dalle prede avrebbe seduto dietro la scrivania del sindaco, dove solo un bufalo predatore come lui meritava di stare.

Distopia ScarlattaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora