2.

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Il giorno seguente, un rumore assordante svegliò Alec, che ancora dormiva. Il ragazzo riconobbe subito quel suono, che sentiva quasi quotidianamente: era l'allarme dell'Istituto, perciò c'era un nuovo pericolo nei paraggi.

Alexander si alzò di fretta e furia dal letto, ma si bloccò quando osservò l'orologio fissato sulla sua parete: era l'una e mezza, e non pensava avesse dormito così tanto.

Corse fuori, cercando di sistemarsi i capelli e andò dove si trovavano gli altri Shadowhunters. Si posizionò accanto a Jace e Clary, che all'inizio non si erano nemmeno accorti della sua presenza.

"Volevo avvisarvi", iniziò Hodge, affiancato da Lydia, dando uno sguardo in generale, "che Valentine è nei paraggi e sicuramente vorrà entrare nell'Istituto per prendere la Coppa Mortale. Qualora ci fosse la necessità, dovrete allontanarlo prima che si avvicini qui". Hodge andò via e tutti sembravano non preoccuparsi, probabilmente perché non immaginavano la gravità della cosa.

"Oh, Alec, dobbiamo andare a proteggere l'Istituto, sei dei nostri?", chiese il ragazzo biondo passandosi una mano tra i capelli, ma Alec non rispose; si limitò solo a sbuffare.

"Verrò anch'io con voi", Clary si unì alla conversazione, ma ad Alec già stava stancando.

"No, te non andrai da nessuna parte", ribattè secco. Non sopportava l'idea di avere un terzo incomodo in missione. Voleva solo passare più tempo con Jace. Solo il moro e il biondo.

"Invece lei verrà, Alec, che tu lo voglia o no", lo tappò quest'ultimo, suscitando un enorme delusione in Alec. "Clary è diventata bravissima ultimamente, e penso che non correrà molti rischi. D'altronde, prima o poi dovrà cominciare a fare le cose in grande". Herondale guardò Clary, che annuì soddisfatta.

Un po' deluso, Lightwood annuì e i tre andarono a prepararsi. Jace e Clary affilarono le loro spade e i loro pugnali, mentre Alec lucidò il suo arco. Mentre lo faceva, rifletteva su quanto potesse essere pericoloso andare in missione ogni santa volta. Fuori di sé non voleva ammetterlo, ma era sensibile e fifone, e pensò che un giorno non ce l'avrebbe fatta più, che un demone prendesse possesso in lui, o che Valentine lo uccidesse. Non poteva saperlo, ma lo immaginava.
Inoltre pensò a quanto fosse brutta la sua vita: ogni volta doveva proteggere gli altri rischiando la sua vita, e poi aveva trovato il vero amore, solo che non era corrisposto, e non lo sarebbe stato mai. Jace non era omosessuale, e aveva una cotta per quella che era sua sorella, Clary Fray, ma alla fine non avevano nessun legame fraterno, perciò erano liberi di stare insieme.

I tre ragazzi, dopo più o meno cinque minuti, si ritrovarono davanti l'ingresso dell'Istituto. Usciti, davanti a loro c'era un ragazzo della loro età, con i capelli un po' arruffati, gli occhi marroni dietro ad un paio di occhiali rotondi dello stesso colore.

"Clary, vieni con me!", esclamò lui, facendo girare Jace dall'altra parte. Era evidente che era completamente geloso.

"Simon, vattene, non è il momento", sbottò Jace, dando una piccola spinta al ragazzo dagli occhiali.

"Ma io volevo invitare Clary per un drink stasera", rispose guardando prima Jace, poi la sua migliore amica.

"Simon, sono impegnata adesso. Facciamo un'altra volta, okay?". Dopo una serie di abbracci e baci, i ragazzi partirono e giunsero accanto all'Hotel Dumort, tana dei vampiri.

Clary per prima notò in lontananza una specie di lotta, e riconobbero subito i soggetti: Valentine e Raphael, uno dei vampiri più importanti.

Alec tirò fuori il suo arco e mirò dritto al petto di Valentine, ma i riflessi lo bloccarono, perciò la freccia non gli schioccò.

"Tiro fallito, ragazzino, ritenta", lo canzonò, e Alec stava per saltargli addosso, ma venne fermato da Jace.

"Oh, ci siete anche voi, Clarissa e Johnatan", continuò. Gli occhi di Jace erano furie, il viso era rosso e lui stava per esplodere dalla rabbia.

"Non chiamarmi con un nome che non mi appartiene", disse disgustato, prendendo la spada e dando via ad un duello. Nella lotta vi si aggiunse anche Clary, inferocita quanto Jace.

"Lascia stare Raphael e tutti i vampiri", gridò, e il perfido Shadowhunter si mise a ridere.

"Ma non hai capito, Clarissa? Eliminando i Nascosti e gli Shadowhunters più forti, vincerò io. Ho già eliminato una di voi, e tra un po' toccherà a tutti", urlò.

Valentine smise il combattimento, e stranamente staccarono anche Jace e Clary. Si incamminò e svoltò dietro l'angolo.
Per terra c'era una ragazza dai lunghi boccoli neri, con il rossetto e una piccola chiazza di sangue intorno, ma era secco. In mano aveva una scatolina aperta, ma non si capiva cosa contenesse.

Jace e Clary rimasero senza parole, mentre Alec provò a trattenere la tristezza e la rabbia, ma non ci riuscì.
Quella per terra era proprio sua sorella Isabelle.

BAD REPUTATION [Malec]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora