Il seminterrato era buio e sapeva di muffa. I muri in pietra erano coperti da scaffali pieni di bottiglie di vino e barattoli di sottaceti e cibo in scatola, in un angolo una vecchia bicicletta ingrigita dal tempo con la catena secca ed un cerchione deformato e mobili accatastati coperti da teli bianchi. Jack si sedette su una sedia, che scricchiolò sotto il suo peso, ed invitò Judy a fare altrettanto. La coniglietta si guardava attorno frenetica, il suo naso tremolava la paura che lentamente stava scivolando nello smarrimento, il suo respiro era affannato e le zampe artigliavano il corpo, come difendendolo da un pericolo invisibile e sconosciuto.
La lepre la fissò per un breve momento, poi prese il cellulare e cominciò a digitare sul touch screen rapidamente, come se fosse un messaggio urgente.
"Possiamo stare qui finché la banda non se ne sarà andata" disse. "Non passeranno mai per quella finestrella".
"Devo aver sbagliato fermata" decise Judy con un tremito nella voce. "Questa non può essere Zootropolis". Jack la guardò.
"Temo di doverti dare una brutta notizia, Hopps" disse calmo. "Non hai sbagliato stazione: questa è la sola ed unica Zootropolis".
"No, impossibile" decise lei. Gli occhi che rivolse alla lepre erano dilatati, aperti in un'espressione di indicibile panico. "Io non...non era così...".
"...marcia?" concluse lui. "Con Bogo al potere e l'effetto del vaccino in pieno effetto, non poteva essere migliore di così: solo peggiore".
"Ma la polizia!" esclamò. "La polizia cosa...".
"La polizia è roba di Bogo" rispose lui. "E poi, tutti gli agenti sono stanziati al cancello: devono impedire che delle prede vadano nel rione dei predatori e soprattutto viceversa". La coniglietta decise quindi di star sognando: una città lucente, pulita e paradisiaca come Zootropolis non poteva ridursi in quello stato nel giro di un mese se non in una realtà che non esisteva, un mondo fittizio che solo nei sogni e nei film poteva esistere. Eppure...
"Il siero contro gli Ululatori..." mormorò. "Ho visto gli effetti su Nick...".
"Wilde?" commentò lui. "L'hai visto? E come...ah, non importa". Ritirò il telefono dalla tasca. "Anche io ho respirato quel gas, Judy: come tutte le prede della città, la mia lucidità viene meno quando sono davanti ad un predatore. L'istinto che sento è quello di scappare, di nascondermi nel primo buco che trovo e di non uscire mai più ma loro...loro sono stati colpiti molto più duramente di noi".
"Non parlano" assentì la coniglietta, sedendosi finalmente sulla sedia accanto a Jack. "E non camminano".
"Ma sono lucidi" continuò la lepre. "Ruggiscono, ululano, ma non attaccano: scappano anzi. Le prede non si sentivano al sicuro, così abbiamo diviso la città in due rioni: i predatori sono stati stanziati Tundratown e Savana Centrale. Noi ci siamo tenuti la città, ma è rigorosamente vietato addentrarsi nel territorio dei predatori".
Tundratown e Savana Centrale: fantastico. La mente di Judy, in piena negazione, cercava una spiegazione per i suoi primi dieci minuti in città dopo appena un mese che se n'era andata, una spiegazione in grado di escludere il racconto di Jack, ma ogni ricostruzione che faceva non era credibile oppure portava dritta alla conclusione che gli eventi nel laboratorio di ricerca in qualche modo c'entrassero. In quel momento, la sua attenzione si spostò sulle ultime parole della lepre.
"Io devo andare nel quartiere di Tujunga" disse. Jack le rivolse uno sguardo che mostrava con quanta sicurezza stesse pensando che lei fosse impazzita, condendola con almeno sei ottime ragioni che lo autorizzava a pensarlo. "Devo...raccogliere informazioni".
"Judy, il quartiere di Tujunga è la zona off-limits della zona off-limits" disse. "Ci sono mammiferi che persino i predatori temono".
"Devo andarci" replicò lei decisa. "E prima alla stazione di polizia". Jack sospirò e si strofinò il naso con due dita, come se lei gli avesse appena detto di volersi infilare nella bocca di un leone per controllare se le tonsille fossero gonfie.
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Distopia Scarlatta
FanfictionSEGUITO DE "I QUATTRO CAVALLI" Judy si volse verso la sagoma della lontana Zootropolis. Vixen aveva detto che il cavallo era il pezzo più forte della scacchiera, Alopex aveva scelto un cavallo per guidare gli eventi: forse avevano previsto tutto, fo...